Al Teatro San Ferdinando di Napoli il debutto del nuovo spettacolo
del regista Andrea De Rosa
Dal 17 al 27 gennaio 2019 al teatro di Piazza Eduardo De Filippo in scena
E PECCHÉ? E PECCHÉ? E PECCHÉ?
PULCINELLA IN PURGATORIO
su drammaturgia di Linda Dalisi
Dopo il grande successo di pubblico e di critica ottenuto lo scorso anno con la sua lettura delle Baccanti di Euripide, Andrea De Rosa torna a firmare uno spettacolo prodotto dallo Stabile di Napoli. Si tratta di E PECCHÉ? E PECCHÉ? E PECCHÉ?, PULCINELLA IN PURGATORIO, in prima nazionale il 17 gennaio 2019 al Teatro San Ferdinando di Napoli, dove replicherà fino a domenica 27.
La drammaturgia è di Linda Dalisi, l’ideazione e la regia di Andrea De Rosa. Ne sono interpreti Massimo Andrei, Maurizio Azzurro, Anna Coppola, Rosario Giglio, MarcoPalumbo, Isacco Venturini.
Le scene e i costumi sono di Simone Mannino; le luci di Pasquale Mari; il sound designer diG.U.P. Alcaro; i movimenti di scena di Isacco Venturini. La produzione dello spettacolo è del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale.
«Partendo da una scrittura originale di Linda Dalisi – spiega il regista napoletano – abbiamo immaginato un luogo di passaggio, abitato da una moltitudine di esseri uguali e diversissimi, tanti Pulcinelli, tante Pulcinellesse, come in uno dei tanti quadri di Tiepolo, un purgatorio segnato da un “al di qua”, in cui si sta con l’orecchio teso a carpire i suoni di un “al-di-là”, una sotterranea stazione in perenne attesa di un segnale di salvezza che non arriverà mai.» «Di fronte a questo eterno e insensato silenzio – prosegue Andrea De Rosa – Pulcinella continua ostinatamente a chiedere “E pecché?”, “E pecché?”, “E pecché?”, con un misto di rabbia, di superbia, di strafottenza, di incredulità e di sfida. Il silenzio è la voce del potere alla quale Pulcinella oppone da sempre la sua stridula vocina da pulcino. Pulcinella è “sofistico”, a Napoli significa che spacca il capello in quattro, ma dopo aver spaccato le cose a metà per analizzarle non ha poi l’attitudine a ricomporre, a ricostruire. E’ filosofo sostanzialmente scettico, che per arrivare ad una ricomposizione avrebbe bisogno di un atto di fede, di una intuizione, di un atteggiamento di abbandono di cui non è capace. La sua straordinaria capacità di mettere in ridicolo il dogmatismo (memorabile “San Gennà, futtetenne” di Troisi) lo rendono un campione del popolo napoletano che in lui ritrova quella forza dionisiaca eruttiva e distruttiva, la cui massima espressione consiste nel mettere in dubbio qualsiasi cosa e il cui primo bersaglio è il dogma, il potere, in tutte le sue forme. Ma, come tutte le forze vulcaniche, quella lava è destinata presto a seppellire tutto. Lo spirito critico si ritorce contro se stessi, distrugge tutto e per questo forse, a Napoli, qualunque rivoluzione sembra destinata prima o poi a diventare un souvenir. E pecchè? E pecchè? E pecchè? Ma Pulcinella non può fermarsi mai, muove guerra persino alla morte, e quello è uno scontro filosofico di fronte al quale non può più essere “sofistico” ma deve vincere… a suon di mazzate”.
Info: www. teatrostanilenapoli.it Biglietteria Teatro San Ferdinando tel. 081 292 030 e 081 291 878
di Napoli Magazine
15/01/2024 - 14:43
Al Teatro San Ferdinando di Napoli il debutto del nuovo spettacolo
del regista Andrea De Rosa
Dal 17 al 27 gennaio 2019 al teatro di Piazza Eduardo De Filippo in scena
E PECCHÉ? E PECCHÉ? E PECCHÉ?
PULCINELLA IN PURGATORIO
su drammaturgia di Linda Dalisi
Dopo il grande successo di pubblico e di critica ottenuto lo scorso anno con la sua lettura delle Baccanti di Euripide, Andrea De Rosa torna a firmare uno spettacolo prodotto dallo Stabile di Napoli. Si tratta di E PECCHÉ? E PECCHÉ? E PECCHÉ?, PULCINELLA IN PURGATORIO, in prima nazionale il 17 gennaio 2019 al Teatro San Ferdinando di Napoli, dove replicherà fino a domenica 27.
La drammaturgia è di Linda Dalisi, l’ideazione e la regia di Andrea De Rosa. Ne sono interpreti Massimo Andrei, Maurizio Azzurro, Anna Coppola, Rosario Giglio, MarcoPalumbo, Isacco Venturini.
Le scene e i costumi sono di Simone Mannino; le luci di Pasquale Mari; il sound designer diG.U.P. Alcaro; i movimenti di scena di Isacco Venturini. La produzione dello spettacolo è del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale.
«Partendo da una scrittura originale di Linda Dalisi – spiega il regista napoletano – abbiamo immaginato un luogo di passaggio, abitato da una moltitudine di esseri uguali e diversissimi, tanti Pulcinelli, tante Pulcinellesse, come in uno dei tanti quadri di Tiepolo, un purgatorio segnato da un “al di qua”, in cui si sta con l’orecchio teso a carpire i suoni di un “al-di-là”, una sotterranea stazione in perenne attesa di un segnale di salvezza che non arriverà mai.» «Di fronte a questo eterno e insensato silenzio – prosegue Andrea De Rosa – Pulcinella continua ostinatamente a chiedere “E pecché?”, “E pecché?”, “E pecché?”, con un misto di rabbia, di superbia, di strafottenza, di incredulità e di sfida. Il silenzio è la voce del potere alla quale Pulcinella oppone da sempre la sua stridula vocina da pulcino. Pulcinella è “sofistico”, a Napoli significa che spacca il capello in quattro, ma dopo aver spaccato le cose a metà per analizzarle non ha poi l’attitudine a ricomporre, a ricostruire. E’ filosofo sostanzialmente scettico, che per arrivare ad una ricomposizione avrebbe bisogno di un atto di fede, di una intuizione, di un atteggiamento di abbandono di cui non è capace. La sua straordinaria capacità di mettere in ridicolo il dogmatismo (memorabile “San Gennà, futtetenne” di Troisi) lo rendono un campione del popolo napoletano che in lui ritrova quella forza dionisiaca eruttiva e distruttiva, la cui massima espressione consiste nel mettere in dubbio qualsiasi cosa e il cui primo bersaglio è il dogma, il potere, in tutte le sue forme. Ma, come tutte le forze vulcaniche, quella lava è destinata presto a seppellire tutto. Lo spirito critico si ritorce contro se stessi, distrugge tutto e per questo forse, a Napoli, qualunque rivoluzione sembra destinata prima o poi a diventare un souvenir. E pecchè? E pecchè? E pecchè? Ma Pulcinella non può fermarsi mai, muove guerra persino alla morte, e quello è uno scontro filosofico di fronte al quale non può più essere “sofistico” ma deve vincere… a suon di mazzate”.
Info: www. teatrostanilenapoli.it Biglietteria Teatro San Ferdinando tel. 081 292 030 e 081 291 878