Focus Azzurro
FOCUS AZZURRO - Cammaroto a "NM": "ADL sta facendo le sue valutazioni"
12.02.2021 15:45 di Napoli Magazine

NAPOLI - Doveva essere la partita dell'anno e lo è sempre stata ma Napoli-Juventus stavolta è un "brodino" di San Valentino, che comunque finirà passa in secondo piano nel vortice dell'irrisolta crisi azzurra, che sta travolgendo la squadra ma soprattutto tiene in fermento i tifosi, a plebiscitaria maggioranza concordi nell'attesa di una scossa immediata per la svolta. Credevamo di aver visto il peggio possibile nell'era ancelottiana e invece l'ultimo Napoli sta facendo persino peggio. Spezia, Verona, Juventus (in Supercoppa), Genoa e Atalanta hanno scritto pagine poco edificanti di storia. Siamo a metà febbraio con 3 obiettivi stagionali su 5 già falliti: fuori dalla lotta scudetto, finale di Supercoppa persa, finale di Coppa Italia fallita, e con 7 sconfitte su 20 partite di campionato. I numeri sono schiaccianti e sconcertanti. Così, in questo momento, rischia di diventare un Everest da scalare a mani nude anche il quarto posto in campionato, vitale per il futuro del club e le ambizioni dell'ambiente. A questo punto si aspetta soltanto la mossa di Aurelio De Laurentiis e la scelta di chi dovrà portare la squadra fuori da questo ennesimo tunnel. Se il ribaltone ancora non c'è stato sinora è perchè ADL stavolta non vuole sbagliare la mossa. Al netto dei "mistificatori" che non vogliono il bene del Napoli e raccontano una città divisa, in verità mai come in questo momento i tifosi del Napoli sono in maggioranza dalla parte del presidente e sono dell'idea che abbia fatto bene la proprietà a iniziare a dragare il mercato degli allenatori. Non scommetterei che ADL aspetterà giugno per il cambio di allenatore. ADL ha il diritto di decidere e gli va riconosciuta la consapevolezza che ha costruito un Napoli forte e competitivo che avrà pure le sue lacune ma non può mai essere quello visto sinora. Verrebbe banalmente da chiedersi: dove sarebbe oggi questo Napoli con un Allegri in panchina o con un Pioli che è capolista senza riserve e con un Milan di gran lunga inferiore all'organico azzurro? La sconfitta di Bergamo ha tolto ogni alibi, vorrei poter dire che mancavano Koulibaly e Manolas ma preferisco l'onestà intellettuale di ammettere che il Napoli avrebbe dovuto battere l'Atalanta senza se e senza ma anche con Rahmani e Maksimovic in campo: non semplici riserve ma due difensori costati 14 milioni e 30 milioni. Dispiace dirlo ma il tempo delle giustificazioni per l'allenatore è finito e non si vedeva da tanti anni un Napoli così confuso, arrendevole, lento e incapace di sviluppare una trama di gioco. Giocatori che si accusano a vicenda dopo una rete avversaria, manovra che va avanti a palla indietro e parte sempre a rilento dalla propria area di rigore: si sono viste, insomma, queste ed altre cose imbarazzanti. Gli altri fanno bene anche con le riserve perchè c'è un'impronta di gioco, il Napoli attuale no e delude nonostante abbia un organico che - lo ripetiamo - è il più lungo e qualitativo della Serie A dopo Inter e Juventus. Ho sperato anch'io che Gattuso potesse dare carattere e un'impronta al Napoli, l'ho detto già da un pezzo che non si può più accettare una striscia così lunga di sconfitte e prestazioni che fanno cadere le braccia. Se poi si perde a ripetizione e ci tocca pure sentire che a Bergamo "un'altra squadra ne avrebbe presi cinque", si comprende come le parole di Gattuso stiano diventando puntualmente inaccettabili per la piazza napoletana. E allora è il tempo dei rumors e tutto può accadere, il dado è tratto a prescindere da come andrà con la Juventus: ad oggi non c'è nulla sui vari Italiano e Juric, come va escluso Spalletti. De Laurentiis sta facendo le sue valutazioni e potrebbe spiazzare tutti. Tra Benitez e ADL c'è feeling ma lo spagnolo potrebbe soprattutto diventare il manager che manca al momento in società, al vertice dell'area tecnica e con potere sul mercato. Se comunque la proprietà insegue Rafa per un progetto, è evidente come siano completamente fuori strada i soliti "gufi" che già profetizzano per giugno il ridimensionamento. Si volta pagina e già si pianificano le partenze ma non per questo sarà un Napoli più debole.

 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

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di Napoli Magazine

12/02/2024 - 15:45

NAPOLI - Doveva essere la partita dell'anno e lo è sempre stata ma Napoli-Juventus stavolta è un "brodino" di San Valentino, che comunque finirà passa in secondo piano nel vortice dell'irrisolta crisi azzurra, che sta travolgendo la squadra ma soprattutto tiene in fermento i tifosi, a plebiscitaria maggioranza concordi nell'attesa di una scossa immediata per la svolta. Credevamo di aver visto il peggio possibile nell'era ancelottiana e invece l'ultimo Napoli sta facendo persino peggio. Spezia, Verona, Juventus (in Supercoppa), Genoa e Atalanta hanno scritto pagine poco edificanti di storia. Siamo a metà febbraio con 3 obiettivi stagionali su 5 già falliti: fuori dalla lotta scudetto, finale di Supercoppa persa, finale di Coppa Italia fallita, e con 7 sconfitte su 20 partite di campionato. I numeri sono schiaccianti e sconcertanti. Così, in questo momento, rischia di diventare un Everest da scalare a mani nude anche il quarto posto in campionato, vitale per il futuro del club e le ambizioni dell'ambiente. A questo punto si aspetta soltanto la mossa di Aurelio De Laurentiis e la scelta di chi dovrà portare la squadra fuori da questo ennesimo tunnel. Se il ribaltone ancora non c'è stato sinora è perchè ADL stavolta non vuole sbagliare la mossa. Al netto dei "mistificatori" che non vogliono il bene del Napoli e raccontano una città divisa, in verità mai come in questo momento i tifosi del Napoli sono in maggioranza dalla parte del presidente e sono dell'idea che abbia fatto bene la proprietà a iniziare a dragare il mercato degli allenatori. Non scommetterei che ADL aspetterà giugno per il cambio di allenatore. ADL ha il diritto di decidere e gli va riconosciuta la consapevolezza che ha costruito un Napoli forte e competitivo che avrà pure le sue lacune ma non può mai essere quello visto sinora. Verrebbe banalmente da chiedersi: dove sarebbe oggi questo Napoli con un Allegri in panchina o con un Pioli che è capolista senza riserve e con un Milan di gran lunga inferiore all'organico azzurro? La sconfitta di Bergamo ha tolto ogni alibi, vorrei poter dire che mancavano Koulibaly e Manolas ma preferisco l'onestà intellettuale di ammettere che il Napoli avrebbe dovuto battere l'Atalanta senza se e senza ma anche con Rahmani e Maksimovic in campo: non semplici riserve ma due difensori costati 14 milioni e 30 milioni. Dispiace dirlo ma il tempo delle giustificazioni per l'allenatore è finito e non si vedeva da tanti anni un Napoli così confuso, arrendevole, lento e incapace di sviluppare una trama di gioco. Giocatori che si accusano a vicenda dopo una rete avversaria, manovra che va avanti a palla indietro e parte sempre a rilento dalla propria area di rigore: si sono viste, insomma, queste ed altre cose imbarazzanti. Gli altri fanno bene anche con le riserve perchè c'è un'impronta di gioco, il Napoli attuale no e delude nonostante abbia un organico che - lo ripetiamo - è il più lungo e qualitativo della Serie A dopo Inter e Juventus. Ho sperato anch'io che Gattuso potesse dare carattere e un'impronta al Napoli, l'ho detto già da un pezzo che non si può più accettare una striscia così lunga di sconfitte e prestazioni che fanno cadere le braccia. Se poi si perde a ripetizione e ci tocca pure sentire che a Bergamo "un'altra squadra ne avrebbe presi cinque", si comprende come le parole di Gattuso stiano diventando puntualmente inaccettabili per la piazza napoletana. E allora è il tempo dei rumors e tutto può accadere, il dado è tratto a prescindere da come andrà con la Juventus: ad oggi non c'è nulla sui vari Italiano e Juric, come va escluso Spalletti. De Laurentiis sta facendo le sue valutazioni e potrebbe spiazzare tutti. Tra Benitez e ADL c'è feeling ma lo spagnolo potrebbe soprattutto diventare il manager che manca al momento in società, al vertice dell'area tecnica e con potere sul mercato. Se comunque la proprietà insegue Rafa per un progetto, è evidente come siano completamente fuori strada i soliti "gufi" che già profetizzano per giugno il ridimensionamento. Si volta pagina e già si pianificano le partenze ma non per questo sarà un Napoli più debole.

 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

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