Focus Azzurro
FOCUS AZZURRO - Cammaroto a "NM": "Napoli, lo storico pokerissimo alla Juventus come la notte che ha riavvolto le lancette del tempo"
15.01.2023 23:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Il momento si avvicina. Siamo sempre stati un popolo di scaramantici, ne abbiamo viste e vissute tante ma stavolta non ci possiamo nascondere. Lo storico pokerissimo inflitto alla Juventus è la notte che riavvolge le lancette del tempo e fa partire il conto alla rovescia verso il ritorno del tricolore a Napoli. Lo racconta la classifica che vede gli azzurri ora a +10 sulla Juve surclassata al "Maradona" e a +9 sul Milan che frena pure a Lecce. Lo dice soprattutto lo strapotere mostrato dalla capolista contro una squadra che non prendeva goal da 8 giornate e ne aveva presi 7 in 17 partite, e che 5 reti in una partita non le subiva dal 1993 a Pescara. Spalletti supera l'esame di laurea napoletana a pieni voti, l'eterno secondo sta scrivendo un capolavoro e ha centrifugato Allegri. La Juve ne ha presi cinque con una mazzata che ci ha ricordato per molti versi quella sfida di Supercoppa d'Italia del 1990 che al San Paolo finì nello stesso modo, anche allora con la squadra degli Agnelli costretta a subire una sonora lezione da Maradona e Careca. Oggi come allora lo spirito di Diego si è impossessato del Napoli, un tempo a guidarla lui in campo e adesso ad accompagnarla da lassù verso l'impresa che manca da 33 anni. 

 
 
Siamo ancora a gennaio e ci sarà da lottare perchè la storia lo insegna che il Napoli gioca da sempre contro tutto e tutti, e si potrebbe d'altronde essere dei malpensanti anche quando vengono fermate per due mesi le trasferte di una squadra per gravi fatti accaduti non allo stadio ma in un'autostrada. Si penalizzano migliaia di persone perbene per colpa di un gruppo di delinquenti che hanno responsabilità personali che andrebbero punite con il loro arresto e che non dovrebbero ricadere su un'intera tifoseria. Ma l'Italia è questa, lo sappiamo. Poco male perchè quest'anno per fermare il Napoli ci vorrà altro, forse i cannoni di Navarone.  
 
 
Osimhen e Kvaratskhelia sono i volti fieri e dominatori di un Napoli che vince, convince e ha le faccia cattiva, senza più paura di fallire nei momenti che contano. Dicevano che da gennaio sarebbe stato un altro campionato, hanno detto che saremmo crollati e che non vale nulla essere campioni d'inverno e alla fine della fiera siamo qui con il Napoli capolista e le inseguitrici del triangolo nordista a distanza sempre più siderale, lontane e frustrate da un azzurro regale e autorevole, bello e sfrontato. La notte di Napoli-Juve si consegna alla storia con la grande bellezza della partita e le sue tante emozioni ma prima ancora un'altra scena che racchiude tutto e racconta cosa significa l'impresa che sta compiendo questo Napoli. E' l'arrivo del bus del Napoli allo stadio tra due ali di folla, con migliaia di tifosi a sventolare le bandiere, tra cori e fuochi d'artificio, stretti a quel pullman. Un abbraccio di straordinaria intensità emotiva, un rito di passione che riconcilia il Napoli con la sua gente e li spinge, spalla a spalla, insieme verso l'appuntamento con la gloria.
 
 
E adesso guai a mollare, la corsa continua ma possiamo e dobbiamo dirlo che sta cominciando il countdown verso la primavera azzurra. "E' giunto il momento di dare il segnale orario dello scudetto del Napoli", diceva Enrico Ameri. Repetita iuvant, è l'ora di tornare a sincronizzare le lancette.
 
 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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15/01/2024 - 23:00

NAPOLI - Il momento si avvicina. Siamo sempre stati un popolo di scaramantici, ne abbiamo viste e vissute tante ma stavolta non ci possiamo nascondere. Lo storico pokerissimo inflitto alla Juventus è la notte che riavvolge le lancette del tempo e fa partire il conto alla rovescia verso il ritorno del tricolore a Napoli. Lo racconta la classifica che vede gli azzurri ora a +10 sulla Juve surclassata al "Maradona" e a +9 sul Milan che frena pure a Lecce. Lo dice soprattutto lo strapotere mostrato dalla capolista contro una squadra che non prendeva goal da 8 giornate e ne aveva presi 7 in 17 partite, e che 5 reti in una partita non le subiva dal 1993 a Pescara. Spalletti supera l'esame di laurea napoletana a pieni voti, l'eterno secondo sta scrivendo un capolavoro e ha centrifugato Allegri. La Juve ne ha presi cinque con una mazzata che ci ha ricordato per molti versi quella sfida di Supercoppa d'Italia del 1990 che al San Paolo finì nello stesso modo, anche allora con la squadra degli Agnelli costretta a subire una sonora lezione da Maradona e Careca. Oggi come allora lo spirito di Diego si è impossessato del Napoli, un tempo a guidarla lui in campo e adesso ad accompagnarla da lassù verso l'impresa che manca da 33 anni. 

 
 
Siamo ancora a gennaio e ci sarà da lottare perchè la storia lo insegna che il Napoli gioca da sempre contro tutto e tutti, e si potrebbe d'altronde essere dei malpensanti anche quando vengono fermate per due mesi le trasferte di una squadra per gravi fatti accaduti non allo stadio ma in un'autostrada. Si penalizzano migliaia di persone perbene per colpa di un gruppo di delinquenti che hanno responsabilità personali che andrebbero punite con il loro arresto e che non dovrebbero ricadere su un'intera tifoseria. Ma l'Italia è questa, lo sappiamo. Poco male perchè quest'anno per fermare il Napoli ci vorrà altro, forse i cannoni di Navarone.  
 
 
Osimhen e Kvaratskhelia sono i volti fieri e dominatori di un Napoli che vince, convince e ha le faccia cattiva, senza più paura di fallire nei momenti che contano. Dicevano che da gennaio sarebbe stato un altro campionato, hanno detto che saremmo crollati e che non vale nulla essere campioni d'inverno e alla fine della fiera siamo qui con il Napoli capolista e le inseguitrici del triangolo nordista a distanza sempre più siderale, lontane e frustrate da un azzurro regale e autorevole, bello e sfrontato. La notte di Napoli-Juve si consegna alla storia con la grande bellezza della partita e le sue tante emozioni ma prima ancora un'altra scena che racchiude tutto e racconta cosa significa l'impresa che sta compiendo questo Napoli. E' l'arrivo del bus del Napoli allo stadio tra due ali di folla, con migliaia di tifosi a sventolare le bandiere, tra cori e fuochi d'artificio, stretti a quel pullman. Un abbraccio di straordinaria intensità emotiva, un rito di passione che riconcilia il Napoli con la sua gente e li spinge, spalla a spalla, insieme verso l'appuntamento con la gloria.
 
 
E adesso guai a mollare, la corsa continua ma possiamo e dobbiamo dirlo che sta cominciando il countdown verso la primavera azzurra. "E' giunto il momento di dare il segnale orario dello scudetto del Napoli", diceva Enrico Ameri. Repetita iuvant, è l'ora di tornare a sincronizzare le lancette.
 
 

 

Emanuele Cammaroto

 

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