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FOCUS - Cammaroto a "NM": "Partenope non desta grande simpatia: fiducia a Petagna!"
18.12.2020 21:10 di Napoli Magazine

NAPOLI - La notte del Meazza lascia al Napoli l'amaro in bocca di un'occasione sprecata per dare una scossa al campionato al cospetto di un Inter che e' parsa perfetta espressione anonima della metamorfosi calcistica in corso del Conte allenatore. C'era una volta la sua Juventus del primo scudetto post-calciopoli che aveva poca qualità ma ti aggrediva per 90 minuti, e c'è invece oggi l'Inter Conte 2.0 che pur avendo indubbie qualità non ha idee né anima e ha visto la porta di Ospina per 80 minuti con il binocolo, e' stata a lungo in balia del Napoli ma poi alla fine ha trovato il coniglio dal cilindro. Luci e ombre a San Siro con i dettagli che fanno la differenza: il Napoli ha fatto meglio ma non ha concretizzato, torna casa con la convinzione di aver fatto meglio degli avversari ma senza punti ed era già successo con il Milan. Per il resto abbiamo assistito a una direzione di gara che lascia parecchi dubbi e un'espulsione inflitta a Insigne con un eccesso di intransigenza che fa pensare male se dovessimo ricordarci di Fiorentina-Napoli. Rimembranze di andreottiana memoria con l'amara certezza che in questa stagione non si e' mai visto un episodio arbitrale favorevole al Napoli e dopo due terzi del girone d'andata alla squadra di Gattuso non e' stato concesso neanche un solo rigore. Aggiungiamoci la vicenda ancora aperta della partita fantasma con la Juventus e il quadro non e' esattamente benevolo verso il Napoli. Si potrebbe dire: no al complottismo ma che nel palazzo del pallone non ci sia grande simpatia verso Partenope, oggi come da sempre, appare palese. Al netto di tutto ciò rimane il retrogusto di tre punti persi e una squadra solida e compatta, forte ma non ancora cinica e concreta quanto basta, che non fa più il palleggio stucchevole di inizio manovra della scorsa stagione ma sotto porta si specchia e fraseggia troppo anziché colpire. Ha ragione Gattuso: bisogna buttare giù la porta, non cercare di entrarci dentro con la palla al piede. La nota lieta e' un Lozano rigenerato e lontano parente dell'anno passato e soprattutto una difesa che non ha concesso nulla a parte l'episodio del rigore. I campionati si vincono con le difese e qualcuno si ostinava a farci credere la fesseria che Koulibaly e Manolas non potevano giocare insieme. Adesso bisogna andare a Roma per vincere contro una Lazio che non e' irresistibile e soffre le squadre che hanno qualità. Non ci saranno Insigne, Osimhen e Mertens ma il Napoli ha le armi per fare risultato. Bisogna dare fiducia a Petagna, attaccante troppo criticato dagli esteti del pallone ma che ha fisico e caparbietà per farsi valere. Se poi quel palo di San Siro fosse stato il gol del pari, le critiche a questo calciatore sarebbero diventate il solito coro dei ruffiani. Pazienza, ora c'è l'Olimpico e dopo le due sconfitte con le milanesi, il Napoli stavolta deve invertire la tendenza contro le big. In un campionato senza padroni e senza titani il Napoli deve provare a fare saltare il banco. E se poi la partita fantasma dovesse giocarsi...

 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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18/12/2024 - 21:10

NAPOLI - La notte del Meazza lascia al Napoli l'amaro in bocca di un'occasione sprecata per dare una scossa al campionato al cospetto di un Inter che e' parsa perfetta espressione anonima della metamorfosi calcistica in corso del Conte allenatore. C'era una volta la sua Juventus del primo scudetto post-calciopoli che aveva poca qualità ma ti aggrediva per 90 minuti, e c'è invece oggi l'Inter Conte 2.0 che pur avendo indubbie qualità non ha idee né anima e ha visto la porta di Ospina per 80 minuti con il binocolo, e' stata a lungo in balia del Napoli ma poi alla fine ha trovato il coniglio dal cilindro. Luci e ombre a San Siro con i dettagli che fanno la differenza: il Napoli ha fatto meglio ma non ha concretizzato, torna casa con la convinzione di aver fatto meglio degli avversari ma senza punti ed era già successo con il Milan. Per il resto abbiamo assistito a una direzione di gara che lascia parecchi dubbi e un'espulsione inflitta a Insigne con un eccesso di intransigenza che fa pensare male se dovessimo ricordarci di Fiorentina-Napoli. Rimembranze di andreottiana memoria con l'amara certezza che in questa stagione non si e' mai visto un episodio arbitrale favorevole al Napoli e dopo due terzi del girone d'andata alla squadra di Gattuso non e' stato concesso neanche un solo rigore. Aggiungiamoci la vicenda ancora aperta della partita fantasma con la Juventus e il quadro non e' esattamente benevolo verso il Napoli. Si potrebbe dire: no al complottismo ma che nel palazzo del pallone non ci sia grande simpatia verso Partenope, oggi come da sempre, appare palese. Al netto di tutto ciò rimane il retrogusto di tre punti persi e una squadra solida e compatta, forte ma non ancora cinica e concreta quanto basta, che non fa più il palleggio stucchevole di inizio manovra della scorsa stagione ma sotto porta si specchia e fraseggia troppo anziché colpire. Ha ragione Gattuso: bisogna buttare giù la porta, non cercare di entrarci dentro con la palla al piede. La nota lieta e' un Lozano rigenerato e lontano parente dell'anno passato e soprattutto una difesa che non ha concesso nulla a parte l'episodio del rigore. I campionati si vincono con le difese e qualcuno si ostinava a farci credere la fesseria che Koulibaly e Manolas non potevano giocare insieme. Adesso bisogna andare a Roma per vincere contro una Lazio che non e' irresistibile e soffre le squadre che hanno qualità. Non ci saranno Insigne, Osimhen e Mertens ma il Napoli ha le armi per fare risultato. Bisogna dare fiducia a Petagna, attaccante troppo criticato dagli esteti del pallone ma che ha fisico e caparbietà per farsi valere. Se poi quel palo di San Siro fosse stato il gol del pari, le critiche a questo calciatore sarebbero diventate il solito coro dei ruffiani. Pazienza, ora c'è l'Olimpico e dopo le due sconfitte con le milanesi, il Napoli stavolta deve invertire la tendenza contro le big. In un campionato senza padroni e senza titani il Napoli deve provare a fare saltare il banco. E se poi la partita fantasma dovesse giocarsi...

 

 

Emanuele Cammaroto

 

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