Focus Azzurro
MERCATO - Cammaroto svela a "NM": "Tamim Bin Hamad Al-Thani avvicina il Matador Edinson Cavani al Napoli?"
05.08.2018 13:49 di Napoli Magazine

NAPOLI - Tamim Bin Hamad Al-Thani avvicina Cavani al Napoli? L'emiro proprietario del Psg nella giornata di venerdì sembra aver dato il nulla osta alla trattativa per il ritorno in Italia del bomber uruguaiano. Il placet dello sceicco sarebbe un fatto di assoluto rilievo, anche perché il proprietario del Psg è lui e la disponibilità a fare l'affare arriverebbe a conclusione di contatti importanti con il club partenopeo avvenuti durante la sua breve permanenza in Italia. Lo sceicco, a bordo del suo panfilo da 124 metri "Katara" con il quale è giunto nelle scorse ore in Sicilia, avrebbe impresso una svolta forse decisiva alla telenovela Cavani e nella sua tappa nell'isola ha anche avuto un colloquio con Leonardo per la cessione di Rabiot al Milan. 

 
La fonte che mi conferma la notizia, ovvero un agente vicinissimo alle vicende di casa Napoli, mi ha riferito dettagli ben precisi, al momento non riferibili e comunque chiariamo che non risulta un incontro tra Al-Thani ed Aurelio De Laurentiis presente a Dublino. Mi limito a dire: attenzione all'opera di alta diplomazia di Luigi De Laurentiis che ha ottimi rapporti in Qatar di cui ho riscontro diretto per dinamiche personali di lavoro e attenzione al ruolo di mediazione di Andrea Chiavelli, plenipotenziario braccio destro di ADL. 
 
Il Napoli avrebbe un accordo di massima con Cavani sull'ingaggio (8 milioni) mentre l'entourage del giocatore ed in primis il suo intermediario di fiducia stanno lavorando per smussare le divergenze con il Napoli e ottenere la concessione dei diritti d'immagine. Cavani ha fretta di conoscere il suo futuro perché ha già atteso a lungo, in religioso silenzio, ha accettato di tagliarsi lo stipendio ma (giustamente) non vuole pure perdere oltre 1,6 milioni di introiti annui extra-campo. 
 
Cavani ha fatto il massimo possibile ed il Psg deve aprire sul costo del cartellino. Siamo al dentro o fuori. Per sbloccare Cavani deve uscire subito qualcuno, magari Inglese, che ha una richiesta da un club di Premier League. 
 
La gente vuole Cavani, si è scatenata una sorta di ossessione popolare di portata maradoniana, le smentite ripetute del club e altri silenzi sono un atto dovuto di prudenza dovuto all'esigenza essenziale di non alimentare ulteriori pressioni e proteste della piazza se poi dovesse saltare tutto. Se il Napoli farà in extremis valutazioni o scelte diverse, allora sarà tutta un'altra storia. Mi sorprenderei perché sarebbe come quando hai corteggiato la tua ex per 2 mesi per tornare insieme, lei tentenna sulle seconde nozze e c'è un altro di mezzo, poi si arriva all'appuntamento finale per riconciliarsi e tu la molli con l'anello in mano davanti alla porta del ristorante. Se dovesse saltare in extremis Cavani potrebbe arrivare (Cairo permettendo) Belotti che non è la stessa cosa ma è pur sempre molto meglio dei "carneadi" Rodrigo e Morata che non sposterebbero nulla. 
 
Al Thani, con toni cordiali, ha fatto sapere che Cavani può essere liberato a fronte di un'offerta congrua ma senza pretese eccessive e che il Psg non trattiene per forza i calciatori che desiderano andare via. Tamim Bin Hamad, in pratica, dovrebbe ammorbidire la posizione intransigente dell'attuale presidente Al Khelaifi, persona da lui voluta a suo tempo alla guida del club parigino. Al Khelaifi ha portato avanti una sorta di muro contro muro nei confronti del Napoli per vecchie ruggini, con esorbitanti richieste che hanno indispettito De Laurentiis e rallentato la trattativa. Un ostracismo che non a caso aveva anche spinto ADL a lanciare alcuni messaggi non troppo velati dichiarando, nei giorni scorsi, che non avrebbe mai ripreso a 60 milioni un calciatore ceduto cinque anni fa per 63 milioni. 
 
Va dato atto alla società partenopea di aver portato avanti sin qui una chirurgica (o quasi) strategia di depistaggio totale su Cavani, rendendo - sull'onda dell'enfasi popolare - surreale e quasi "fantasma", una trattativa che invece, oltre i finti avvistamenti e i falsi WhatsApp, sembra andare avanti a riflettori spenti da tempo. Ma questo ci sta nel calciomercato, e anche in altre situazioni che ho seguito in prima persona al fianco di grossi agenti: ricordo un top player preso in gran segreto da ADL nel 2016 e poi fatto saltare da Sarri con un sms prima delle firme, e ancora adesso molti pensano che quella trattativa neppure sia mai esistita.  
 
Belotti è il piano B - di tutto rispetto - che può diventare piano A se dovesse saltare Cavani ma per adesso è stato soprattutto un depistaggio voluto e calibrato. Non è difficile capire che la notizia sia stata fatta filtrare direttamente dall'ambiente azzurro, per spostare intanto l'attenzione il più possibile lontano da Cavani e per far capire allo stesso tempo a Cairo che se non va a dama l'affare con il Matador c'è già un accordo con la punta del Torino.   
 
Resta ora da vedere l'elemento fondamentale, ancor più basilare della querelle dei diritti d'immagine che troverà una soluzione a metà strada: e cioè se l'operazione Cavani-Napoli si potrà chiudere soltanto con il cash ma con una cifra in qualsiasi caso non superiore ai 40 milioni più bonus (ho qualche dubbio) oltre i quali il Napoli non deroga o se invece può prendere quota la formula dei 25/30 milioni più un giocatore che ne valga altri 30. Sono tre i nomi graditi al Psg dai quali può uscire la contropartita: il solito Mertens, sul quale però si sta iniziando ad agitare oltre al Manchester United anche il Chelsea di Sarri (che pensa ad un'operazione lampo), oppure Diawara (alternativa del Psg a Kantè e Weigl e pedina che Ancelotti però non vuole mollare) o Rog (che Tuchel voleva già al Borussia Dortmund). Insomma, calma e gesso, la telenovela Cavani continua, a breve conosceremo la puntata finale. 
 
 

 

Emanuele Cammaroto

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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05/08/2024 - 13:49

NAPOLI - Tamim Bin Hamad Al-Thani avvicina Cavani al Napoli? L'emiro proprietario del Psg nella giornata di venerdì sembra aver dato il nulla osta alla trattativa per il ritorno in Italia del bomber uruguaiano. Il placet dello sceicco sarebbe un fatto di assoluto rilievo, anche perché il proprietario del Psg è lui e la disponibilità a fare l'affare arriverebbe a conclusione di contatti importanti con il club partenopeo avvenuti durante la sua breve permanenza in Italia. Lo sceicco, a bordo del suo panfilo da 124 metri "Katara" con il quale è giunto nelle scorse ore in Sicilia, avrebbe impresso una svolta forse decisiva alla telenovela Cavani e nella sua tappa nell'isola ha anche avuto un colloquio con Leonardo per la cessione di Rabiot al Milan. 

 
La fonte che mi conferma la notizia, ovvero un agente vicinissimo alle vicende di casa Napoli, mi ha riferito dettagli ben precisi, al momento non riferibili e comunque chiariamo che non risulta un incontro tra Al-Thani ed Aurelio De Laurentiis presente a Dublino. Mi limito a dire: attenzione all'opera di alta diplomazia di Luigi De Laurentiis che ha ottimi rapporti in Qatar di cui ho riscontro diretto per dinamiche personali di lavoro e attenzione al ruolo di mediazione di Andrea Chiavelli, plenipotenziario braccio destro di ADL. 
 
Il Napoli avrebbe un accordo di massima con Cavani sull'ingaggio (8 milioni) mentre l'entourage del giocatore ed in primis il suo intermediario di fiducia stanno lavorando per smussare le divergenze con il Napoli e ottenere la concessione dei diritti d'immagine. Cavani ha fretta di conoscere il suo futuro perché ha già atteso a lungo, in religioso silenzio, ha accettato di tagliarsi lo stipendio ma (giustamente) non vuole pure perdere oltre 1,6 milioni di introiti annui extra-campo. 
 
Cavani ha fatto il massimo possibile ed il Psg deve aprire sul costo del cartellino. Siamo al dentro o fuori. Per sbloccare Cavani deve uscire subito qualcuno, magari Inglese, che ha una richiesta da un club di Premier League. 
 
La gente vuole Cavani, si è scatenata una sorta di ossessione popolare di portata maradoniana, le smentite ripetute del club e altri silenzi sono un atto dovuto di prudenza dovuto all'esigenza essenziale di non alimentare ulteriori pressioni e proteste della piazza se poi dovesse saltare tutto. Se il Napoli farà in extremis valutazioni o scelte diverse, allora sarà tutta un'altra storia. Mi sorprenderei perché sarebbe come quando hai corteggiato la tua ex per 2 mesi per tornare insieme, lei tentenna sulle seconde nozze e c'è un altro di mezzo, poi si arriva all'appuntamento finale per riconciliarsi e tu la molli con l'anello in mano davanti alla porta del ristorante. Se dovesse saltare in extremis Cavani potrebbe arrivare (Cairo permettendo) Belotti che non è la stessa cosa ma è pur sempre molto meglio dei "carneadi" Rodrigo e Morata che non sposterebbero nulla. 
 
Al Thani, con toni cordiali, ha fatto sapere che Cavani può essere liberato a fronte di un'offerta congrua ma senza pretese eccessive e che il Psg non trattiene per forza i calciatori che desiderano andare via. Tamim Bin Hamad, in pratica, dovrebbe ammorbidire la posizione intransigente dell'attuale presidente Al Khelaifi, persona da lui voluta a suo tempo alla guida del club parigino. Al Khelaifi ha portato avanti una sorta di muro contro muro nei confronti del Napoli per vecchie ruggini, con esorbitanti richieste che hanno indispettito De Laurentiis e rallentato la trattativa. Un ostracismo che non a caso aveva anche spinto ADL a lanciare alcuni messaggi non troppo velati dichiarando, nei giorni scorsi, che non avrebbe mai ripreso a 60 milioni un calciatore ceduto cinque anni fa per 63 milioni. 
 
Va dato atto alla società partenopea di aver portato avanti sin qui una chirurgica (o quasi) strategia di depistaggio totale su Cavani, rendendo - sull'onda dell'enfasi popolare - surreale e quasi "fantasma", una trattativa che invece, oltre i finti avvistamenti e i falsi WhatsApp, sembra andare avanti a riflettori spenti da tempo. Ma questo ci sta nel calciomercato, e anche in altre situazioni che ho seguito in prima persona al fianco di grossi agenti: ricordo un top player preso in gran segreto da ADL nel 2016 e poi fatto saltare da Sarri con un sms prima delle firme, e ancora adesso molti pensano che quella trattativa neppure sia mai esistita.  
 
Belotti è il piano B - di tutto rispetto - che può diventare piano A se dovesse saltare Cavani ma per adesso è stato soprattutto un depistaggio voluto e calibrato. Non è difficile capire che la notizia sia stata fatta filtrare direttamente dall'ambiente azzurro, per spostare intanto l'attenzione il più possibile lontano da Cavani e per far capire allo stesso tempo a Cairo che se non va a dama l'affare con il Matador c'è già un accordo con la punta del Torino.   
 
Resta ora da vedere l'elemento fondamentale, ancor più basilare della querelle dei diritti d'immagine che troverà una soluzione a metà strada: e cioè se l'operazione Cavani-Napoli si potrà chiudere soltanto con il cash ma con una cifra in qualsiasi caso non superiore ai 40 milioni più bonus (ho qualche dubbio) oltre i quali il Napoli non deroga o se invece può prendere quota la formula dei 25/30 milioni più un giocatore che ne valga altri 30. Sono tre i nomi graditi al Psg dai quali può uscire la contropartita: il solito Mertens, sul quale però si sta iniziando ad agitare oltre al Manchester United anche il Chelsea di Sarri (che pensa ad un'operazione lampo), oppure Diawara (alternativa del Psg a Kantè e Weigl e pedina che Ancelotti però non vuole mollare) o Rog (che Tuchel voleva già al Borussia Dortmund). Insomma, calma e gesso, la telenovela Cavani continua, a breve conosceremo la puntata finale. 
 
 

 

Emanuele Cammaroto

 

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