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GOLAZO - Adolfo Mollichelli scrive su "NM": "Il gran rifiuto, Verdi come Celestino V: ecco tutte le alternative"
17.01.2018 17:09 di Napoli Magazine

NAPOLI - Come Celestino V che fece per viltade il gran rifiuto. E' troppo? Non so. Certo è che la storia è strana. Il Bologna già si fregava le mani per quei venti milioni e passa che avrebbe intascato nella finestra di gennaio. Il Napoli già pregustava l'acquisto doc con l'ok di Sarri, l'uomo buono per tre rimpiazzi: Callejòn, Mertens, Insigne. Prendi uno e ne sostituisci tre. Come al supermercato. E sorge il dubbio che Verdi sia stato trattato come un prodotto qualsiasi ben in vista su una mensola. Storia strana, dicevo. Perché perfino Donadoni, sempre attento alle esigenze economiche della casa madre, era convinto che il suo pupillo spiccasse il volo per andare ad arricchire la rosa della squadra prima in classifica, guidata dal suo vecchio maestro e sponsor. Mi chiedo se a Bologna prestino attenzione anche all'uomo che c'è dietro al soggetto che calza scarpe con tacchetti. Il Napoli certamente non poteva conoscere l'uomo Verdi. Ma il Bologna sì, avrebbe dovuto (e potuto) gestire meglio una trattativa che s'è rivelata fallimentare ed estenuante. Ne ha girate di città e di squadre il Verdi del gran rifiuto. Se ha preferito la permanenza in rossoblù piuttosto che tentare il grande salto nella squadra che gli avrebbe dato anche la possibilità di farsi notare in Europa, vuol dire che nel ventiseienne calciatore dal buon sinistro (e non solo) si nasconde il novello Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere. Ora dice: a giugno a Napoli? mai dire mai. E se volesse essere certo della permanenza sulla panchina azzurra di Sarri? Misteri. Un fatto è certo. Il Napoli che aveva puntato tutto sul Verdi ora deve cominciare da capo. Da Deulofeu o da Politano, entrambi, immagino, lieti di accasarsi in azzurro. Non credo che lo spagnolo si senta sminuito dall'essere stato trattato come seconda scelta. E tantomeno Politano che potrebbe considerare, immagino, la piazza di Napoli come un terno al lotto. Personalmente, mi sono espresso nel recente passato accordando la preferenza a Deulofeu (su Verdi). Lo spagnolo ha più esperienza ed è un gran bel giocatore, l'ha dimostrato nella sua parentesi milanista arricchita da quattro gol in diciassette partite. Ed è nato e cresciuto nel Barcellona, un marchio che è assoluta garanzia. A parità di tecnica (con Verdi) Deulofeu si lascia preferire per la maggiore potenza. Non mi dispiace Politano, lesto nei movimenti, veloce e discreto senso del gol. E se perduto uno, ne prendessimo due? Non tutti i mali vengono per nuocere. Sic est.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli scrive su "NM": "Il gran rifiuto, Verdi come Celestino V: ecco tutte le alternative"

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17/01/2024 - 17:09

NAPOLI - Come Celestino V che fece per viltade il gran rifiuto. E' troppo? Non so. Certo è che la storia è strana. Il Bologna già si fregava le mani per quei venti milioni e passa che avrebbe intascato nella finestra di gennaio. Il Napoli già pregustava l'acquisto doc con l'ok di Sarri, l'uomo buono per tre rimpiazzi: Callejòn, Mertens, Insigne. Prendi uno e ne sostituisci tre. Come al supermercato. E sorge il dubbio che Verdi sia stato trattato come un prodotto qualsiasi ben in vista su una mensola. Storia strana, dicevo. Perché perfino Donadoni, sempre attento alle esigenze economiche della casa madre, era convinto che il suo pupillo spiccasse il volo per andare ad arricchire la rosa della squadra prima in classifica, guidata dal suo vecchio maestro e sponsor. Mi chiedo se a Bologna prestino attenzione anche all'uomo che c'è dietro al soggetto che calza scarpe con tacchetti. Il Napoli certamente non poteva conoscere l'uomo Verdi. Ma il Bologna sì, avrebbe dovuto (e potuto) gestire meglio una trattativa che s'è rivelata fallimentare ed estenuante. Ne ha girate di città e di squadre il Verdi del gran rifiuto. Se ha preferito la permanenza in rossoblù piuttosto che tentare il grande salto nella squadra che gli avrebbe dato anche la possibilità di farsi notare in Europa, vuol dire che nel ventiseienne calciatore dal buon sinistro (e non solo) si nasconde il novello Peter Pan, il ragazzo che non voleva crescere. Ora dice: a giugno a Napoli? mai dire mai. E se volesse essere certo della permanenza sulla panchina azzurra di Sarri? Misteri. Un fatto è certo. Il Napoli che aveva puntato tutto sul Verdi ora deve cominciare da capo. Da Deulofeu o da Politano, entrambi, immagino, lieti di accasarsi in azzurro. Non credo che lo spagnolo si senta sminuito dall'essere stato trattato come seconda scelta. E tantomeno Politano che potrebbe considerare, immagino, la piazza di Napoli come un terno al lotto. Personalmente, mi sono espresso nel recente passato accordando la preferenza a Deulofeu (su Verdi). Lo spagnolo ha più esperienza ed è un gran bel giocatore, l'ha dimostrato nella sua parentesi milanista arricchita da quattro gol in diciassette partite. Ed è nato e cresciuto nel Barcellona, un marchio che è assoluta garanzia. A parità di tecnica (con Verdi) Deulofeu si lascia preferire per la maggiore potenza. Non mi dispiace Politano, lesto nei movimenti, veloce e discreto senso del gol. E se perduto uno, ne prendessimo due? Non tutti i mali vengono per nuocere. Sic est.

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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