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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, ripartire in allegria, ricordando che modellarsi sugli avversari non è una bestemmia"
06.12.2017 07:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Ripartire col sorriso sulle labbra, in allegrìa. Non sarà semplice perché è naturale che ci sia stata delusione per la prima sconfitta - patita ad opera della Nemica e per mano di chi sappiamo - ma sono certo che la squadra più innovativa del nostro calcio e non solo ce la farà a superare scoramento ed impasse. Il Napoli ha sempre dimostrato di sapersi rialzare, di essere capace di riprendere la corsa dopo aver incontrato lo scoglio di una difficoltà più o meno appuntito. E' evidente che ci sia un momento, durante una stagione, in cui non tutto gira come si vorrebbe. E' fisiologico che alcuni elementi possano pagare lo sforzo per aver giocato tante partite a ritmo sostenuto. E' naturale che si debba tener conto del valore degli avversari di turno disposti taluni a rubarci anche la cazzimma. E non è un caso che un "furto" del genere sia stato perpetrato prima dall'Inter e poi dalla Juve. E dunque pareggio con i nerazzurri-cinesi e sconfitta da parte dei bianconeri in giallo guidati dall'ex bomber azzurro (non grigio) di tutti i gol possibili ed impossibili. Rendo più chiaro il concetto. L'avversario che affronta il Napoli sarriano a viso aperto o è un folle o è certo che perderà comunque e dunque: attenzione sì ma senza dannarsi l'anima. Chi possiede potenzialità tecniche e fisiche soprattutto, difficilmente sfida gli azzurri sul loro terreno. Che faccio? Gioco contro questi peperini tutto frizzi e triangoli, sovrapposizioni e fantasìa, cambi di passo e verticalizzazioni, difesa alta consegnandomi alla sconfitta certa ed alla possibile goleada? Ed ecco allora il punto diviso con i cinesi in nerazzurro e i tre punti lasciati ai sabaudi in giallo. Sarri e compagnìa dovrebbero avere in mente qualcosa di diverso quando le volpi gli corrono incontro. Passi la leggerezza contro l'Inter che prima di Spalletti era una banda di musica e indecifrabile. Ma contro la Juve no. Sarri e compagnìa avrebbero dovuto fare tesoro delle precedenti, recenti sfide con la squadra di Allegri. Avrebbero dovuto ricordare che anche quando li hanno affrontati a Torino, i bianconeri hanno dimostrato di nutrire grande rispetto per la squadra della grande bellezza. Facendo quadrato, cercando di impedire il più possibile le triangolazioni volanti, aspettando il momento propizio. E nell'ultimo incontro di un certo tipo era lecito attendersi la partita salva-campionato da parte di Allegri: a meno sette avrebbe fatto troppo freddo. Credo di essere stato chiaro. Sapersi adattare, modellarsi sugli avversari non è che sia una bestemmia. Certo, ci sono altre considerazioni che mi vengono in mente. Questa soprattutto: la coperta corta. Il gruppo dei titolarissimi e tanti altri che vivono ai margini. Quelli che definisco i titolari del quarto d'ora, non di più. E naturalmente, gli infortuni gravi di Milik prima e di Ghoulam poi hanno contribuito ad indebolire la squadra, a privarla di ossigeno puro e di varianti tattiche. Poi, qualcuno mi dovrà pur spiegare gli "affari" Maksimovic, Tonelli e Mario Rui. E pure l'oblio in cui è caduto Giaccherini che proprio scarso non mi pare e che ha esperienza da vendere. Ecco, dopo essermi sfogato un po' auguro agli azzurri (mai più in grigio, per favore) il miracolo in Champions e soprattutto di fare viola la viola domenica, nel giorno della resurrezione in campionato. Una mano dalla Juve? Ma guarda un po' che ci si deve attendere per tornare lassù.

 

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Napoli, ripartire in allegria, ricordando che modellarsi sugli avversari non è una bestemmia"

di Napoli Magazine

06/12/2024 - 07:00

NAPOLI - Ripartire col sorriso sulle labbra, in allegrìa. Non sarà semplice perché è naturale che ci sia stata delusione per la prima sconfitta - patita ad opera della Nemica e per mano di chi sappiamo - ma sono certo che la squadra più innovativa del nostro calcio e non solo ce la farà a superare scoramento ed impasse. Il Napoli ha sempre dimostrato di sapersi rialzare, di essere capace di riprendere la corsa dopo aver incontrato lo scoglio di una difficoltà più o meno appuntito. E' evidente che ci sia un momento, durante una stagione, in cui non tutto gira come si vorrebbe. E' fisiologico che alcuni elementi possano pagare lo sforzo per aver giocato tante partite a ritmo sostenuto. E' naturale che si debba tener conto del valore degli avversari di turno disposti taluni a rubarci anche la cazzimma. E non è un caso che un "furto" del genere sia stato perpetrato prima dall'Inter e poi dalla Juve. E dunque pareggio con i nerazzurri-cinesi e sconfitta da parte dei bianconeri in giallo guidati dall'ex bomber azzurro (non grigio) di tutti i gol possibili ed impossibili. Rendo più chiaro il concetto. L'avversario che affronta il Napoli sarriano a viso aperto o è un folle o è certo che perderà comunque e dunque: attenzione sì ma senza dannarsi l'anima. Chi possiede potenzialità tecniche e fisiche soprattutto, difficilmente sfida gli azzurri sul loro terreno. Che faccio? Gioco contro questi peperini tutto frizzi e triangoli, sovrapposizioni e fantasìa, cambi di passo e verticalizzazioni, difesa alta consegnandomi alla sconfitta certa ed alla possibile goleada? Ed ecco allora il punto diviso con i cinesi in nerazzurro e i tre punti lasciati ai sabaudi in giallo. Sarri e compagnìa dovrebbero avere in mente qualcosa di diverso quando le volpi gli corrono incontro. Passi la leggerezza contro l'Inter che prima di Spalletti era una banda di musica e indecifrabile. Ma contro la Juve no. Sarri e compagnìa avrebbero dovuto fare tesoro delle precedenti, recenti sfide con la squadra di Allegri. Avrebbero dovuto ricordare che anche quando li hanno affrontati a Torino, i bianconeri hanno dimostrato di nutrire grande rispetto per la squadra della grande bellezza. Facendo quadrato, cercando di impedire il più possibile le triangolazioni volanti, aspettando il momento propizio. E nell'ultimo incontro di un certo tipo era lecito attendersi la partita salva-campionato da parte di Allegri: a meno sette avrebbe fatto troppo freddo. Credo di essere stato chiaro. Sapersi adattare, modellarsi sugli avversari non è che sia una bestemmia. Certo, ci sono altre considerazioni che mi vengono in mente. Questa soprattutto: la coperta corta. Il gruppo dei titolarissimi e tanti altri che vivono ai margini. Quelli che definisco i titolari del quarto d'ora, non di più. E naturalmente, gli infortuni gravi di Milik prima e di Ghoulam poi hanno contribuito ad indebolire la squadra, a privarla di ossigeno puro e di varianti tattiche. Poi, qualcuno mi dovrà pur spiegare gli "affari" Maksimovic, Tonelli e Mario Rui. E pure l'oblio in cui è caduto Giaccherini che proprio scarso non mi pare e che ha esperienza da vendere. Ecco, dopo essermi sfogato un po' auguro agli azzurri (mai più in grigio, per favore) il miracolo in Champions e soprattutto di fare viola la viola domenica, nel giorno della resurrezione in campionato. Una mano dalla Juve? Ma guarda un po' che ci si deve attendere per tornare lassù.

 

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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