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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Osimhen ora gioca per quanto vale, dove sono finiti i soliti criticoni?"
05.05.2021 23:31 di Napoli Magazine

NAPOLI - Assegnato lo scudetto con quattro turni d'anticipo, il campionato resta vivo per la volata Champions e per decidere chi retrocederà insieme con Parma e Crotone. L'Inter di Conte martello e chiagnazzaro s'è cucita, con merito, il tricolore sul petto. E' il titolo numero diciannove anche se sarebbe più veritiero affermare che si tratti del titolo numero diciotto più uno, quello che gli fu assegnato da Guido Rossi e che Mourinho definì scudetto di cartone. Intriga la lotta per i restanti tre posti nella Champions della gloria e della ricchezza. Sarà un bel vedere, un autentico thrilling di fine stagione. Protagoniste, l'Atalanta, la Juve, il Milan, il Napoli e la Lazio citate nell'ordine dell'attuale classifica. Non vedo come la squadra bergamasca non possa farcela ad entrare, ancora una volta, in Europa, per qualità intrinseca e per il calendario che l'attende. Restano ancora due posti e se li giocheranno bianconeri, rossoneri, azzurri e biancocelesti. Credo che il Napoli possa occupare uno dei due posti perché ha dalla sua un calendario agevole (corna e bicorna) rispetto alle altre rivali. Spezia e Fiorentina fuori e Udinese e Verona in casa dovrebbero fruttare almeno dieci punti, se non il percorso netto addirittura. In più gli azzurri - per la classifica avulsa - sono in vantaggio su Atalanta, Lazio e Juve. I due punti in meno rispetto alle compagini che lo precedono dovrebbero essere facilmente annullati. Ed ora entriamo in casa azzurra e vediamo come sta la famiglia. E' bastato il pareggio con il Cagliari perché i criticoni per forza dimenticassero i sette successi intervallati dal pari con la corazzata Inter. La lunga esperienza maturata su svariati campi d'Europa e del mondo mi ha indotto nella convinzione che ogni partita ha una storia a sé e che il risultato non è mai già scritto in base alla classifica delle squadre contendenti. E' il bello del calcio, in fin dei conti. Aggiungo che nel match con i sardi non tutto è filato per il verso giusto sul piano tattico e che qualche scelta, leggi sostituzioni, forse non sia stata tra le più indovinate. Leggi: Mertens dentro. Leggi: Insigne, un po' spento ed ostinato in giocate personali, non fuori. Ma aggiungo anche che non ho mai visto annullare un gol come quello che è stato negato ad Osimhen che con la sua velocità ha reso patetico il tentativo di contrasto del buon Godin che se ancora vale tanto per esperienza nella difesa chiusa, certamente risente dell'età in campo aperto. Il Var non è intervenuto perché l'entità del fruscìo poteva giudicarlo soltanto il direttore di gara. A proposito, da un po' di tempo a questa parte Zolla Gialla - ma sì, il ragazzone nigeriano - sta giocando per quanto vale. Dategli un po' di campo davanti ed è letale. Si candida ad essere il grimaldello giusto per un gran finale. Se lo cerchi con palle lunghe, basta da solo a creare sconquassi nelle difese avversarie. E poi, vorrei citare Meret che è stato autore di tre interventi prodigiosi e metteteci il palo colpito dai sardi e vi renderete conto di quanto sia valido l'assunto di cui sopra. Intanto, in casa azzurra continua lo spiffero delle voci che vorrebbero Spalletti come successore di Gattuso. Troppo simpatico Lucianone. E poi parla come un filosofo. Siamo o non siamo figli dei greci?

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

 

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05/05/2024 - 23:31

NAPOLI - Assegnato lo scudetto con quattro turni d'anticipo, il campionato resta vivo per la volata Champions e per decidere chi retrocederà insieme con Parma e Crotone. L'Inter di Conte martello e chiagnazzaro s'è cucita, con merito, il tricolore sul petto. E' il titolo numero diciannove anche se sarebbe più veritiero affermare che si tratti del titolo numero diciotto più uno, quello che gli fu assegnato da Guido Rossi e che Mourinho definì scudetto di cartone. Intriga la lotta per i restanti tre posti nella Champions della gloria e della ricchezza. Sarà un bel vedere, un autentico thrilling di fine stagione. Protagoniste, l'Atalanta, la Juve, il Milan, il Napoli e la Lazio citate nell'ordine dell'attuale classifica. Non vedo come la squadra bergamasca non possa farcela ad entrare, ancora una volta, in Europa, per qualità intrinseca e per il calendario che l'attende. Restano ancora due posti e se li giocheranno bianconeri, rossoneri, azzurri e biancocelesti. Credo che il Napoli possa occupare uno dei due posti perché ha dalla sua un calendario agevole (corna e bicorna) rispetto alle altre rivali. Spezia e Fiorentina fuori e Udinese e Verona in casa dovrebbero fruttare almeno dieci punti, se non il percorso netto addirittura. In più gli azzurri - per la classifica avulsa - sono in vantaggio su Atalanta, Lazio e Juve. I due punti in meno rispetto alle compagini che lo precedono dovrebbero essere facilmente annullati. Ed ora entriamo in casa azzurra e vediamo come sta la famiglia. E' bastato il pareggio con il Cagliari perché i criticoni per forza dimenticassero i sette successi intervallati dal pari con la corazzata Inter. La lunga esperienza maturata su svariati campi d'Europa e del mondo mi ha indotto nella convinzione che ogni partita ha una storia a sé e che il risultato non è mai già scritto in base alla classifica delle squadre contendenti. E' il bello del calcio, in fin dei conti. Aggiungo che nel match con i sardi non tutto è filato per il verso giusto sul piano tattico e che qualche scelta, leggi sostituzioni, forse non sia stata tra le più indovinate. Leggi: Mertens dentro. Leggi: Insigne, un po' spento ed ostinato in giocate personali, non fuori. Ma aggiungo anche che non ho mai visto annullare un gol come quello che è stato negato ad Osimhen che con la sua velocità ha reso patetico il tentativo di contrasto del buon Godin che se ancora vale tanto per esperienza nella difesa chiusa, certamente risente dell'età in campo aperto. Il Var non è intervenuto perché l'entità del fruscìo poteva giudicarlo soltanto il direttore di gara. A proposito, da un po' di tempo a questa parte Zolla Gialla - ma sì, il ragazzone nigeriano - sta giocando per quanto vale. Dategli un po' di campo davanti ed è letale. Si candida ad essere il grimaldello giusto per un gran finale. Se lo cerchi con palle lunghe, basta da solo a creare sconquassi nelle difese avversarie. E poi, vorrei citare Meret che è stato autore di tre interventi prodigiosi e metteteci il palo colpito dai sardi e vi renderete conto di quanto sia valido l'assunto di cui sopra. Intanto, in casa azzurra continua lo spiffero delle voci che vorrebbero Spalletti come successore di Gattuso. Troppo simpatico Lucianone. E poi parla come un filosofo. Siamo o non siamo figli dei greci?

 

 

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