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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "San Genna', proteggi sempre il top player Allan: con lui si gioca in 12!"
22.08.2018 17:22 di Napoli Magazine

NAPOLI - Giocasse sempre contro l'aquila, il Ciuccio vincerebbe di sicuro lo scudetto. Scherzi a parte, è stato un giochetto anche stavolta. Inzaghino incartato da Carletto che tutto aveva previsto tranne che dovesse bagnare la prima in azzurro in salita per un triplice errore in comune di Albiol, Koulibaly e Mario Rui che sono andati tutti sull'esterno a chiudere, si fa per dire, su Ciro Immobile che li ha beffati con irrisoria facilità. Uno almeno si sarebbe dovuto staccare ed accentrare. E va bene che Ancelotti imposta la difesa sull'uomo e non sulla palla, come ordinava Sarri. Per il resto, la squadra m'è piaciuta. Per la determinazione con la quale ha cercato ed ottenuto il ribaltamento del risultato. C'era da prevedere che le scelte di Ancelotti ricadessero sulla conferma in blocco - portiere a parte - dei titolarissimi che furono di zio Maurizio. La saggezza è uno dei requisiti del pluridecorato tecnico di Reggiolo. Insieme con l'umiltà, naturalmente. C'è ancora tanto dei movimenti che la squadra ha imparato a memoria negli ultimi tre anni. Ma si vedono anche delle varianti che presto saranno assimilate e consentiranno alla squadra una maggiore imprevedibilità. Meno "catene" su un lato (il sinistro era quello preferito) e in luogo di smarcamenti in orizzontale una maggiore verticalizzazione. Che andrà certamente limata. Neanche il tempo di gioire per i primi tre punti che già bussa alla porta un "postino" fastidioso: quel Gonzalo Higuain che guiderà l'attacco del Milan di Gattuso che Ancelotti non può non avere nel cuore. Questo sì che sarà un test probante. Incamerare altri tre punti vorrebbe dire tenere lontano una squadra rinforzata ed ambiziosa che è all'esordio in campionato. I rossoneri e i grifoni sono stati fermati per la tragedia di Genova. Non mi sono accodato alle geremiadi per le scoppole precampionato perché l'esperienza mi ha fornito altri tempi per valutazioni decenti. Visto che fine ha fatto a Sassuolo la celebratissima Inter del supervalutato Martinez? Anche la Juve di CR7 ha dovuto sudare più del lecito per venire a capo del Chievo di Giaccherinho (fior di giocatore). La squadra di Allegri resta la più forte, con una panchina che potrebbe costituire un secondo squadrone. M'intriga la Roma che ha varianti negli uomini e qualità sopraffina. Credo che assisteremo ad un campionato entusiasmante. E che il Napoli potrà essere ancora una volta all'altezza del suo recente passato. E che farà molta strada nella Champions che Ancelotti conosce a menadito. Si attende il ritorno di Ghoulam, ma intanto ci godiamo questo Milik alto e possente che beneficerà dello sveltimento dell'azione in profondità che Carletto tanto ama. E certamente daranno il loro contributo di co-titolari Fabian Ruiz, Verdi, Ounas. Il top player non è arrivato, d'accordo. Ma ce n'è uno che affascina sempre. San Genna', proteggi quel "mostro" di Allan. Chi ce l'ha, gioca in dodici. 

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com 

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "San Genna', proteggi sempre il top player Allan: con lui si gioca in 12!"

di Napoli Magazine

22/08/2024 - 17:22

NAPOLI - Giocasse sempre contro l'aquila, il Ciuccio vincerebbe di sicuro lo scudetto. Scherzi a parte, è stato un giochetto anche stavolta. Inzaghino incartato da Carletto che tutto aveva previsto tranne che dovesse bagnare la prima in azzurro in salita per un triplice errore in comune di Albiol, Koulibaly e Mario Rui che sono andati tutti sull'esterno a chiudere, si fa per dire, su Ciro Immobile che li ha beffati con irrisoria facilità. Uno almeno si sarebbe dovuto staccare ed accentrare. E va bene che Ancelotti imposta la difesa sull'uomo e non sulla palla, come ordinava Sarri. Per il resto, la squadra m'è piaciuta. Per la determinazione con la quale ha cercato ed ottenuto il ribaltamento del risultato. C'era da prevedere che le scelte di Ancelotti ricadessero sulla conferma in blocco - portiere a parte - dei titolarissimi che furono di zio Maurizio. La saggezza è uno dei requisiti del pluridecorato tecnico di Reggiolo. Insieme con l'umiltà, naturalmente. C'è ancora tanto dei movimenti che la squadra ha imparato a memoria negli ultimi tre anni. Ma si vedono anche delle varianti che presto saranno assimilate e consentiranno alla squadra una maggiore imprevedibilità. Meno "catene" su un lato (il sinistro era quello preferito) e in luogo di smarcamenti in orizzontale una maggiore verticalizzazione. Che andrà certamente limata. Neanche il tempo di gioire per i primi tre punti che già bussa alla porta un "postino" fastidioso: quel Gonzalo Higuain che guiderà l'attacco del Milan di Gattuso che Ancelotti non può non avere nel cuore. Questo sì che sarà un test probante. Incamerare altri tre punti vorrebbe dire tenere lontano una squadra rinforzata ed ambiziosa che è all'esordio in campionato. I rossoneri e i grifoni sono stati fermati per la tragedia di Genova. Non mi sono accodato alle geremiadi per le scoppole precampionato perché l'esperienza mi ha fornito altri tempi per valutazioni decenti. Visto che fine ha fatto a Sassuolo la celebratissima Inter del supervalutato Martinez? Anche la Juve di CR7 ha dovuto sudare più del lecito per venire a capo del Chievo di Giaccherinho (fior di giocatore). La squadra di Allegri resta la più forte, con una panchina che potrebbe costituire un secondo squadrone. M'intriga la Roma che ha varianti negli uomini e qualità sopraffina. Credo che assisteremo ad un campionato entusiasmante. E che il Napoli potrà essere ancora una volta all'altezza del suo recente passato. E che farà molta strada nella Champions che Ancelotti conosce a menadito. Si attende il ritorno di Ghoulam, ma intanto ci godiamo questo Milik alto e possente che beneficerà dello sveltimento dell'azione in profondità che Carletto tanto ama. E certamente daranno il loro contributo di co-titolari Fabian Ruiz, Verdi, Ounas. Il top player non è arrivato, d'accordo. Ma ce n'è uno che affascina sempre. San Genna', proteggi quel "mostro" di Allan. Chi ce l'ha, gioca in dodici. 

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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