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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Su Osimhen mi affido al giudizio di Ringhio"
24.07.2020 10:00 di Napoli Magazine

NAPOLI - Embè, a me 'sta storia di Osimhen, che volete che vi dica, mi stava quasi per scocciare. Viene non viene, fatta non fatta, sicuro, forse, chissà, s'avvicina, s'allontana, embè voi che avreste fatto, non vi sareste inalberati? I giochi del mercato sono infidi, ragnatele tessute di qua e di là sperando che qualcosa ci caschi dentro. Manca ancora l'ufficialità ma ho fiducia in Aurelio Primo, zar di tutte le trattative possibili e non. Non conoscendo bene il giocatore - qualche immagine di repertorio non basta e poi non mi fido - mi affido in toto all'intuito degli addetti ai lavori e, soprattutto, al giudizio di Ringhio. Facendomi scorrere sulla pelle le acque parlanti di alcuni soloni che s'affacciano nei salotti tv e che tanto mi ricordano i tuttologi-virologi-sapientologi che abbiamo imparato a conoscere - ed a disconoscere - nelle no-stop delle lunghe e tristi giornate del lockdown. Immagino che qualcuno abbia fatto sapere a Osimhen che la maglia numero nove del Ciuccio è qualcosa di sacro avendola indossata Sallustro, Jeppson, Vinicio, Savoldi, Giordano, Cavani, Higuain, quindi che venga il ragazzo con tutte le buone intenzioni di questo mondo che quanto al resto ci penserà la torcida a farlo sentire a casa sua, perché prima o poi tornerà il pubblico sugli spalti, embè per forza. Detto questo, non posso non rilevare che la squadra azzurra s'è ammosciata, di brutto. D'un tratto è divenuta irriconoscibile e con l'Udinese - vittoria acciuffata sullo spirare del match - s'era avuto più che un avviso ai naviganti. In quel di Parma, puntuale il tonfo. Gioco frammentario, protagonisti al di sotto delle loro possibilità e qualità - vero Lozano? - manovra involuta, imprecisione al tiro quando se n'è presentata l'occasione e ghiotta era stata quella capitata a Younes, vero Amin? I rigori, dite? Quisquilie, direbbe Totò. Due erano stati per me chiari, l'ultimo forse sì e forse no, ma comunque Koulibaly (avete notato che non ha neanche protestato?) è andato contro natura, cioè moscio moscio, all'incontro con lo svedese dal nome ch'è tutto un programma (forte comunque il ragazzino). Tra i migliori - o meno peggiori - Insigne che comunque è stato al massimo egregio. Mi auguro che nella mente degli azzurri ci sia un freno inibitore, dopo la conquista della coppa Italia e in attesa di affrontare il Barcellona di Messi che è un po' in ambasce e però incavolato per avere ceduto la Liga ai madrileni, eterni rivali. Ora c'è il Sassuolo che è manovriero e spigliato, un piccolo Barcellona di casa nostra, e quindi mi aspetto che scenda in campo la formazione migliore affinché si possa fare una sorta di prova generale in attesa del viaggio sulle ramblas. Naturalmente, se avete notizie di Fabiàn Ruiz, vi prego, tenetemi informato. Intanto, mi seggo davanti al televisore e smanetto e mi fermo su chi l'ha visto?

 

 

Adolfo Mollichelli

 

Napoli Magazine

 

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com

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GOLAZO - Adolfo Mollichelli su "NM": "Su Osimhen mi affido al giudizio di Ringhio"

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24/07/2024 - 10:00

NAPOLI - Embè, a me 'sta storia di Osimhen, che volete che vi dica, mi stava quasi per scocciare. Viene non viene, fatta non fatta, sicuro, forse, chissà, s'avvicina, s'allontana, embè voi che avreste fatto, non vi sareste inalberati? I giochi del mercato sono infidi, ragnatele tessute di qua e di là sperando che qualcosa ci caschi dentro. Manca ancora l'ufficialità ma ho fiducia in Aurelio Primo, zar di tutte le trattative possibili e non. Non conoscendo bene il giocatore - qualche immagine di repertorio non basta e poi non mi fido - mi affido in toto all'intuito degli addetti ai lavori e, soprattutto, al giudizio di Ringhio. Facendomi scorrere sulla pelle le acque parlanti di alcuni soloni che s'affacciano nei salotti tv e che tanto mi ricordano i tuttologi-virologi-sapientologi che abbiamo imparato a conoscere - ed a disconoscere - nelle no-stop delle lunghe e tristi giornate del lockdown. Immagino che qualcuno abbia fatto sapere a Osimhen che la maglia numero nove del Ciuccio è qualcosa di sacro avendola indossata Sallustro, Jeppson, Vinicio, Savoldi, Giordano, Cavani, Higuain, quindi che venga il ragazzo con tutte le buone intenzioni di questo mondo che quanto al resto ci penserà la torcida a farlo sentire a casa sua, perché prima o poi tornerà il pubblico sugli spalti, embè per forza. Detto questo, non posso non rilevare che la squadra azzurra s'è ammosciata, di brutto. D'un tratto è divenuta irriconoscibile e con l'Udinese - vittoria acciuffata sullo spirare del match - s'era avuto più che un avviso ai naviganti. In quel di Parma, puntuale il tonfo. Gioco frammentario, protagonisti al di sotto delle loro possibilità e qualità - vero Lozano? - manovra involuta, imprecisione al tiro quando se n'è presentata l'occasione e ghiotta era stata quella capitata a Younes, vero Amin? I rigori, dite? Quisquilie, direbbe Totò. Due erano stati per me chiari, l'ultimo forse sì e forse no, ma comunque Koulibaly (avete notato che non ha neanche protestato?) è andato contro natura, cioè moscio moscio, all'incontro con lo svedese dal nome ch'è tutto un programma (forte comunque il ragazzino). Tra i migliori - o meno peggiori - Insigne che comunque è stato al massimo egregio. Mi auguro che nella mente degli azzurri ci sia un freno inibitore, dopo la conquista della coppa Italia e in attesa di affrontare il Barcellona di Messi che è un po' in ambasce e però incavolato per avere ceduto la Liga ai madrileni, eterni rivali. Ora c'è il Sassuolo che è manovriero e spigliato, un piccolo Barcellona di casa nostra, e quindi mi aspetto che scenda in campo la formazione migliore affinché si possa fare una sorta di prova generale in attesa del viaggio sulle ramblas. Naturalmente, se avete notizie di Fabiàn Ruiz, vi prego, tenetemi informato. Intanto, mi seggo davanti al televisore e smanetto e mi fermo su chi l'ha visto?

 

 

Adolfo Mollichelli

 

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