NAPOLI - Ventisette anni senza vittorie a Milano sponda rossonera. L'ultima gioia fu sigillata da Savoldi. Troppo tempo è passato, tra qualche sconfitta meritata e tante, troppe ingiustizie. Ed ora pare proprio che sia giunta l'ora della riscossa, chiamiamola pure venganza (vendetta) visto e considerato che i nostri alfieri più rappresentativi parlano la lingua spagnola. I rossoneri ci temono, altroché se ci temono, lasciate perdere la sicurezza che ostentano Allegri e soci. Specie dopo aver visto con quale sicurezza il Napoli s'è sbarazzato del Borussia che è rimasto sotto 'a botta impressionato, tant'è vero che ieri ha pareggiato con fatica a Norimberga e senza processo! Mai come negli ultimi anni, gli azzurri si presentano al Meazza con l'etichetta di favoriti. E non si tratta di un discorso campanilistico, quanto piuttosto delle reali consistenze delle contendenti. E' una delle poche volte che, sulla carta, se noi dobbiamo preoccuparci di Balotelli, "loro" devono preoccuparsi di Higuain, Insigne, Callejon e di tutti gli altri azzurri tonificati dalla bravura e dalla saggezza di Benitez che, cosa rara per il nostro campionato, decide per il riposo premio anche in vista di un match di vitale importanza. Prevedo, comunque, una partita difficile, da giocare con estrema oculatezza tattica e con grande attenzione nei movimenti, specie quelli difensivi. Dopo tre gare non difficili, sempre sulla carta, perché poi Genoa, Bologna e Atalanta devi sempre batterli, questa col Milan è il primo banco di prova di una certa valenza. Sbancare il Meazza vorrebbe dire guadagnare altri punti in autostima. E consegnare il Napoli spagnolo agli olè di tutti. E allora, vamos a ganar!

Adolfo Mollichelli

Napoli Magazine

Riproduzione del testo consentita previa citazione della fonte: www.napolimagazine.com