Il Punto
L'ANALISI - Jacomuzzi: "Giocare contro il Real Madrid sarà molto importante per Natan"
02.10.2023 13:29 di Napoli Magazine

NAPOLI - A “1 Football Club”,  su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Jacomuzzi, presidente AIOC ed ex direttore sportivo del Napoli. 

 

La classifica di Serie A, dopo l’ultima giornata, comincia a delineare le prime quattro posizioni.


“Se andiamo ad analizzare il campionato dei giallorossi, mi sembra che sia lontana dalle prime posizioni. L’Atalanta, inoltre, nonostante una buona squadra, credo farà fatica a piazzarsi tra le prime quattro. La top four, pertanto, si sta delineando, seppure il campionato sia ancora lungo. La Juventus potrà sfruttare l’assenza di impegni infrasettimanali proprio per puntare alle prime posizioni”.

 

Tra Allegri e Mourinho chi sta facendo peggio, sia tecnicamente che a livello di comunicazione?


“Penso Mourinho. Allegri sta mostrando qualche segnale di progressione, anche buttando dentro qualche ragazzo. Roma è un ambiente particolare, dove basta un niente per cambiare le sorti di una partita. Tuttavia, non vedo i giallorossi strutturati a dovere per lottare per grandi obiettivi".

 

Orsolini sarebbe stato il giocatore adatto a sostituire Lozano?


“Per quel che sta facendo adesso, non solo Lozano! Sta dimostrando qualità tecniche che non possono essere un caso. Probabilmente, non ha avuto quell’impulso mentale in passato, ma la qualità del calciatore non può essere discussa”.

 

È giunto il momento, sia per Orsolini che per Berardi, di fare il grande salto?


“Se non lo fanno Berardi ed Orsolini… Devono mantenersi su questi livelli, garantendo continuità, ma devono cercare di arrivare ad una squadra che punti a risultati competitivi. È un presupposto importante per gli stimoli di un calciatore. Credo sia giunto anche il momento più ideale, con la giusta maturità. Proprio a tal proposito, basti pensare a Belotti, che ha tardato troppo l’addio al Torino. Ha pagato una situazione che, alla lunga, non l’ha aiutato ad emergere”.

 

Cosa non devono fare gli azzurri per prestare il fianco al Real di Ancelotti?


“Non accettare il palleggio dei Blancos! Il Real ha una certa maestria nella gestione del pallone, col rischio di sorprendere e colpire gli avversari. La paura più grossa, per me, è proprio il palleggio rapido degli spagnoli. D’altronde, Ancelotti è un maestro in questo”.

 

Nella partita di domani si affronteranno Vinicius e Natan. Quanto può imparare il difensore azzurro dal confronto col connazionale?


“Tanto, sicuramente. Questo giovane di bellissime prospettive arriva in Italia con la necessità di imparare un calcio nuovo, con tutte le difficoltà che ne conseguono. Ritrovarsi in una gara tanto importante, contro un proprio coetaneo, sarà uno stimolo importante per il difensore azzurro. Sarà bello vedere una contesa che potrà essere tra i fattori salienti della gara”.

 

Il miglioramento improvviso della squadra azzurra crede sia dovuto ad un percorso tecnico o ad un avvicinamento tra tecnico e calciatori?


“Si è detto che il tecnico non andava a genio ai calciatori, non la metterei così. Squadra ed allenatore dovevano conoscersi. Gli azzurri venivano da un tecnico che rivoltava i calciatori come calzini. Garcia è abituato a comunicare alla squadra le proprie idee di gioco. La squadra si è ritrovata a ragionare in maniera diversa, con una conseguente incertezza tra le parti. I valori della squadra, però, sono quelli mostrati sabato”.

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02/10/2023 - 13:29

NAPOLI - A “1 Football Club”,  su 1 Station Radio, è intervenuto Carlo Jacomuzzi, presidente AIOC ed ex direttore sportivo del Napoli. 

 

La classifica di Serie A, dopo l’ultima giornata, comincia a delineare le prime quattro posizioni.


“Se andiamo ad analizzare il campionato dei giallorossi, mi sembra che sia lontana dalle prime posizioni. L’Atalanta, inoltre, nonostante una buona squadra, credo farà fatica a piazzarsi tra le prime quattro. La top four, pertanto, si sta delineando, seppure il campionato sia ancora lungo. La Juventus potrà sfruttare l’assenza di impegni infrasettimanali proprio per puntare alle prime posizioni”.

 

Tra Allegri e Mourinho chi sta facendo peggio, sia tecnicamente che a livello di comunicazione?


“Penso Mourinho. Allegri sta mostrando qualche segnale di progressione, anche buttando dentro qualche ragazzo. Roma è un ambiente particolare, dove basta un niente per cambiare le sorti di una partita. Tuttavia, non vedo i giallorossi strutturati a dovere per lottare per grandi obiettivi".

 

Orsolini sarebbe stato il giocatore adatto a sostituire Lozano?


“Per quel che sta facendo adesso, non solo Lozano! Sta dimostrando qualità tecniche che non possono essere un caso. Probabilmente, non ha avuto quell’impulso mentale in passato, ma la qualità del calciatore non può essere discussa”.

 

È giunto il momento, sia per Orsolini che per Berardi, di fare il grande salto?


“Se non lo fanno Berardi ed Orsolini… Devono mantenersi su questi livelli, garantendo continuità, ma devono cercare di arrivare ad una squadra che punti a risultati competitivi. È un presupposto importante per gli stimoli di un calciatore. Credo sia giunto anche il momento più ideale, con la giusta maturità. Proprio a tal proposito, basti pensare a Belotti, che ha tardato troppo l’addio al Torino. Ha pagato una situazione che, alla lunga, non l’ha aiutato ad emergere”.

 

Cosa non devono fare gli azzurri per prestare il fianco al Real di Ancelotti?


“Non accettare il palleggio dei Blancos! Il Real ha una certa maestria nella gestione del pallone, col rischio di sorprendere e colpire gli avversari. La paura più grossa, per me, è proprio il palleggio rapido degli spagnoli. D’altronde, Ancelotti è un maestro in questo”.

 

Nella partita di domani si affronteranno Vinicius e Natan. Quanto può imparare il difensore azzurro dal confronto col connazionale?


“Tanto, sicuramente. Questo giovane di bellissime prospettive arriva in Italia con la necessità di imparare un calcio nuovo, con tutte le difficoltà che ne conseguono. Ritrovarsi in una gara tanto importante, contro un proprio coetaneo, sarà uno stimolo importante per il difensore azzurro. Sarà bello vedere una contesa che potrà essere tra i fattori salienti della gara”.

 

Il miglioramento improvviso della squadra azzurra crede sia dovuto ad un percorso tecnico o ad un avvicinamento tra tecnico e calciatori?


“Si è detto che il tecnico non andava a genio ai calciatori, non la metterei così. Squadra ed allenatore dovevano conoscersi. Gli azzurri venivano da un tecnico che rivoltava i calciatori come calzini. Garcia è abituato a comunicare alla squadra le proprie idee di gioco. La squadra si è ritrovata a ragionare in maniera diversa, con una conseguente incertezza tra le parti. I valori della squadra, però, sono quelli mostrati sabato”.