DIMARO?FOLGARIDA. Fossimo rimasti a trent’anni fa sarebbe giusto parlare di moduli e numeri ad essi legati in maniera standard. Prima un 4-4-2 era un 4-4-2, un 4-3-3 era un 4-3-3 e un 3-5-2 era un 3-5-2. Ma ora non funziona più così. Il calcio s’è evoluto, come ha provato a spiegarlo anche Carlo Ancelotti nel corso dell’incontro con i tifosi avvenuto martedì sera a Folgarida: «Il modulo sarà lo stesso dello scorso anno, è rimasto il 4-4-2 tutto l’anno e rimarrà così anche quest’anno, alternando in fase di costruzione. Si parla tanto di sistemi, 4-4-2, 3-5-2, ma i numeri sono legati solo all’aspetto difensivo, quando la squadra non ha la palla». Ma quando s’attacca il Napoli ha dimostrato di saper variare a seconda delle situazioni.
TREQUARTI. Fondamentale sarà il lavoro dei calciatori sulla trequarti. Spesso il canonico 4-4-2 diventa un 4-2-3-1 in fase offensiva, con uno dei due attaccanti che s’abbassa sulla trequarti e i due esterni che avanzano e contemporaneamente stringono la propria posizione per permettere ai terzini di sganciarsi, creandogli così lo spazio necessario. E’ su questo che Ancelotti sta lavorando a Dimaro fin dai primi giorni. Anche ieri, dopo la consueta partitina a possesso, la squadra ha provato determinati movimenti che coinvolgono per l’appunto tutti gli esterni. Callejon e Younes (le ali più forti presenti per ora in Val di Sole) sono stati visti più volte accentrarsi per ricevere da centrali di difesa o centrocampo, per poi controllare e lanciare i fluidificanti di destra o di sinistra. Un meccanismo già visto lo scorso anno in determinate partite, tant’è che nello studio delle posizioni medie si nota come gli esterni siano diventati di fatto mezzali. Non è un caso, infatti, che l’allenatore di Reggiolo preferisca sovente giocare con Fabian - di fatto un finto esterno - sulla fascia sinistra.
MILLE IDENTITA'. Le parole di Ancelotti riportano alla mente un Parma-Napoli della scorsa stagione, in cui s’è vista addirittura una squadra schierata in fase d’attacco con il 2-2-5-1, un tipo di formazione spregiudicata utilizzata contro una delle squadre più chiuse del campionato, che probabilmente sarà rispolverata con maggiore ricorrenza nella prossima annata grazie alla presenza di un coppia di difensori veloce come Koulibaly-Manolas. Altre volte, invece, si è tenuto un terzino bloccato - in tutte le gare di Champions League ad esempio - quasi a formare un 3-4-3 ben accorto. Questo per dire che anche da questi primi allenamenti in Trentino il copione non sembra cambiato: il Napoli avrà sempre un’idea di riserva per sfondare i muri avversari.
di Napoli Magazine
12/07/2019 - 12:09
DIMARO?FOLGARIDA. Fossimo rimasti a trent’anni fa sarebbe giusto parlare di moduli e numeri ad essi legati in maniera standard. Prima un 4-4-2 era un 4-4-2, un 4-3-3 era un 4-3-3 e un 3-5-2 era un 3-5-2. Ma ora non funziona più così. Il calcio s’è evoluto, come ha provato a spiegarlo anche Carlo Ancelotti nel corso dell’incontro con i tifosi avvenuto martedì sera a Folgarida: «Il modulo sarà lo stesso dello scorso anno, è rimasto il 4-4-2 tutto l’anno e rimarrà così anche quest’anno, alternando in fase di costruzione. Si parla tanto di sistemi, 4-4-2, 3-5-2, ma i numeri sono legati solo all’aspetto difensivo, quando la squadra non ha la palla». Ma quando s’attacca il Napoli ha dimostrato di saper variare a seconda delle situazioni.
TREQUARTI. Fondamentale sarà il lavoro dei calciatori sulla trequarti. Spesso il canonico 4-4-2 diventa un 4-2-3-1 in fase offensiva, con uno dei due attaccanti che s’abbassa sulla trequarti e i due esterni che avanzano e contemporaneamente stringono la propria posizione per permettere ai terzini di sganciarsi, creandogli così lo spazio necessario. E’ su questo che Ancelotti sta lavorando a Dimaro fin dai primi giorni. Anche ieri, dopo la consueta partitina a possesso, la squadra ha provato determinati movimenti che coinvolgono per l’appunto tutti gli esterni. Callejon e Younes (le ali più forti presenti per ora in Val di Sole) sono stati visti più volte accentrarsi per ricevere da centrali di difesa o centrocampo, per poi controllare e lanciare i fluidificanti di destra o di sinistra. Un meccanismo già visto lo scorso anno in determinate partite, tant’è che nello studio delle posizioni medie si nota come gli esterni siano diventati di fatto mezzali. Non è un caso, infatti, che l’allenatore di Reggiolo preferisca sovente giocare con Fabian - di fatto un finto esterno - sulla fascia sinistra.
MILLE IDENTITA'. Le parole di Ancelotti riportano alla mente un Parma-Napoli della scorsa stagione, in cui s’è vista addirittura una squadra schierata in fase d’attacco con il 2-2-5-1, un tipo di formazione spregiudicata utilizzata contro una delle squadre più chiuse del campionato, che probabilmente sarà rispolverata con maggiore ricorrenza nella prossima annata grazie alla presenza di un coppia di difensori veloce come Koulibaly-Manolas. Altre volte, invece, si è tenuto un terzino bloccato - in tutte le gare di Champions League ad esempio - quasi a formare un 3-4-3 ben accorto. Questo per dire che anche da questi primi allenamenti in Trentino il copione non sembra cambiato: il Napoli avrà sempre un’idea di riserva per sfondare i muri avversari.