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ADL - Napoli, il presidente De Laurentiis preme per l’utilizzo dei rinforzi e pensa ancora in grande: "Niente alibi, siamo forti"
21.10.2016 12:42 di Napoli Magazine Fonte: Marco Azzi per Repubblica

l day after del Napoli è stato mestamente interlocutorio, a dispetto della gravità della situazione e dell’obbligo di correre ai ripari più in fretta possibile. L’unico a far sentire la sua voce, peraltro in modo solo virtuale, è stato lo sconsolato Marek Hamsik: che ha squarciato il silenzio di ieri con una breve nota sul suo sito ufficiale. «Ci dispiace molto per la sconfitta con il Besiktas, in campo abbiamo dato tutto e lasciato l’anima, ma purtroppo non è bastato. È davvero un brutto momento, ogni nostro errore viene punito. Adesso dobbiamo lavorare duro per venirne fuori al più presto, ritornando al successo già domenica a Crotone».

Non c’è altra strada, in effetti: dopo l’elettrochoc di tre sconfitte consecutive, che hanno fatto scivolare il Napoli al quarto posto in campionato e ne hanno rimesso clamorosamente in discussione la qualificazione per gli ottavi di Champions. La rivincita del primo novembre contro il Besiktas, oltretutto da giocare nella rovente Vodafone Arena di Istanbul, rischia di diventare a questo punto un pericolosissimo spareggio, per gli azzurri. Tutta colpa del suicidio tattico e tecnico di mercoledì sera al San Paolo, le cui immagini simbolo sono il rigore fallito da Lorenzo Insigne (ieri sono rimbalzate voci dall’Inghilterra: Liverpool e Tottenham su di lui) e le sue lacrime per i fischi ricevuti al momento della sua sostituzione, da parte dei 30 mila tifosi presenti a Fuorigrotta.

Tra di loro, anche se la sua presenza in tribuna non era stata confermata alla vigilia, c’era pure Aurelio De Laurentiis: meno arrabbiato alla fine rispetto alla partita contro la Roma, ma comunque molto preoccupato per la inattesa e pericolosa piega che sta prendendo la stagione del Napoli. Il presidente, subito dopo il fischio finale, è sceso negli spogliatoi e si è confrontato per qualche minuto con Sarri e con il direttore sportivo Giuntoli: chiedendo a entrambi delle spiegazioni sui clamorosi errori commessi in campo e sulle discutibili scelte di formazione fatte dall’allenatore, in particolare sul turn over in difesa e a centrocampo.

Sarri non ha fatto autocritica e tanto meno rinnegato le sue mosse. «Il Napoli si è battuto fino alla fine ed è quasi uscito indenne da una serata disgraziatissima, che avrebbe spinto alla resa chiunque. Tutti gli episodi ci sono girati contro, complice la mancanza di serenità con cui i miei giocatori stanno scendendo in campo. Ci hanno messo addosso troppe pressioni, all’inizio della stagione: dimenticando che siamo una squadra giovane, bisognosa di più tempo per completare la sua crescita. La sfida contro il Besiktas, nonostante la sconfitta subita, dobbiamo mandarla in archivio come un piccolo passo avanti. Siamo sulla strada giusta per ritornare noi stessi», ha assicurato il tecnico azzurro, che ieri ha concesso un imprevisto giorno di riposo al gruppo e ha passato la stagione davanti al video tape, rivedendo le ultime partite. Tre ko abbastanza diversi tra loro, ma con un unico filo conduttore: la stanchezza di alcuni titolari, confermati le loro difficoltà.

De Laurentiis ha chiesto spiegazioni in particolare su questo punto, meravigliandosi dell’utilizzo con il Besiktas soprattutto di Jorginho e Hamsik. La forza del nuovo Napoli doveva essere proprio il turn over, dopo gli investimenti estivi per rafforzare l’organico. Invece, soprattutto a centrocampo, continuano ad andare in campo sempre gli stessi: con risultati negli ultimi tempi sconcertanti. Ma il presidente, nonostante l’improvviso black out, resta convinto di
 avere una squadra forte e rifiuta l’idea di una stagione. «Possiamo giocarcela con tutti, fino alla fine». Crotone sarà dunque un banco di prova in tutti i sensi: anche per vedere se Sarri sposerà la filosofia anti crisi del club o andrà avanti per la sua strada: insistendo sui titolarissimi. Intanto per il tecnico c’è una sorpresa: la Fifa lo ha inserito tra i 29 papabili per il Pallone d’Oro in panchina. Un lampo nel buio.
 

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ADL - Napoli, il presidente De Laurentiis preme per l’utilizzo dei rinforzi e pensa ancora in grande: "Niente alibi, siamo forti"

di Napoli Magazine

21/10/2024 - 12:42

l day after del Napoli è stato mestamente interlocutorio, a dispetto della gravità della situazione e dell’obbligo di correre ai ripari più in fretta possibile. L’unico a far sentire la sua voce, peraltro in modo solo virtuale, è stato lo sconsolato Marek Hamsik: che ha squarciato il silenzio di ieri con una breve nota sul suo sito ufficiale. «Ci dispiace molto per la sconfitta con il Besiktas, in campo abbiamo dato tutto e lasciato l’anima, ma purtroppo non è bastato. È davvero un brutto momento, ogni nostro errore viene punito. Adesso dobbiamo lavorare duro per venirne fuori al più presto, ritornando al successo già domenica a Crotone».

Non c’è altra strada, in effetti: dopo l’elettrochoc di tre sconfitte consecutive, che hanno fatto scivolare il Napoli al quarto posto in campionato e ne hanno rimesso clamorosamente in discussione la qualificazione per gli ottavi di Champions. La rivincita del primo novembre contro il Besiktas, oltretutto da giocare nella rovente Vodafone Arena di Istanbul, rischia di diventare a questo punto un pericolosissimo spareggio, per gli azzurri. Tutta colpa del suicidio tattico e tecnico di mercoledì sera al San Paolo, le cui immagini simbolo sono il rigore fallito da Lorenzo Insigne (ieri sono rimbalzate voci dall’Inghilterra: Liverpool e Tottenham su di lui) e le sue lacrime per i fischi ricevuti al momento della sua sostituzione, da parte dei 30 mila tifosi presenti a Fuorigrotta.

Tra di loro, anche se la sua presenza in tribuna non era stata confermata alla vigilia, c’era pure Aurelio De Laurentiis: meno arrabbiato alla fine rispetto alla partita contro la Roma, ma comunque molto preoccupato per la inattesa e pericolosa piega che sta prendendo la stagione del Napoli. Il presidente, subito dopo il fischio finale, è sceso negli spogliatoi e si è confrontato per qualche minuto con Sarri e con il direttore sportivo Giuntoli: chiedendo a entrambi delle spiegazioni sui clamorosi errori commessi in campo e sulle discutibili scelte di formazione fatte dall’allenatore, in particolare sul turn over in difesa e a centrocampo.

Sarri non ha fatto autocritica e tanto meno rinnegato le sue mosse. «Il Napoli si è battuto fino alla fine ed è quasi uscito indenne da una serata disgraziatissima, che avrebbe spinto alla resa chiunque. Tutti gli episodi ci sono girati contro, complice la mancanza di serenità con cui i miei giocatori stanno scendendo in campo. Ci hanno messo addosso troppe pressioni, all’inizio della stagione: dimenticando che siamo una squadra giovane, bisognosa di più tempo per completare la sua crescita. La sfida contro il Besiktas, nonostante la sconfitta subita, dobbiamo mandarla in archivio come un piccolo passo avanti. Siamo sulla strada giusta per ritornare noi stessi», ha assicurato il tecnico azzurro, che ieri ha concesso un imprevisto giorno di riposo al gruppo e ha passato la stagione davanti al video tape, rivedendo le ultime partite. Tre ko abbastanza diversi tra loro, ma con un unico filo conduttore: la stanchezza di alcuni titolari, confermati le loro difficoltà.

De Laurentiis ha chiesto spiegazioni in particolare su questo punto, meravigliandosi dell’utilizzo con il Besiktas soprattutto di Jorginho e Hamsik. La forza del nuovo Napoli doveva essere proprio il turn over, dopo gli investimenti estivi per rafforzare l’organico. Invece, soprattutto a centrocampo, continuano ad andare in campo sempre gli stessi: con risultati negli ultimi tempi sconcertanti. Ma il presidente, nonostante l’improvviso black out, resta convinto di
 avere una squadra forte e rifiuta l’idea di una stagione. «Possiamo giocarcela con tutti, fino alla fine». Crotone sarà dunque un banco di prova in tutti i sensi: anche per vedere se Sarri sposerà la filosofia anti crisi del club o andrà avanti per la sua strada: insistendo sui titolarissimi. Intanto per il tecnico c’è una sorpresa: la Fifa lo ha inserito tra i 29 papabili per il Pallone d’Oro in panchina. Un lampo nel buio.
 

Fonte: Marco Azzi per Repubblica