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BENEVENTO - Vigorito: "Con De Laurentiis ci siamo chiariti, c'era stato un equivoco nella trattativa Pavoletti, dubito che Ciciretti giocherà mai nel Napoli"
03.02.2018 12:33 di Napoli Magazine Fonte: Fabio Tarantino per il Roma
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Benevento-Napoli come “Il sabato del villaggio” di Giacomo Leopardi: «L’attesa è bellissima, forse anche più della partita stessa. Al triplice fischio qualcuno rimarrà deluso».

 

Il paragone è di Oreste Vigorito, patron dei giallorossi, un uomo di calcio che vive con estremo equilibrio la vigilia del derby contro il Napoli, la gara che si disputerà in uno stadio «affollatissimo» e che coinciderà con una «bellissima giornata di sport».

 

Presidente Vigorito, manca un giorno a Benevento-Napoli.... «C’è grande tensione, la avverto personalmente, ma partite simili, così importanti, non sempre finiscono come uno le sogna. A fine gara qualcuno rimarrà deluso».

 

Il Benevento riparte dopo un mercato importante, come a dire: crediamo ancora alla salvezza. È così? «Non potrebbe essere altrimenti. Finché sarà possibile, continueremo a crederci. Vogliamo dimostrare di essere ancora vivi. Forse siamo arrivati troppo presto in Serie A, ci troviamo ultimi con qualche colpa, ma continueremo a lottare. La campagna acquisti è la conferma della nostra volontà. Siamo una squadra piccola, di provincia, che non ha alcuna intenzione di mollare. A partire da domani».

 

Il Napoli fa paura? «Sta facendo un campionato stellare, ha un’ossatura collaudata, tanti campioni e grande entusiasmo ».

 

È una squadra da scudetto? «Lo sforzo del Napoli è stato enorme, eppure la Juve è distante appena un punto. Il mio dubbio è il seguente: reggerà, il Napoli, dopo un avvio così importante? La Juve è favorita perché ha un organico superiore ed è abituata a vincere, ma tutto dipenderà dal peso delle prossime partite. Sarà un bel duello che renderà il campionato italiano imprevedibile fino alla fine ».

 

Quale calciatore ruberebbe al Napoli? «Senza dubbio Insigne. L’ho incontrato da avversario, in Serie C, quando era a Foggia. Non pensavo potesse raggiungere certi livelli, oggi è uno dei più forti giocatori al mondo. Lo ammiro non solo per le sue doti tecniche, ma per la capacità di vivere con equilibrio nella sua città. Insigne, da napoletano, ha smentito il detto “nemo propheta in patria”. Nonostante la giovane età, il successo e la passione dei tifosi, riesce a reggere la pressione senza problemi, dimostrando di avere spalle larghe. Lo ammiro per questo».

 

Ha parlato con De Laurentiis? «Non solo, l’ho incontrato recentemente a Roma. Siamo stati insieme, seduti uno di fianco all’altro, allo stesso tavolo. Ci siamo chiariti, c’era stato un equivoco estivo nella trattativa per Pavoletti. Si aspettava lo chiamassi, gli ho spiegato che il numero che mi aveva dato non era il suo ma di un suo collaboratore. Dopo qualche tentativo a vuoto smisi di chiamarlo. Non avrei preso Pavoletti, ma in maniera cortese volevo comunicarglielo. Siamo in buoni rapporti, come con tutti i presidenti di club».

 

Avete mai parlato di Ciciretti col Napoli? «Solo una volta, l’anno scorso. Giuntoli era al Vigorito, eravamo seduti accanto, gli chiesi: vi interessa Ciciretti? Lui mi rispose che era lì per Cragno. Da allora non ho mai più parlato di Ciciretti con loro. Ho saputo che è andato al Napoli solo perché, da regolamento, mi è arrivata la comunicazione sulla definizione dell’affare. Ma dubito che Ciciretti giocherà mai nel Napoli».

 

Perché? «Perché il Napoli ha cercato Verdi e Politano, era pronto a spendere circa trenta milioni, e non ha mai proposto neppure “un euro simbolico” al Benevento per avere subito Ciciretti, che gioca nello stesso ruolo ed è stato già ingaggiato per la prossima stagione. Ora lui è a Parma e non penso che l’anno prossimo il Napoli deciderà di puntare su di lui per rafforzare l’organico».

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di Napoli Magazine

03/02/2018 - 12:33

Benevento-Napoli come “Il sabato del villaggio” di Giacomo Leopardi: «L’attesa è bellissima, forse anche più della partita stessa. Al triplice fischio qualcuno rimarrà deluso».

 

Il paragone è di Oreste Vigorito, patron dei giallorossi, un uomo di calcio che vive con estremo equilibrio la vigilia del derby contro il Napoli, la gara che si disputerà in uno stadio «affollatissimo» e che coinciderà con una «bellissima giornata di sport».

 

Presidente Vigorito, manca un giorno a Benevento-Napoli.... «C’è grande tensione, la avverto personalmente, ma partite simili, così importanti, non sempre finiscono come uno le sogna. A fine gara qualcuno rimarrà deluso».

 

Il Benevento riparte dopo un mercato importante, come a dire: crediamo ancora alla salvezza. È così? «Non potrebbe essere altrimenti. Finché sarà possibile, continueremo a crederci. Vogliamo dimostrare di essere ancora vivi. Forse siamo arrivati troppo presto in Serie A, ci troviamo ultimi con qualche colpa, ma continueremo a lottare. La campagna acquisti è la conferma della nostra volontà. Siamo una squadra piccola, di provincia, che non ha alcuna intenzione di mollare. A partire da domani».

 

Il Napoli fa paura? «Sta facendo un campionato stellare, ha un’ossatura collaudata, tanti campioni e grande entusiasmo ».

 

È una squadra da scudetto? «Lo sforzo del Napoli è stato enorme, eppure la Juve è distante appena un punto. Il mio dubbio è il seguente: reggerà, il Napoli, dopo un avvio così importante? La Juve è favorita perché ha un organico superiore ed è abituata a vincere, ma tutto dipenderà dal peso delle prossime partite. Sarà un bel duello che renderà il campionato italiano imprevedibile fino alla fine ».

 

Quale calciatore ruberebbe al Napoli? «Senza dubbio Insigne. L’ho incontrato da avversario, in Serie C, quando era a Foggia. Non pensavo potesse raggiungere certi livelli, oggi è uno dei più forti giocatori al mondo. Lo ammiro non solo per le sue doti tecniche, ma per la capacità di vivere con equilibrio nella sua città. Insigne, da napoletano, ha smentito il detto “nemo propheta in patria”. Nonostante la giovane età, il successo e la passione dei tifosi, riesce a reggere la pressione senza problemi, dimostrando di avere spalle larghe. Lo ammiro per questo».

 

Ha parlato con De Laurentiis? «Non solo, l’ho incontrato recentemente a Roma. Siamo stati insieme, seduti uno di fianco all’altro, allo stesso tavolo. Ci siamo chiariti, c’era stato un equivoco estivo nella trattativa per Pavoletti. Si aspettava lo chiamassi, gli ho spiegato che il numero che mi aveva dato non era il suo ma di un suo collaboratore. Dopo qualche tentativo a vuoto smisi di chiamarlo. Non avrei preso Pavoletti, ma in maniera cortese volevo comunicarglielo. Siamo in buoni rapporti, come con tutti i presidenti di club».

 

Avete mai parlato di Ciciretti col Napoli? «Solo una volta, l’anno scorso. Giuntoli era al Vigorito, eravamo seduti accanto, gli chiesi: vi interessa Ciciretti? Lui mi rispose che era lì per Cragno. Da allora non ho mai più parlato di Ciciretti con loro. Ho saputo che è andato al Napoli solo perché, da regolamento, mi è arrivata la comunicazione sulla definizione dell’affare. Ma dubito che Ciciretti giocherà mai nel Napoli».

 

Perché? «Perché il Napoli ha cercato Verdi e Politano, era pronto a spendere circa trenta milioni, e non ha mai proposto neppure “un euro simbolico” al Benevento per avere subito Ciciretti, che gioca nello stesso ruolo ed è stato già ingaggiato per la prossima stagione. Ora lui è a Parma e non penso che l’anno prossimo il Napoli deciderà di puntare su di lui per rafforzare l’organico».

Fonte: Fabio Tarantino per il Roma