In Evidenza
CDS - Cucci: "Insigne, panchina che vale un addio, Raiola gli ha promesso un posto al PSG"
23.04.2019 11:56 di Napoli Magazine

Scrive Italo Cucci nel suo editoriale per il Corriere dello Sport: "Sembrava una delle più belle partite del Napoli. E, invece, l’Atalanta l’ha mortificato un’altra volta. Poco popolo, al San Paolo, niente Insigne. Panchina-verità. Un evento mediatico e ideologico. Niente di più che un’occasione per registrare gli spiriti, per fare a meno di Lorenzo che non è più cuore napoletano. Napoli c’est fini. Arrivederci a Parì. Me l’ha detto un amico: da quando Lorenzo s’è accasato Chez Raiolà è cambiato, da giocatore e da uomo, e il nuovo manager gli ha suggerito sicurezze nuove promettendogli un posto al Psg, con Marco Verratti. Per ricostruire la coppia del Delfino pescarese, per completarsi insieme come voleva Zeman. Come suggeriva Guardiola. Di Insigne Zdengo ha detto: «Lorenzo è il miglior esterno d’attacco del nostro campionato. Con Sarri ha fatto bene, ma con lui si gioca a un tocco, mentre a Insigne piace saltare l’uomo. Con Ancelotti invece ha qualche libertà in più». Si, libertà di andarsene. A Parigi? Da chi lo pagherà dippiù. Al sor Carlo, fantasia quadrata, redditizia, il poeta di Frattamaggiore non è mai piaciuto, soprattutto quando s’è accorto che non ubbidiva ai suoi suggerimenti, mica ordini, bonari richiami a non innamorarsi troppo del pallone, di quelle giocate di fino che ormai non vanno più dentro e interdicono anche gli spunti dei compagni. Ancelotti è il frutto del collettivismo emiliano, Insigne il solista di un sogno napoletano esaurito da quando Sarri è andato ad annoiarsi a Londra".

ULTIMISSIME IN EVIDENZA
TUTTE LE ULTIMISSIME
NOTIZIE SUCCESSIVE >>>
CDS - Cucci: "Insigne, panchina che vale un addio, Raiola gli ha promesso un posto al PSG"

di Napoli Magazine

23/04/2024 - 11:56

Scrive Italo Cucci nel suo editoriale per il Corriere dello Sport: "Sembrava una delle più belle partite del Napoli. E, invece, l’Atalanta l’ha mortificato un’altra volta. Poco popolo, al San Paolo, niente Insigne. Panchina-verità. Un evento mediatico e ideologico. Niente di più che un’occasione per registrare gli spiriti, per fare a meno di Lorenzo che non è più cuore napoletano. Napoli c’est fini. Arrivederci a Parì. Me l’ha detto un amico: da quando Lorenzo s’è accasato Chez Raiolà è cambiato, da giocatore e da uomo, e il nuovo manager gli ha suggerito sicurezze nuove promettendogli un posto al Psg, con Marco Verratti. Per ricostruire la coppia del Delfino pescarese, per completarsi insieme come voleva Zeman. Come suggeriva Guardiola. Di Insigne Zdengo ha detto: «Lorenzo è il miglior esterno d’attacco del nostro campionato. Con Sarri ha fatto bene, ma con lui si gioca a un tocco, mentre a Insigne piace saltare l’uomo. Con Ancelotti invece ha qualche libertà in più». Si, libertà di andarsene. A Parigi? Da chi lo pagherà dippiù. Al sor Carlo, fantasia quadrata, redditizia, il poeta di Frattamaggiore non è mai piaciuto, soprattutto quando s’è accorto che non ubbidiva ai suoi suggerimenti, mica ordini, bonari richiami a non innamorarsi troppo del pallone, di quelle giocate di fino che ormai non vanno più dentro e interdicono anche gli spunti dei compagni. Ancelotti è il frutto del collettivismo emiliano, Insigne il solista di un sogno napoletano esaurito da quando Sarri è andato ad annoiarsi a Londra".