Il Corriere dello Sport si è soffermato sulla contestazione dei tifosi del Napoli all'U-Power Stadium di Monza: "Il Napoli del primo tempo è piegato in due sotto i colpi del Monza e della contestazione, un po' muta e molto urlata, dei suoi tifosi, più o meno 2.600 nel settore ospiti del romantico Brianteo (ma oltre 3.000 contando gli altri settori). Un gruppo di tifosi muto per amore, un altro a cantare di rabbia. A Monza sugli spalti i tifosi del Napoli hanno manifestato tutta la loro delusione per un campionato non all'altezza delle aspettative. Tutti arrabbiati e delusi di brutto: contestazione doveva essere e contestazione è stata per 45 minuti. Però molto più travolgente, rispetto alle premesse: nel senso che una frangia del tifo organizzato rispetta il rumoroso silenzio annunciato sabato con tanto di volantino, ma nel settore ospiti dell'U-Power Stadium a fare più fragore è la voce altissima degli altri. Invettive più che cori, dal 15' del primo tempo in poi. Canti che diventano un mantra poco dopo il gol di Djuric: «Andate a lavorare», un grande classico. «Mercenari senza vergogna» e «Guadagnate milioni ma non volete giocare, andate a lavorare», le novità. Per la società, invece, soltanto un: «De Laurentiis, la senti questa voce: meritiamo di più». Il messaggio più duro, però, viene recapitato a inizio partita, quando al centro della tribuna rimasta vuota per un quarto d'ora spaccato compare uno striscione grande e grosso dal titolo testuale: «Assenti come i vostri...». E a seguire il disegno degli attributi, chiamiamoli così per decenza dovuta. E comunque sono proprio loro, quelli che gli spagnoli e i sudamericani chiamano: huevos. Il coro d'accompagnamento: «Gli attributi...». Diciamo così. «Gli attributi ve li diamo noi»".
di Napoli Magazine
08/04/2024 - 09:30
Il Corriere dello Sport si è soffermato sulla contestazione dei tifosi del Napoli all'U-Power Stadium di Monza: "Il Napoli del primo tempo è piegato in due sotto i colpi del Monza e della contestazione, un po' muta e molto urlata, dei suoi tifosi, più o meno 2.600 nel settore ospiti del romantico Brianteo (ma oltre 3.000 contando gli altri settori). Un gruppo di tifosi muto per amore, un altro a cantare di rabbia. A Monza sugli spalti i tifosi del Napoli hanno manifestato tutta la loro delusione per un campionato non all'altezza delle aspettative. Tutti arrabbiati e delusi di brutto: contestazione doveva essere e contestazione è stata per 45 minuti. Però molto più travolgente, rispetto alle premesse: nel senso che una frangia del tifo organizzato rispetta il rumoroso silenzio annunciato sabato con tanto di volantino, ma nel settore ospiti dell'U-Power Stadium a fare più fragore è la voce altissima degli altri. Invettive più che cori, dal 15' del primo tempo in poi. Canti che diventano un mantra poco dopo il gol di Djuric: «Andate a lavorare», un grande classico. «Mercenari senza vergogna» e «Guadagnate milioni ma non volete giocare, andate a lavorare», le novità. Per la società, invece, soltanto un: «De Laurentiis, la senti questa voce: meritiamo di più». Il messaggio più duro, però, viene recapitato a inizio partita, quando al centro della tribuna rimasta vuota per un quarto d'ora spaccato compare uno striscione grande e grosso dal titolo testuale: «Assenti come i vostri...». E a seguire il disegno degli attributi, chiamiamoli così per decenza dovuta. E comunque sono proprio loro, quelli che gli spagnoli e i sudamericani chiamano: huevos. Il coro d'accompagnamento: «Gli attributi...». Diciamo così. «Gli attributi ve li diamo noi»".