Il Corriere dello Sport analizza lo scarso impiego nel Napoli di Simeone, entrato soltanto nel finale anche contro il Monza: "E' finita quella favola che Napoli s’è goduta fino al 4 giugno, poi stracciata con un semestre infarcito d’errori che i fischi del “Maradona” amplificano. Piccoli squarci di calcio, un pizzico di sfortuna e un “reietto”, perché quante ne ha sentite Meret, che prende il Napoli e lo trascina fuori dal baratro: l’inferno, con le sue fiamme, lo stava inghiottendo, ma mentre le fiamme s’alimentavano e Pessina, a undici metri, aveva le sembianze del killer, il portiere ha tirato fuori il meglio di sé, ha ignorato l’infortunio muscolare, ha ipnotizzato l’amico con cui ha vinto un Europeo ed ha rimosso il terrore dal volto dei 50mila. Mentre stanno scorrendo i titoli di coda su uno dei romanzi più avvincenti del calcio contemporaneo, con uno 0-0 piantato nell’erba, le domande s’inseguono ribelli: quando il “cholito” Simeone si alza dalla panchina rimane poco, 5' effettivi e il recupero (che sarà di 7'), senza che ci sia un ragionevole perché. E pure prima, su quel Napoli che Mazzarri non è riuscito a personalizzare nelle sue nove partite, gli interrogativi si sprecano. Le statistiche un senso ce l’hanno e se in cinque delle ultime sette partite il Napoli non ha segnato ci sarà almeno un motivo".
di Napoli Magazine
30/12/2023 - 09:20
Il Corriere dello Sport analizza lo scarso impiego nel Napoli di Simeone, entrato soltanto nel finale anche contro il Monza: "E' finita quella favola che Napoli s’è goduta fino al 4 giugno, poi stracciata con un semestre infarcito d’errori che i fischi del “Maradona” amplificano. Piccoli squarci di calcio, un pizzico di sfortuna e un “reietto”, perché quante ne ha sentite Meret, che prende il Napoli e lo trascina fuori dal baratro: l’inferno, con le sue fiamme, lo stava inghiottendo, ma mentre le fiamme s’alimentavano e Pessina, a undici metri, aveva le sembianze del killer, il portiere ha tirato fuori il meglio di sé, ha ignorato l’infortunio muscolare, ha ipnotizzato l’amico con cui ha vinto un Europeo ed ha rimosso il terrore dal volto dei 50mila. Mentre stanno scorrendo i titoli di coda su uno dei romanzi più avvincenti del calcio contemporaneo, con uno 0-0 piantato nell’erba, le domande s’inseguono ribelli: quando il “cholito” Simeone si alza dalla panchina rimane poco, 5' effettivi e il recupero (che sarà di 7'), senza che ci sia un ragionevole perché. E pure prima, su quel Napoli che Mazzarri non è riuscito a personalizzare nelle sue nove partite, gli interrogativi si sprecano. Le statistiche un senso ce l’hanno e se in cinque delle ultime sette partite il Napoli non ha segnato ci sarà almeno un motivo".