Rolando Maran, allenatore del Chievo Verona, ha rilasciato un'intervista a Repubblica nel corso della quale ha tra l'altro affermato: "Inglese? Il fatto che sia del Napoli non inciderà sulle mie scelte. Ho deciso di lasciarlo tranquillo e parlarne il meno possibile. Milik? Non rispondo. Un talento per il futuro? Vignato, è del 2000 e ha già esordito in A. Come si ferma il Napoli? Andrebbe chiesto a Spalletti, fino ad ora in Italia ci è riuscito solo lui. Nel nostro piccolo, anche noi inseguiamo il nostro obiettivo tramite il gioco. Possiamo perdere, ma non mutiamo il nostro DNA. Vengono fuori partite divertenti, anche se ultimamente si sono divertiti gli altri…. I complimenti di Guardiola a Sarri? Sono stati sinceri, il Napoli se li è meritati difendendo la sua identità. Mi colpisce la capacità del Napoli di recuperare palla appena persa. In pochi secondi scatta un meccanismo aggressivo, quella fame che di solito leggi negli occhi delle provinciali. Poi, certo, la frequenza e la velocità dei passaggi. Ma la voglia di riprendere il pallone è uguale a quella di fare gol. Al Chievo sto bene, è casa mia, l’ambiente ideale. Ma sarei un’ipocrita se negassi che mi piacerebbe correre per qualcosa in più della salvezza".
di Napoli Magazine
04/11/2017 - 11:39
Rolando Maran, allenatore del Chievo Verona, ha rilasciato un'intervista a Repubblica nel corso della quale ha tra l'altro affermato: "Inglese? Il fatto che sia del Napoli non inciderà sulle mie scelte. Ho deciso di lasciarlo tranquillo e parlarne il meno possibile. Milik? Non rispondo. Un talento per il futuro? Vignato, è del 2000 e ha già esordito in A. Come si ferma il Napoli? Andrebbe chiesto a Spalletti, fino ad ora in Italia ci è riuscito solo lui. Nel nostro piccolo, anche noi inseguiamo il nostro obiettivo tramite il gioco. Possiamo perdere, ma non mutiamo il nostro DNA. Vengono fuori partite divertenti, anche se ultimamente si sono divertiti gli altri…. I complimenti di Guardiola a Sarri? Sono stati sinceri, il Napoli se li è meritati difendendo la sua identità. Mi colpisce la capacità del Napoli di recuperare palla appena persa. In pochi secondi scatta un meccanismo aggressivo, quella fame che di solito leggi negli occhi delle provinciali. Poi, certo, la frequenza e la velocità dei passaggi. Ma la voglia di riprendere il pallone è uguale a quella di fare gol. Al Chievo sto bene, è casa mia, l’ambiente ideale. Ma sarei un’ipocrita se negassi che mi piacerebbe correre per qualcosa in più della salvezza".