Il Corriere della Sera si sofferma su Antonio Conte, tecnico del Napoli reduce da vittorie che hanno riportato l'entusiasmo nello spogliatoio e nell'ambiente. Il quotidiano propone un dettagliato ritratto dell'allenatore dei partenopei: "Il pullover in cachemire blu che indossa come divisa d’ordinanza ha i polsini stretti. Coprono un bracciale di pietre naturali, risalta un cornetto rosso che va toccato durante le partite. Cappellino sì oppure no, anche quello è un rito durante le passeggiate nelle stradine eleganti di Chiaia, il quartiere dove ha scelto di abitare. Niente vista Golfo, frequenta il centro. Ristoranti e pizzerie - non quelle di grido, dove se vai sei figo, ma posti «normali» - dove Antonio viene accontentato con pasti light. Il fisico prima di tutto: alle nove del mattino è a Castel Volturno ad allenarsi. Da solo, non vuole gente attorno. Conte va in panetteria, in farmacia, al supermercato. Va in chiesa, se può alla messa di mezzogiorno. E va soprattutto ad allenare. Il martello. Lo chiamavano così da giocatore, è tale da allenatore. Martella e vince. Se non può farlo, saluta".
di Napoli Magazine
02/12/2025 - 08:25
Il Corriere della Sera si sofferma su Antonio Conte, tecnico del Napoli reduce da vittorie che hanno riportato l'entusiasmo nello spogliatoio e nell'ambiente. Il quotidiano propone un dettagliato ritratto dell'allenatore dei partenopei: "Il pullover in cachemire blu che indossa come divisa d’ordinanza ha i polsini stretti. Coprono un bracciale di pietre naturali, risalta un cornetto rosso che va toccato durante le partite. Cappellino sì oppure no, anche quello è un rito durante le passeggiate nelle stradine eleganti di Chiaia, il quartiere dove ha scelto di abitare. Niente vista Golfo, frequenta il centro. Ristoranti e pizzerie - non quelle di grido, dove se vai sei figo, ma posti «normali» - dove Antonio viene accontentato con pasti light. Il fisico prima di tutto: alle nove del mattino è a Castel Volturno ad allenarsi. Da solo, non vuole gente attorno. Conte va in panetteria, in farmacia, al supermercato. Va in chiesa, se può alla messa di mezzogiorno. E va soprattutto ad allenare. Il martello. Lo chiamavano così da giocatore, è tale da allenatore. Martella e vince. Se non può farlo, saluta".