Giovanni Simeone, attaccante del Torino ed ex Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di DAZN: "Il giorno in cui stavo già andando via verso Torino mi sono messo in treno e ho pensato: "Che posso fare, come faccio a scrivere un messaggio d'addio al Napoli, alla gente di Napoli e alla città?". Non l'ho mai sentito come un addio, ma il viaggio in treno durava 5 ore, penso che avrò pianto 4 ore e mezza. 4 ore e mezza a piangere! Mi sono messo in un angolo da solo e non riuscivo a scrivere, era impossibile. Ho provato a scrivere, ma non ci riuscivo. Poi la sera, che ero più tranquillo, ho provato a scrivere il messaggio che poi ho scritto. Ci son tante cose che uno sente o può dire. Però credo che a volte non ci sono parole, ci sono solo dei momenti che uno sa di aver vissuto, mi sono rimasti dentro e sono sicuro che anche alla gente di Napoli siano rimasti".
L'ex azzurro ha poi aggiunto: "Sono felice di affrontare dei compagni e un passato che mi fa sentire bene, ora mi sento in sintonia con il mondo granata e il concetto di dare tutto. È proprio vero il detto 'a Napoli piangi due volte', ho tanti amici lì e ogni tanto faccio delle videochiamate con loro perché mi manca sentire l'accento napoletano, l'altro giorno ho chiamato i magazzinieri del Napoli per chiedere che caffè utilizzavano lì, per averlo anche qui a Torino. Sono già andato a Superga tre volte, mi hanno raccontato la storia del Grande Torino ma volevo viverla in prima persona ed è un posto che rappresenta un momento tragico ma c'è un'energia molto bella, è un luogo che mi trasmette pace".
di Napoli Magazine
17/10/2025 - 12:31
Giovanni Simeone, attaccante del Torino ed ex Napoli, ha rilasciato un'intervista ai microfoni di DAZN: "Il giorno in cui stavo già andando via verso Torino mi sono messo in treno e ho pensato: "Che posso fare, come faccio a scrivere un messaggio d'addio al Napoli, alla gente di Napoli e alla città?". Non l'ho mai sentito come un addio, ma il viaggio in treno durava 5 ore, penso che avrò pianto 4 ore e mezza. 4 ore e mezza a piangere! Mi sono messo in un angolo da solo e non riuscivo a scrivere, era impossibile. Ho provato a scrivere, ma non ci riuscivo. Poi la sera, che ero più tranquillo, ho provato a scrivere il messaggio che poi ho scritto. Ci son tante cose che uno sente o può dire. Però credo che a volte non ci sono parole, ci sono solo dei momenti che uno sa di aver vissuto, mi sono rimasti dentro e sono sicuro che anche alla gente di Napoli siano rimasti".
L'ex azzurro ha poi aggiunto: "Sono felice di affrontare dei compagni e un passato che mi fa sentire bene, ora mi sento in sintonia con il mondo granata e il concetto di dare tutto. È proprio vero il detto 'a Napoli piangi due volte', ho tanti amici lì e ogni tanto faccio delle videochiamate con loro perché mi manca sentire l'accento napoletano, l'altro giorno ho chiamato i magazzinieri del Napoli per chiedere che caffè utilizzavano lì, per averlo anche qui a Torino. Sono già andato a Superga tre volte, mi hanno raccontato la storia del Grande Torino ma volevo viverla in prima persona ed è un posto che rappresenta un momento tragico ma c'è un'energia molto bella, è un luogo che mi trasmette pace".