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FIORENTINA - Antognoni su Commisso: "Avrà tanti soldi, ma non ha avuto rispetto", Barone replica: "Offerto un ruolo importante"
18.07.2021 11:14 di Napoli Magazine Fonte: Sport Mediaset

Giancarlo Antognoni non ci sta. L'ex numero 10 è stato fatto fuori dalla Fiorentina e ha deciso di raccontare le sue verità a La Gazzetta dello Sport e a Tuttosport: "Trattarmi peggio era impossibile". L'idolo dei tifosi viola ce l'ha principalmente con Rocco Commisso: "Lui ha più soldi di me, ma avere più soldi non giustifica certi comportamenti. Quante volte il presidente statunitense ha detto che era rimasto deluso dal fatto che Chiesa se n'era andato alla Juve senza salutare? Ha fatto lo stesso grave errore con me". Antognoni parla anche dell'incontro con il dg Joe Barone: "Zero possibilità di discussione, prendere o lasciare tant'è vero che, già prima di rivedere Joe Barone, mi avevano invitato a sgomberare l'ufficio. In cinquant’anni di calcio non ho mai visto una cosa del genere. Mi hanno detto che, secondo loro, io sono più adatto al seguire il settore giovanile ma io avevo capito l'antifona sin da quel primo incontro con lo stesso Joe Barone, convocato per parlare del mio futuro nella Fiorentina. Un incontro terrificante, di inaudita freddezza. Mi ha detto: 'Ti tolgo la prima squadra, ti riduco l'ingaggio, ti mando al settore giovanile'". Il campione del mondo 1982 lascia in eredità Martinez Quarta: "L'unico mio intervento sugli ultimi giocatori è stato suggerire il suo acquisto visto che il mio amico Passarella mi aveva garantito sul valore del difensore".

 

Non è tardata ad arrivare la risposta di Joe Barone, affidata a Firenzeviola.it, direttamente dal ritiro di Moena: "Noi siamo tranquilli, siamo qui per lavorare per il campionato. La squadra non ha bisogno di distrazioni dal campionato, l’allenatore è la cosa più importante. Dispiace leggere queste parole in giro, l’utilizzo di amicizie del passato. Abbiamo offerto un lavoro molto molto importante a Giancarlo, ci dispiace che non abbia accettato perché è un ruolo super importante, cioè quello di scoprire i talenti per la Fiorentina del futuro. L’attacco al proprietario Commisso non è stato bello, perché Rocco ha fatto di tutto, non penso che si debba scusare o chiamare nessuno. Ha fatto dei commenti pubblicamente molto belli, sempre, perciò non penso che debba chiamare nessuno. Giancarlo ha il numero di Rocco, poteva chiamarlo lui, ma la cosa più importante in questo momento è la squadra e la Fiorentina. Oggi dobbiamo prepararci per il campionato, Giancarlo è la bandiera della Fiorentina, tutto quel che ha fatto l’ha fatto sul campo, non l’abbiamo buttato fuori, è stata una sua decisione. Nessuno gli ha mai detto di andare via, pensiamo al campo. Perché il settore giovanile e non la prima squadra? Perché con un investimento da 87 milioni sul centro sportivo puntiamo al giocatore self made, che cresce in casa, ritenevamo che una persona come Giancarlo ha e aveva la fiducia giusta e che con la sua responsabilità poteva gestire la parte tecnica del settore giovanile. Lui però non l’ha accettato. Giancarlo avrebbe visto gli allenamenti, la crescita dei calciatori, sarebbe andato nei raduni delle squadre di calcio di tutta Italia per osservare giocatori che sarebbero potuti arrivare. Penso che anche lo scouting nel settore giovanile sarebbe stato importante, quanto all’aspetto economico non vorrei parlarne, ma era una buona offerta, di grande responsabilità. Una sconfitta? Non siamo qui per fare polemiche, voglio bene a Giancarlo, era sempre con me ogni giorno, ha preso una sua decisione, ci dispiace, sarà sempre parte della Fiorentina, la sua storia l’ha fatta sul campo ma adesso chiedo a tutti di pensare al campo e alla squadra. Questa è la cosa più importante, non di mancare di rispetto a Rocco Commisso perché ha già nei fatti fatto vedere molto".

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FIORENTINA - Antognoni su Commisso: "Avrà tanti soldi, ma non ha avuto rispetto", Barone replica: "Offerto un ruolo importante"

di Napoli Magazine

18/07/2024 - 11:14

Giancarlo Antognoni non ci sta. L'ex numero 10 è stato fatto fuori dalla Fiorentina e ha deciso di raccontare le sue verità a La Gazzetta dello Sport e a Tuttosport: "Trattarmi peggio era impossibile". L'idolo dei tifosi viola ce l'ha principalmente con Rocco Commisso: "Lui ha più soldi di me, ma avere più soldi non giustifica certi comportamenti. Quante volte il presidente statunitense ha detto che era rimasto deluso dal fatto che Chiesa se n'era andato alla Juve senza salutare? Ha fatto lo stesso grave errore con me". Antognoni parla anche dell'incontro con il dg Joe Barone: "Zero possibilità di discussione, prendere o lasciare tant'è vero che, già prima di rivedere Joe Barone, mi avevano invitato a sgomberare l'ufficio. In cinquant’anni di calcio non ho mai visto una cosa del genere. Mi hanno detto che, secondo loro, io sono più adatto al seguire il settore giovanile ma io avevo capito l'antifona sin da quel primo incontro con lo stesso Joe Barone, convocato per parlare del mio futuro nella Fiorentina. Un incontro terrificante, di inaudita freddezza. Mi ha detto: 'Ti tolgo la prima squadra, ti riduco l'ingaggio, ti mando al settore giovanile'". Il campione del mondo 1982 lascia in eredità Martinez Quarta: "L'unico mio intervento sugli ultimi giocatori è stato suggerire il suo acquisto visto che il mio amico Passarella mi aveva garantito sul valore del difensore".

 

Non è tardata ad arrivare la risposta di Joe Barone, affidata a Firenzeviola.it, direttamente dal ritiro di Moena: "Noi siamo tranquilli, siamo qui per lavorare per il campionato. La squadra non ha bisogno di distrazioni dal campionato, l’allenatore è la cosa più importante. Dispiace leggere queste parole in giro, l’utilizzo di amicizie del passato. Abbiamo offerto un lavoro molto molto importante a Giancarlo, ci dispiace che non abbia accettato perché è un ruolo super importante, cioè quello di scoprire i talenti per la Fiorentina del futuro. L’attacco al proprietario Commisso non è stato bello, perché Rocco ha fatto di tutto, non penso che si debba scusare o chiamare nessuno. Ha fatto dei commenti pubblicamente molto belli, sempre, perciò non penso che debba chiamare nessuno. Giancarlo ha il numero di Rocco, poteva chiamarlo lui, ma la cosa più importante in questo momento è la squadra e la Fiorentina. Oggi dobbiamo prepararci per il campionato, Giancarlo è la bandiera della Fiorentina, tutto quel che ha fatto l’ha fatto sul campo, non l’abbiamo buttato fuori, è stata una sua decisione. Nessuno gli ha mai detto di andare via, pensiamo al campo. Perché il settore giovanile e non la prima squadra? Perché con un investimento da 87 milioni sul centro sportivo puntiamo al giocatore self made, che cresce in casa, ritenevamo che una persona come Giancarlo ha e aveva la fiducia giusta e che con la sua responsabilità poteva gestire la parte tecnica del settore giovanile. Lui però non l’ha accettato. Giancarlo avrebbe visto gli allenamenti, la crescita dei calciatori, sarebbe andato nei raduni delle squadre di calcio di tutta Italia per osservare giocatori che sarebbero potuti arrivare. Penso che anche lo scouting nel settore giovanile sarebbe stato importante, quanto all’aspetto economico non vorrei parlarne, ma era una buona offerta, di grande responsabilità. Una sconfitta? Non siamo qui per fare polemiche, voglio bene a Giancarlo, era sempre con me ogni giorno, ha preso una sua decisione, ci dispiace, sarà sempre parte della Fiorentina, la sua storia l’ha fatta sul campo ma adesso chiedo a tutti di pensare al campo e alla squadra. Questa è la cosa più importante, non di mancare di rispetto a Rocco Commisso perché ha già nei fatti fatto vedere molto".

Fonte: Sport Mediaset