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FIORENTINA - Simeone: "Chiesa ed io lo stesso destino, la mia tripletta col Napoli? Facemmo una bella prestazione anche al San Paolo"
15.09.2018 13:26 di Napoli Magazine

Giovanni Simeone, attaccante della Fiorentina, ha rilasciato un'intervista a Repubblica: "La Fiorentina è una famiglia. Qui non c'è spazio per egoismi e prime donne. Quando perdi un amico ti trovi a condividere un dolore violento. Attraverso le lacrime siamo diventati uomini. Abbiamo una missione: dare tutto quello che abbiamo dentro. La fascia? Non ho mai temuto che la Lega ci vietasse di indossarla. Quella era l'eredità del capitano. Il nostro simbolo, e certi simboli non si toccano. Io e Chiesa? Condividiamo lo stesso destino: siamo figli di due giocatori. Il vero vantaggio è avere qualcuno a cui chiedere consigli, ma la cosa buffa è che mio padre mi è venuto a vedere la prima volta da professionista lo scorso 26 agosto, contro il Chievo. Obiettivo? Essere più utile alla squadra, diventare il riferimento per far salire i centrocampisti. Il gol in Nazionale? Felicità pura, ma questa gioia è figlia di tutto il lavoro fatto qui a Firenze. Devo ringraziare Pioli, che spesso a fine allenamento mi spiega i movimenti, mi fa lavorare tantissimo sulla tecnica. La mia tripletta col Napoli? Non dimentichiamoci che facemmo una bella prestazione anche al San Paolo".

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FIORENTINA - Simeone: "Chiesa ed io lo stesso destino, la mia tripletta col Napoli? Facemmo una bella prestazione anche al San Paolo"

di Napoli Magazine

15/09/2024 - 13:26

Giovanni Simeone, attaccante della Fiorentina, ha rilasciato un'intervista a Repubblica: "La Fiorentina è una famiglia. Qui non c'è spazio per egoismi e prime donne. Quando perdi un amico ti trovi a condividere un dolore violento. Attraverso le lacrime siamo diventati uomini. Abbiamo una missione: dare tutto quello che abbiamo dentro. La fascia? Non ho mai temuto che la Lega ci vietasse di indossarla. Quella era l'eredità del capitano. Il nostro simbolo, e certi simboli non si toccano. Io e Chiesa? Condividiamo lo stesso destino: siamo figli di due giocatori. Il vero vantaggio è avere qualcuno a cui chiedere consigli, ma la cosa buffa è che mio padre mi è venuto a vedere la prima volta da professionista lo scorso 26 agosto, contro il Chievo. Obiettivo? Essere più utile alla squadra, diventare il riferimento per far salire i centrocampisti. Il gol in Nazionale? Felicità pura, ma questa gioia è figlia di tutto il lavoro fatto qui a Firenze. Devo ringraziare Pioli, che spesso a fine allenamento mi spiega i movimenti, mi fa lavorare tantissimo sulla tecnica. La mia tripletta col Napoli? Non dimentichiamoci che facemmo una bella prestazione anche al San Paolo".