NAPOLI – Il Napoli cala il poker in rimonta contro il Monza, nel match valido per la 31esima giornata di Serie A e vede ancora una flebile speranza per centrare un posto in Europa. Quella vista all’U-Power Stadium è la sintesi perfetta della stagione degli azzurri: una squadra per niente equilibrata che può prendere gol da un momento all’altro e farne quattro in soli 13 minuti. Pochi minuti per rivedere quel Napoli che tanto ci ha fatto emozionare e divertire la scorsa stagione, ma che lascia tanto amaro in bocca: cosa poteva essere questa stagione se il Napoli continuava a fare il Napoli? Non ho la certezza che avrebbe vinto di nuovo lo Scudetto, ma sicuramente questa squadra aveva tutte le possibilità per conquistare il piazzamento Champions ad occhi chiusi. Il prossimo allenatore del Napoli dovrà lavorare molto per ridare equilibrio (e anche solidità difensiva) a questa squadra che ha tanto potenziale tecnico: il primo tempo aveva l’aspetto dell’ennesima sciagura della stagione, poi nella ripresa sembrava di essere entrati nel vortice spazio-temporale. Osimhen vola, Politano e Zielinski disegnano arcobaleni, Raspadori fulmineo, ogni tiro finisce in porta: quasi pensavo di essere di fronte agli highlights di una partita della scorsa stagione, poi nel mezzo ci ha pensato il Monza a riportarmi sul pianeta Terra. Più guardavo la rabbia messa nel reagire all’ennesimo risultato negativo e la voglia di mostrare a tutti che il gruppo, nel bene o nel male, è sempre compatto, più aumentava la tristezza nell’aver visto troppo poco questo Napoli negli ultimi mesi. C’è così tanta qualità in questa squadra, che è stato veramente un peccato non dare più solidità dopo lo Scudetto vinto. La stagione, però, non è finita e gli azzurri hanno ancora la possibilità di salvare il salvabile (o almeno è quella lieve speranza che mi porto dietro quest’anno nel bel mezzo della rassegnazione che mi ha pervaso in questi mesi). L’uomo in più di questo match è sicuramente Matteo Politano: sarà una coincidenza, ma la partita è cambiata con il suo ingresso. Prima scalda i motori nell’azione con Anguissa per il gol di Osimhen, poi si inventa una perla di rara bellezza, che credo possa entrare di diritto tra i gol più belli di questo campionato. E’ entrato in campo con il piglio giusto (quello che serviva sempre) e con la determinazione di chi non aveva la minima intenzione di tornarsene a casa ancora una volta a mani vuote. Poi c’è Victor Osimhen (Dio fa che venga sostituito al meglio!): niente da dire e niente da fare, quando si accende, cambia tutto. 2 metri e 23 centimetri, un qualcosa di lontanamente immaginabile. Lui arriva dove non arrivano nemmeno i nostri pensieri. Un gol che “lascia tutti senza parole”. Dopo il volo, l’atterraggio è stato un po' ruvido, ma lui non se ne cura più di tanto e continua a giocare con la sua classica foga che lo contraddistingue. Stratosferico. Infine, Giacomo Raspadori, che impiega giusto 21 secondi per chiudere la partita e segnare il record di gol più veloce per un subentrante in Serie A. Menzione speciale per Piotr Zielinski: sarò forse un po' impopolare, ma io non avrei lasciato andare il polacco così a cuor leggero. E’ pur vero che non ha nei suoi punti di forza la continuità, ma ha così tanta qualità e altrettanta classe, che il suo gol contro il Monza mi ha scatenato un mix di emozioni contrastanti: da una parte la gioia di ammirare le sue classiche fucilate, dall’altra l’amarezza di non aver avuto una continuità direttamente proporzionale alla sua bravura. Monza-Napoli è stata sicuramente la partita più surreale di questa stagione: 4 gol in 13 minuti, 21 secondi per il gol di Raspadori (record per un subentrante in Serie A), 2,23 metri il salto di Osimhen (anche se il suo record resta 2.58 in Spezia-Napoli). Una vittoria che segna un altro record in Serie A: 19 punti in rimonta. Tanti dati che ti strappano sì un sorriso, ma che scatenano anche tanto rammarico. Napoli, ora non ti disunire e porta a termine questa stagione facendo il (vero) Napoli.
Preziosa Lombardi
Napoli Magazine
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di Napoli Magazine
08/04/2024 - 17:48
NAPOLI – Il Napoli cala il poker in rimonta contro il Monza, nel match valido per la 31esima giornata di Serie A e vede ancora una flebile speranza per centrare un posto in Europa. Quella vista all’U-Power Stadium è la sintesi perfetta della stagione degli azzurri: una squadra per niente equilibrata che può prendere gol da un momento all’altro e farne quattro in soli 13 minuti. Pochi minuti per rivedere quel Napoli che tanto ci ha fatto emozionare e divertire la scorsa stagione, ma che lascia tanto amaro in bocca: cosa poteva essere questa stagione se il Napoli continuava a fare il Napoli? Non ho la certezza che avrebbe vinto di nuovo lo Scudetto, ma sicuramente questa squadra aveva tutte le possibilità per conquistare il piazzamento Champions ad occhi chiusi. Il prossimo allenatore del Napoli dovrà lavorare molto per ridare equilibrio (e anche solidità difensiva) a questa squadra che ha tanto potenziale tecnico: il primo tempo aveva l’aspetto dell’ennesima sciagura della stagione, poi nella ripresa sembrava di essere entrati nel vortice spazio-temporale. Osimhen vola, Politano e Zielinski disegnano arcobaleni, Raspadori fulmineo, ogni tiro finisce in porta: quasi pensavo di essere di fronte agli highlights di una partita della scorsa stagione, poi nel mezzo ci ha pensato il Monza a riportarmi sul pianeta Terra. Più guardavo la rabbia messa nel reagire all’ennesimo risultato negativo e la voglia di mostrare a tutti che il gruppo, nel bene o nel male, è sempre compatto, più aumentava la tristezza nell’aver visto troppo poco questo Napoli negli ultimi mesi. C’è così tanta qualità in questa squadra, che è stato veramente un peccato non dare più solidità dopo lo Scudetto vinto. La stagione, però, non è finita e gli azzurri hanno ancora la possibilità di salvare il salvabile (o almeno è quella lieve speranza che mi porto dietro quest’anno nel bel mezzo della rassegnazione che mi ha pervaso in questi mesi). L’uomo in più di questo match è sicuramente Matteo Politano: sarà una coincidenza, ma la partita è cambiata con il suo ingresso. Prima scalda i motori nell’azione con Anguissa per il gol di Osimhen, poi si inventa una perla di rara bellezza, che credo possa entrare di diritto tra i gol più belli di questo campionato. E’ entrato in campo con il piglio giusto (quello che serviva sempre) e con la determinazione di chi non aveva la minima intenzione di tornarsene a casa ancora una volta a mani vuote. Poi c’è Victor Osimhen (Dio fa che venga sostituito al meglio!): niente da dire e niente da fare, quando si accende, cambia tutto. 2 metri e 23 centimetri, un qualcosa di lontanamente immaginabile. Lui arriva dove non arrivano nemmeno i nostri pensieri. Un gol che “lascia tutti senza parole”. Dopo il volo, l’atterraggio è stato un po' ruvido, ma lui non se ne cura più di tanto e continua a giocare con la sua classica foga che lo contraddistingue. Stratosferico. Infine, Giacomo Raspadori, che impiega giusto 21 secondi per chiudere la partita e segnare il record di gol più veloce per un subentrante in Serie A. Menzione speciale per Piotr Zielinski: sarò forse un po' impopolare, ma io non avrei lasciato andare il polacco così a cuor leggero. E’ pur vero che non ha nei suoi punti di forza la continuità, ma ha così tanta qualità e altrettanta classe, che il suo gol contro il Monza mi ha scatenato un mix di emozioni contrastanti: da una parte la gioia di ammirare le sue classiche fucilate, dall’altra l’amarezza di non aver avuto una continuità direttamente proporzionale alla sua bravura. Monza-Napoli è stata sicuramente la partita più surreale di questa stagione: 4 gol in 13 minuti, 21 secondi per il gol di Raspadori (record per un subentrante in Serie A), 2,23 metri il salto di Osimhen (anche se il suo record resta 2.58 in Spezia-Napoli). Una vittoria che segna un altro record in Serie A: 19 punti in rimonta. Tanti dati che ti strappano sì un sorriso, ma che scatenano anche tanto rammarico. Napoli, ora non ti disunire e porta a termine questa stagione facendo il (vero) Napoli.
Preziosa Lombardi
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