Niente algoritmo federale, bocciato dalle società, ma classifica che eventualmente verrà composta aggiungendo la media punti moltiplicata per le giornate che mancano alla conclusione del torneo. Operazione semplice che porterà a definire la graduatoria finale, ma che non potrà assegnare scudetto e retrocessioni, a meno che nel frattempo non siano stati matematicamente decisi. Questa la decisione della Lega Serie A arrivata ieri dopo oltre tre ore di discussione, terminata con 16 favorevoli, 3 astenuti (Roma, Lazio e Napoli) e 1 contrario (Milan). La Gazzetta dello Sport scrive a tal riguardo: "L’idea lanciata dal presidente federale Gravina è stata bocciata senza appello dai club che l’hanno considerata fin dall’inizio a dir poco strampalata. Meglio affidarsi solo all’aritmetica per assegnare tricolore e discesa in B: in caso contrario nessun verdetto in testa e in coda e uso della media punti in casa e fuori per stabilire solo le partecipanti alle Coppe e la ripartizione dei premi economici. Ora palla al consiglio federale di lunedì. I consiglieri Dal Pino, Marotta e Lotito (ieri tra gli astenuti) saranno chiamati a battersi e sostenere con forza una posizione così ampiamente condivisa. Ne va del loro ruolo presente e futuro, della loro capacità di persuasione e anche della loro credibilità agli occhi degli altri presidenti. Sulla carta, visto il preponderante peso economico della serie A che quasi da sola sostiene tutto il sistema calcio, una delibera approvata in maniera tanto ampia dovrebbe trovare consenso anche tra i rappresentanti delle altre componenti e raggiungere senza troppe fatiche gli 11 voti su 21 necessari. Ma in Italia sappiamo che le regole del gioco sono differenti e non si può escludere che possa prendere corpo uno scenario diverso".
di Napoli Magazine
06/06/2024 - 11:38
Niente algoritmo federale, bocciato dalle società, ma classifica che eventualmente verrà composta aggiungendo la media punti moltiplicata per le giornate che mancano alla conclusione del torneo. Operazione semplice che porterà a definire la graduatoria finale, ma che non potrà assegnare scudetto e retrocessioni, a meno che nel frattempo non siano stati matematicamente decisi. Questa la decisione della Lega Serie A arrivata ieri dopo oltre tre ore di discussione, terminata con 16 favorevoli, 3 astenuti (Roma, Lazio e Napoli) e 1 contrario (Milan). La Gazzetta dello Sport scrive a tal riguardo: "L’idea lanciata dal presidente federale Gravina è stata bocciata senza appello dai club che l’hanno considerata fin dall’inizio a dir poco strampalata. Meglio affidarsi solo all’aritmetica per assegnare tricolore e discesa in B: in caso contrario nessun verdetto in testa e in coda e uso della media punti in casa e fuori per stabilire solo le partecipanti alle Coppe e la ripartizione dei premi economici. Ora palla al consiglio federale di lunedì. I consiglieri Dal Pino, Marotta e Lotito (ieri tra gli astenuti) saranno chiamati a battersi e sostenere con forza una posizione così ampiamente condivisa. Ne va del loro ruolo presente e futuro, della loro capacità di persuasione e anche della loro credibilità agli occhi degli altri presidenti. Sulla carta, visto il preponderante peso economico della serie A che quasi da sola sostiene tutto il sistema calcio, una delibera approvata in maniera tanto ampia dovrebbe trovare consenso anche tra i rappresentanti delle altre componenti e raggiungere senza troppe fatiche gli 11 voti su 21 necessari. Ma in Italia sappiamo che le regole del gioco sono differenti e non si può escludere che possa prendere corpo uno scenario diverso".