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GAZZETTA - Sarri e il ritorno al San Paolo, nemmeno i bei ricordi gli eviteranno i fischi
26.01.2020 11:16 di Napoli Magazine

L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, torna a parlare del ritorno al San Paolo di Maurizio Sarri, questa volta da allenatore della Juventus e parla di fischi assicurati: "Non li eviterà, l’allenatore bianconero. Vivrà un’esperienza incredibile. Lui salutò il pubblico napoletano con un inchino, mentre sugli spalti erano in tanti ad asciugarsi le lacrime. Era il 20 maggio 2018, battendo il Crotone, il Napoli aveva raggiunto i 91 punti in classifica, un numero mai raggiunto in precedenza. Ma il rapporto con Aurelio De Laurentiis s’era logorato e Sarri aveva già scelto di vivere la sua esperienza in Premier League, sulla panchina del Chelsea. Stasera, quello stesso pubblico lo Fischierà, lo guarderà in cagnesco, pronto a contestarne ogni movimento. Per Napoli, lui non è più il “comandante”, il paladino di un’intera città, che s’era schierato contro il potere del calcio a difesa del suo club. Momenti di forte coinvolgimento, che non gli basteranno per convincere chi lo ha amato che una scelta professionale non può essere considerata un tradimento".

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GAZZETTA - Sarri e il ritorno al San Paolo, nemmeno i bei ricordi gli eviteranno i fischi

di Napoli Magazine

26/01/2024 - 11:16

L'edizione odierna de La Gazzetta dello Sport, torna a parlare del ritorno al San Paolo di Maurizio Sarri, questa volta da allenatore della Juventus e parla di fischi assicurati: "Non li eviterà, l’allenatore bianconero. Vivrà un’esperienza incredibile. Lui salutò il pubblico napoletano con un inchino, mentre sugli spalti erano in tanti ad asciugarsi le lacrime. Era il 20 maggio 2018, battendo il Crotone, il Napoli aveva raggiunto i 91 punti in classifica, un numero mai raggiunto in precedenza. Ma il rapporto con Aurelio De Laurentiis s’era logorato e Sarri aveva già scelto di vivere la sua esperienza in Premier League, sulla panchina del Chelsea. Stasera, quello stesso pubblico lo Fischierà, lo guarderà in cagnesco, pronto a contestarne ogni movimento. Per Napoli, lui non è più il “comandante”, il paladino di un’intera città, che s’era schierato contro il potere del calcio a difesa del suo club. Momenti di forte coinvolgimento, che non gli basteranno per convincere chi lo ha amato che una scelta professionale non può essere considerata un tradimento".