Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, Giovanni Simeone, attaccante del Napoli, dovrebbe sostituire Victor Osimhen, infortunato, al centro dell'attacco degli azzurri nel match contro il Verona: "Giovanni Simeone favorito su Raspadori nella sostituzione di Osimhen perché si è allenato in tutto questo periodo a Castel Volturno - stavolta Scaloni non l’ha convocato per l’Argentina - e dunque l’allenatore conosce perfettamente il suo stato di forma, rispetto a Raspadori che rientrerà solo oggi pomeriggio dagli impegni con l’Italia. Sabato dunque Giovanni Simeone torna a Verona, dove ha vissuto la sua migliore stagione italiana: 17 gol nel campionato di Serie A 2021-22. Proprio l’annata che lo ha imposto all’attenzione dei dirigenti del Napoli che hanno deciso di ingaggiarlo. E in maglia gialloblù segnò il suo primo gol al Maradona, nel novembre del 2021. Al Bentegodi, nella sua annata migliore, Simeone ha realizzato 12 delle 17 reti di quella Serie A. Ora è pronto a ripetersi, seppur da avversario. Già ci è riuscito, sempre al Bentegodi, con le maglie di Fiorentina e Cagliari, ma non era ancora un ex. A Lecce, a sorpresa, è stato schierato titolare, per consentire a Osimhen un po’ di riposo. E pur non segnando Giovanni aveva giocato un primo tempo di buon livello, soddisfacendo l’allenatore e comunque sfiorando il gol, che aveva già segnato di testa contro l’Udinese, qualche giorno prima. Perché parliamo di un giocatore che “vede” sempre la porta, infatti ha una media di tiri nello specchio notevole: 4,8 a partita, più del doppio della passata stagione quando ha segnato 9 reti con la media di 2,1 tiri in porta a gara. Questo ragazzo dal sorriso gentile, in campo è una forza della natura mettendoci sempre anche l’ultima stilla di sudore, in 5 o 90 minuti poco cambia. Sempre con l’acceleratore a tavoletta. Difficile trovare un centravanti “gran riserva” migliore in tutta la Serie A. E ora, con l’infortunio di Victor Osimhen, per l’argentino si crea una di quelle occasioni che di solito non si lascia sfuggire. Contro il Verona sarà con ogni probabilità lui il titolare al centro dell’attacco. Perché finora Rudi Garcia ha sempre scelto il Cholito per sostituire il cannoniere nigeriano. Perché, anche se con caratteristiche diverse, può proporre movimenti simili a quelli di Victor. Non ci saranno vendette da consumare, solo amici da salutare. E il suo libretto degli appunti da consultare per ricordare caratteristiche e tattiche dei difensori avversari perché Giovanni è un perfezionista e quello che si vede in campo è sempre il frutto di un allenamento e una preparazioni scrupolosi della partita. Perché la “garra” e il cuore non si discutono ma Simeone è un grande professionista che studia ogni movimento per inseguire il gol. Di lui ci si può fidare, del resto ha sempre dimostrato in azzurro di saper cogliere l’attimo fuggente. Giovanni Simeone è fatto così e le emozioni gli attraversano il corpo per essere vissute con maggiore intensità. Quel 15 giugno era l’ultimo giorno in cui il Napoli poteva riscattare il cartellino del Cholito altrimenti la proprietà sarebbe rimasta al Verona. Non che nella città di Giulietta - è anche il nome di sua moglie - l’argentino sia stato male, ma Napoli gli è entrata dentro in maniera definitiva e non sono per quello straordinario scudetto vinto. Logico dunque che il centravanti fosse un po’ in apprensione. Il suo intento è stato sempre chiaro, sin da quando ha messo piede a Napoli: «Vorrei rimanere a vita qui, ma dovrò essere sempre all’altezza della situazione. Dipenderà tutto da me»".
di Napoli Magazine
18/10/2023 - 08:22
Stando a quanto riportato da La Gazzetta dello Sport, Giovanni Simeone, attaccante del Napoli, dovrebbe sostituire Victor Osimhen, infortunato, al centro dell'attacco degli azzurri nel match contro il Verona: "Giovanni Simeone favorito su Raspadori nella sostituzione di Osimhen perché si è allenato in tutto questo periodo a Castel Volturno - stavolta Scaloni non l’ha convocato per l’Argentina - e dunque l’allenatore conosce perfettamente il suo stato di forma, rispetto a Raspadori che rientrerà solo oggi pomeriggio dagli impegni con l’Italia. Sabato dunque Giovanni Simeone torna a Verona, dove ha vissuto la sua migliore stagione italiana: 17 gol nel campionato di Serie A 2021-22. Proprio l’annata che lo ha imposto all’attenzione dei dirigenti del Napoli che hanno deciso di ingaggiarlo. E in maglia gialloblù segnò il suo primo gol al Maradona, nel novembre del 2021. Al Bentegodi, nella sua annata migliore, Simeone ha realizzato 12 delle 17 reti di quella Serie A. Ora è pronto a ripetersi, seppur da avversario. Già ci è riuscito, sempre al Bentegodi, con le maglie di Fiorentina e Cagliari, ma non era ancora un ex. A Lecce, a sorpresa, è stato schierato titolare, per consentire a Osimhen un po’ di riposo. E pur non segnando Giovanni aveva giocato un primo tempo di buon livello, soddisfacendo l’allenatore e comunque sfiorando il gol, che aveva già segnato di testa contro l’Udinese, qualche giorno prima. Perché parliamo di un giocatore che “vede” sempre la porta, infatti ha una media di tiri nello specchio notevole: 4,8 a partita, più del doppio della passata stagione quando ha segnato 9 reti con la media di 2,1 tiri in porta a gara. Questo ragazzo dal sorriso gentile, in campo è una forza della natura mettendoci sempre anche l’ultima stilla di sudore, in 5 o 90 minuti poco cambia. Sempre con l’acceleratore a tavoletta. Difficile trovare un centravanti “gran riserva” migliore in tutta la Serie A. E ora, con l’infortunio di Victor Osimhen, per l’argentino si crea una di quelle occasioni che di solito non si lascia sfuggire. Contro il Verona sarà con ogni probabilità lui il titolare al centro dell’attacco. Perché finora Rudi Garcia ha sempre scelto il Cholito per sostituire il cannoniere nigeriano. Perché, anche se con caratteristiche diverse, può proporre movimenti simili a quelli di Victor. Non ci saranno vendette da consumare, solo amici da salutare. E il suo libretto degli appunti da consultare per ricordare caratteristiche e tattiche dei difensori avversari perché Giovanni è un perfezionista e quello che si vede in campo è sempre il frutto di un allenamento e una preparazioni scrupolosi della partita. Perché la “garra” e il cuore non si discutono ma Simeone è un grande professionista che studia ogni movimento per inseguire il gol. Di lui ci si può fidare, del resto ha sempre dimostrato in azzurro di saper cogliere l’attimo fuggente. Giovanni Simeone è fatto così e le emozioni gli attraversano il corpo per essere vissute con maggiore intensità. Quel 15 giugno era l’ultimo giorno in cui il Napoli poteva riscattare il cartellino del Cholito altrimenti la proprietà sarebbe rimasta al Verona. Non che nella città di Giulietta - è anche il nome di sua moglie - l’argentino sia stato male, ma Napoli gli è entrata dentro in maniera definitiva e non sono per quello straordinario scudetto vinto. Logico dunque che il centravanti fosse un po’ in apprensione. Il suo intento è stato sempre chiaro, sin da quando ha messo piede a Napoli: «Vorrei rimanere a vita qui, ma dovrò essere sempre all’altezza della situazione. Dipenderà tutto da me»".