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GIOIA - Un tiro a giro prodigioso, imprendibile per il portiere, Fabian: "Stavo aspettando questo momento col mio primo gol nel Napoli"
21.10.2018 12:20 di Napoli Magazine Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma

Tredici anni fa, quando arrivò per la prima volta nella cittadella sportiva del Real Betis, Fabiàn Ruiz - o più semplicemente Fabiàn, come preferisce lui - sussurrò a sua madre che il suo sogno massimo era quello di giocare la Champions League con la camiseta verdiblanca. A 22 anni il centrocampista spagnolo c'è riuscito, ma con la maglia del Napoli. E con la stessa maglia azzurra si sta togliendo diversi sfizi. Il primo gol in amichevole, contro il Gozzano a Dimaro, è la fotocopia della prima gioia in Serie A, ieri sera ad Udine: un tiro a giro prodigioso, imprendibile per il portiere, anche con il piede debole. Sintomo di una classe enorme, pagata profumatamente da De Laurentiis in estate (30 milioni al Real Betis). E ora se la gode tutta.

 

PRIMA VOLTA. "Stavo aspettando questo momento con la mia prima rete, mi fa bene per trovare fiducia e tenere ritmo. Non era facile realizzare quella parabola con il destro per un mancino come me, sono felice che la palla sia entrata, è stato un gol che è servito a sbloccare il match", dice il centrocampista spagnolo nel post-partita. Se lavori sodo, le soddisfazioni arrivano. Come la Champions League che sognava e che fin qui ha sempre disputato da titolare alle pendici del Vesuvio, ecco anche il primo gol. Quello che sblocca il match con l'Udinese e lo mette sulla retta via. "Ne sono felice, soprattutto perché è servito per portare i tre punti a casa". La squadra, prima di tutto. Anche perché è guidata da un maestro come Ancelotti, al quale alle volte si può pure disobbedire. "Faccio quello che mi dice il mister e anche quello che mi viene in mente nelle diverse circostanze in cui mi trovo, mi piace inserirmi e giocare col pallone". E poi un pensiero a mercoledì impossibile non farlo: "La vittoria di oggi ci dà fiducia per i prossimi impegni, a cominciare dalla Champions che adesso torna. Speriamo vada tutto bene contro il PSG". Chissà farà en plein e anche stavolta in Europa partirà da titolare.

 

IL SOLITO. Destino diametralmente opposto, invece, per l'altro mattatore della serata. Uno che a queste vesti c'è abituato ormai, almeno da due anni a questa parte. Da quando Sarri se lo inventò centravanti, insomma. Alla Dacia Arena c'è anche la firma di Dries Mertens, che in campionato detta legge, gioca spesso e volentieri, ha già segnato quattro volte e, coi due messi a referto ieri, realizzato quattro assist. Numeri importantissimi, in tutta Italia in tanti sono ai suoi piedi. "Aspettare cinque minuti per calciare un rigore non è facile, ma i tifosi mi hanno dato una mano. Abbiamo giocato a Udine, ma c'erano tantissimi napoletani". Che hanno spinto quel pallone dentro, partito dal piede del belga dagli undici metri, a ritmo di 'Ciro, Ciro, Ciro'. Il suo secondo nome. E a mettere barriere, Ciro, proprio non ci pensa: "Sarà difficile competere con la Juventus, ma ci proveremo facendo il massimo", assicura lui. Fa bene, perché a Napoli già si sogna. E' ancora presto, ci saranno ancora altri ventinove botta e risposta. Ma con un Dries così nulla dev'essere precluso.

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GIOIA - Un tiro a giro prodigioso, imprendibile per il portiere, Fabian: "Stavo aspettando questo momento col mio primo gol nel Napoli"

di Napoli Magazine

21/10/2024 - 12:20

Tredici anni fa, quando arrivò per la prima volta nella cittadella sportiva del Real Betis, Fabiàn Ruiz - o più semplicemente Fabiàn, come preferisce lui - sussurrò a sua madre che il suo sogno massimo era quello di giocare la Champions League con la camiseta verdiblanca. A 22 anni il centrocampista spagnolo c'è riuscito, ma con la maglia del Napoli. E con la stessa maglia azzurra si sta togliendo diversi sfizi. Il primo gol in amichevole, contro il Gozzano a Dimaro, è la fotocopia della prima gioia in Serie A, ieri sera ad Udine: un tiro a giro prodigioso, imprendibile per il portiere, anche con il piede debole. Sintomo di una classe enorme, pagata profumatamente da De Laurentiis in estate (30 milioni al Real Betis). E ora se la gode tutta.

 

PRIMA VOLTA. "Stavo aspettando questo momento con la mia prima rete, mi fa bene per trovare fiducia e tenere ritmo. Non era facile realizzare quella parabola con il destro per un mancino come me, sono felice che la palla sia entrata, è stato un gol che è servito a sbloccare il match", dice il centrocampista spagnolo nel post-partita. Se lavori sodo, le soddisfazioni arrivano. Come la Champions League che sognava e che fin qui ha sempre disputato da titolare alle pendici del Vesuvio, ecco anche il primo gol. Quello che sblocca il match con l'Udinese e lo mette sulla retta via. "Ne sono felice, soprattutto perché è servito per portare i tre punti a casa". La squadra, prima di tutto. Anche perché è guidata da un maestro come Ancelotti, al quale alle volte si può pure disobbedire. "Faccio quello che mi dice il mister e anche quello che mi viene in mente nelle diverse circostanze in cui mi trovo, mi piace inserirmi e giocare col pallone". E poi un pensiero a mercoledì impossibile non farlo: "La vittoria di oggi ci dà fiducia per i prossimi impegni, a cominciare dalla Champions che adesso torna. Speriamo vada tutto bene contro il PSG". Chissà farà en plein e anche stavolta in Europa partirà da titolare.

 

IL SOLITO. Destino diametralmente opposto, invece, per l'altro mattatore della serata. Uno che a queste vesti c'è abituato ormai, almeno da due anni a questa parte. Da quando Sarri se lo inventò centravanti, insomma. Alla Dacia Arena c'è anche la firma di Dries Mertens, che in campionato detta legge, gioca spesso e volentieri, ha già segnato quattro volte e, coi due messi a referto ieri, realizzato quattro assist. Numeri importantissimi, in tutta Italia in tanti sono ai suoi piedi. "Aspettare cinque minuti per calciare un rigore non è facile, ma i tifosi mi hanno dato una mano. Abbiamo giocato a Udine, ma c'erano tantissimi napoletani". Che hanno spinto quel pallone dentro, partito dal piede del belga dagli undici metri, a ritmo di 'Ciro, Ciro, Ciro'. Il suo secondo nome. E a mettere barriere, Ciro, proprio non ci pensa: "Sarà difficile competere con la Juventus, ma ci proveremo facendo il massimo", assicura lui. Fa bene, perché a Napoli già si sogna. E' ancora presto, ci saranno ancora altri ventinove botta e risposta. Ma con un Dries così nulla dev'essere precluso.

Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma