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IL TALENTO - Napoli: Gianluca Vigliotti, 12 anni, tanti gol, una promessa che fa gola a tanti club
31.05.2017 14:36 di Napoli Magazine

Ha un nome abbastanza noto, a Napoli. Nome e cognome, anzi. Quello di Gianluca Vigliotti, che è suo zio, fratello di suo pade e che per qualche tempo ha curato le comunicazioni esterne del club oltre a condurre seguite trasmissioni sportive. Ma dimentichiamo lo zio ed occupiamoci di questo giovane virgulto. Ha 12 anni, il piccolo Gianluca ed è già un'autentica promessa del calcio. Aveva 4 anni quando il suo papà, Giancarlo, lo iscrisse alla Scuola Calcio della famiglia Abbondanza. I responsabii si accorsero immemdiatamente che il bambino aveva doti calcistiche non comuni, doti che lo portavano a giocare alla pari con bambini più grandi di lui. Lo scorso anno, pur giocando sotto età con la categoria esordienti 2003 (lui ne aveva solo undici) ha realizzato, ben 14 gol. Ecco, perchè Gianluca per il gol ha un vero e proprio fiuto, quando riesce a battere il portiere avversario esulta alla grande, ma senza esagerare, chè non sarebbe sportivo nei confronti dell'avversario battuto. Oltre a giocare coi 2003, il piccolo Vigliotti ha vinto il titolo di capocannoniere nlla categoria 2005 della Uisp, contribuendo in misura determinante alla vittoria del campionato. Grazie alle sue indubbie doti, dal settembre 2016 fa parte del gruppo 2005 del Calcio Napoli che viene unanimamente considerato dagli addetti ai lavori il miglior gruppo del settore giovanile della Società. E lui? Lui, ringrazia per i complimenti che gli piovono addosso e continua a segnare: è a quota 25 gol. Ma ora la situazione comincia a farsi difficile, in quanto le doti di bomber hanno suscitato l'interesse di molti grossi club. La Juventus, la Roma, il Milan e anche il Bologna, tutti club che contano su bravissimi talent-scout, sono sulle orme di Gianluca Vigliotti. Sarebbe un peccato se il giovane virgulto, di nascita vomerese, finisse con l'indossare un'altra casacca. Purtroppo ci è già capitato in tante , troppe occasioni di essere costretti a rimpiangere un giocatore che era già nostro e che avrebbe potuto restare tale con un pizzico di buona volontà e di prudenza.

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31/05/2017 - 14:36

Ha un nome abbastanza noto, a Napoli. Nome e cognome, anzi. Quello di Gianluca Vigliotti, che è suo zio, fratello di suo pade e che per qualche tempo ha curato le comunicazioni esterne del club oltre a condurre seguite trasmissioni sportive. Ma dimentichiamo lo zio ed occupiamoci di questo giovane virgulto. Ha 12 anni, il piccolo Gianluca ed è già un'autentica promessa del calcio. Aveva 4 anni quando il suo papà, Giancarlo, lo iscrisse alla Scuola Calcio della famiglia Abbondanza. I responsabii si accorsero immemdiatamente che il bambino aveva doti calcistiche non comuni, doti che lo portavano a giocare alla pari con bambini più grandi di lui. Lo scorso anno, pur giocando sotto età con la categoria esordienti 2003 (lui ne aveva solo undici) ha realizzato, ben 14 gol. Ecco, perchè Gianluca per il gol ha un vero e proprio fiuto, quando riesce a battere il portiere avversario esulta alla grande, ma senza esagerare, chè non sarebbe sportivo nei confronti dell'avversario battuto. Oltre a giocare coi 2003, il piccolo Vigliotti ha vinto il titolo di capocannoniere nlla categoria 2005 della Uisp, contribuendo in misura determinante alla vittoria del campionato. Grazie alle sue indubbie doti, dal settembre 2016 fa parte del gruppo 2005 del Calcio Napoli che viene unanimamente considerato dagli addetti ai lavori il miglior gruppo del settore giovanile della Società. E lui? Lui, ringrazia per i complimenti che gli piovono addosso e continua a segnare: è a quota 25 gol. Ma ora la situazione comincia a farsi difficile, in quanto le doti di bomber hanno suscitato l'interesse di molti grossi club. La Juventus, la Roma, il Milan e anche il Bologna, tutti club che contano su bravissimi talent-scout, sono sulle orme di Gianluca Vigliotti. Sarebbe un peccato se il giovane virgulto, di nascita vomerese, finisse con l'indossare un'altra casacca. Purtroppo ci è già capitato in tante , troppe occasioni di essere costretti a rimpiangere un giocatore che era già nostro e che avrebbe potuto restare tale con un pizzico di buona volontà e di prudenza.