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GLI ALLENATORI - Napoli-Fiorentina è anche Gattuso-Iachini, una sfida tra subentranti
18.01.2020 13:39 di Napoli Magazine Fonte: Fabio Tarantino per il Roma

Sono arrivati per riparare e correggere errori altrui, per lavorare al buio, nell'ombra, lontano dai riflettori, evitando frasi ad effetto oppure slogan che potessero illudere tifoserie deluse. Gattuso e Iachini, subentrati ad Ancelotti e Montella, si sono messi alla guida di Napoli e Fiorentina e questa sera si ritroveranno, uno di fronte all'altro, provando a prevalersi, aspettandosi una risposta che non arrivi solo dal risultato ma da prestazioni che si avvicinino alle proprie idee, a ciò che hanno spiegato ai calciatori, agli insegnamenti di settimane d'intenso lavoro durante gli allenamenti. Non sarà una partita facile e neppure sarà facile ricominciare, poi, qualora una delle due dovesse arrendersi ad una sconfitta che vorrebbe dire frenare l'entusiasmo. Ma questo è il calcio, lo hanno messo in conto, sono esperti - anche se distanti per età e carriera - e sanno che c'è sempre una possibilità, per entrambi arriverà anche in Coppa Italia, l'altra strada dove poter fuggire da una stagione complicata ma ancora in piedi.

 

IL NAPOLI. Gattuso è arrivato dopo un poker, non è bastato il 4-0 al Genk ad Ancelotti per tenersi stretta la panchina, la scelta era già stata fatta. Nelle prime quattro di campionato, Gattuso ha raccolto appena tre punti, ovvero la vittoria col Sassuolo, troppo poco per ritenersi soddisfatti. Ma il calendario c'ha messo del suo, non era scontato far punti contro Inter e Lazio e neppure col Parma, all'esordio, squadra giovane e frizzante, ricca d'entusiasmo, con talenti in vetrina e un Kulusevski che allora - era il 14 dicembre - sembrava invincibile. Ma il gioco inizia ad intravedersi, il 4-3-3 è il nuovo modulo dove i calciatori si sentono a casa, progressi ce ne sono stati ma non bastano le prestazioni per tornare a sinistra, ma della classifica, avvicinandosi alla Roma e a quel quarto posto che un tempo sembrava scontato, quasi un fallimento, ora un sogno anche difficile da realizzare.

 

LA FIORENTINA. Iachini è subentrato a Montella, s'è seduto in panchina al Dall'Ara e il 6 gennaio, nel giorno della Befana, stava per scartare una calza dolcissima. Poi Orsolini, che è un talento, c'ha messo del carbone e l'ha appesantita, ha segnato quasi dal fondo e il Bologna ha pareggiato, la partita del suo esordio è finita 1-1, un risultato da non disprezzare eppure duro da digerire. Altro che caramelle. Ma il lavoro ripaga e i risultati spesso camminano lentamente, però sono arrivati e così la Fiorentina ha battuto prima la Spal (grazie a Pezzella) e poi l'Atalanta in Coppa Italia, una vittoria preziosa perché arrivata contro una "big" e in gara secca, con una qualificazione appena conquistata e la consapevolezza d'aver intrapreso, almeno fino a questo momento, la strada giusta.

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GLI ALLENATORI - Napoli-Fiorentina è anche Gattuso-Iachini, una sfida tra subentranti

di Napoli Magazine

18/01/2024 - 13:39

Sono arrivati per riparare e correggere errori altrui, per lavorare al buio, nell'ombra, lontano dai riflettori, evitando frasi ad effetto oppure slogan che potessero illudere tifoserie deluse. Gattuso e Iachini, subentrati ad Ancelotti e Montella, si sono messi alla guida di Napoli e Fiorentina e questa sera si ritroveranno, uno di fronte all'altro, provando a prevalersi, aspettandosi una risposta che non arrivi solo dal risultato ma da prestazioni che si avvicinino alle proprie idee, a ciò che hanno spiegato ai calciatori, agli insegnamenti di settimane d'intenso lavoro durante gli allenamenti. Non sarà una partita facile e neppure sarà facile ricominciare, poi, qualora una delle due dovesse arrendersi ad una sconfitta che vorrebbe dire frenare l'entusiasmo. Ma questo è il calcio, lo hanno messo in conto, sono esperti - anche se distanti per età e carriera - e sanno che c'è sempre una possibilità, per entrambi arriverà anche in Coppa Italia, l'altra strada dove poter fuggire da una stagione complicata ma ancora in piedi.

 

IL NAPOLI. Gattuso è arrivato dopo un poker, non è bastato il 4-0 al Genk ad Ancelotti per tenersi stretta la panchina, la scelta era già stata fatta. Nelle prime quattro di campionato, Gattuso ha raccolto appena tre punti, ovvero la vittoria col Sassuolo, troppo poco per ritenersi soddisfatti. Ma il calendario c'ha messo del suo, non era scontato far punti contro Inter e Lazio e neppure col Parma, all'esordio, squadra giovane e frizzante, ricca d'entusiasmo, con talenti in vetrina e un Kulusevski che allora - era il 14 dicembre - sembrava invincibile. Ma il gioco inizia ad intravedersi, il 4-3-3 è il nuovo modulo dove i calciatori si sentono a casa, progressi ce ne sono stati ma non bastano le prestazioni per tornare a sinistra, ma della classifica, avvicinandosi alla Roma e a quel quarto posto che un tempo sembrava scontato, quasi un fallimento, ora un sogno anche difficile da realizzare.

 

LA FIORENTINA. Iachini è subentrato a Montella, s'è seduto in panchina al Dall'Ara e il 6 gennaio, nel giorno della Befana, stava per scartare una calza dolcissima. Poi Orsolini, che è un talento, c'ha messo del carbone e l'ha appesantita, ha segnato quasi dal fondo e il Bologna ha pareggiato, la partita del suo esordio è finita 1-1, un risultato da non disprezzare eppure duro da digerire. Altro che caramelle. Ma il lavoro ripaga e i risultati spesso camminano lentamente, però sono arrivati e così la Fiorentina ha battuto prima la Spal (grazie a Pezzella) e poi l'Atalanta in Coppa Italia, una vittoria preziosa perché arrivata contro una "big" e in gara secca, con una qualificazione appena conquistata e la consapevolezza d'aver intrapreso, almeno fino a questo momento, la strada giusta.

Fonte: Fabio Tarantino per il Roma