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IL COMMENTO - Paulo Sousa: "Incontrai il Napoli, ma non c'era nessun accordo"
09.11.2024 11:06 di Napoli Magazine

Paulo Sousa, ex allenatore di Fiorentina e Salernitana, attualmente allo Shabab Al-Ahli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport:

Cosa ne pensa della Serie A e quale allenatore l'ha impressionata maggiormente?

"Serie A? Il gioco di Baroni mi piace tantissimo. Tutti partecipano, tutti sono coinvolti, l’intensità con cui la Lazio continua a giocare anche quando si trova in vantaggio mi entusiasma. Nella Lazio trovo il calcio posizionale, lo sfruttamento degli spazi, l’interazione settoriale, la velocità costante. È molto interessante anche Raffaele Palladino che nel momento di maggiore difficoltà ha saputo fare un passo indietro, dimostrando grande intelligenza. Gasperini? Ogni anno cambia qualcosa, aggiungendo soluzioni a un gioco che da tempo non è più soltanto uomo contro uomo. Lui è quello che ha influenzato di più il calcio italiano nell’ultimo periodo".

La Fiorentina resta un rimpianto?

"Siamo arrivati a tanto così dal fare qualcosa di straordinario. La proprietà aveva - diciamo così - distrazioni familiari, ma quello resta un anno strepitoso, di notevole valorizzazione della rosa. Chiesa, Marcos Alonso, Bernardeschi, Kalinic, Ilicic, Borja, tutti via a un valore superiore a quello dell’acquisto".

A Salerno ti diedero del traditore.

"È il posto dove sono stato meglio, lo staff, la gente, l’amicizia con Rampulla, ritrovato dopo tanti anni, le nostre famiglie, la Costiera. Insieme al City avevamo la serie migliore in Europa, e segnavamo su tutti i campi".

E allora?

"Il contratto prevedeva il mantenimento della categoria e una via d’uscita per entrambe le parti, ero quindi libero di incontrare chi volevo. In quell’occasione il Napoli, un grande club, lo scudetto, le ambizioni. Per conoscerci, nessun accordo. La Salernitana si fece viva solo a un giorno dalla scadenza".

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IL COMMENTO - Paulo Sousa: "Incontrai il Napoli, ma non c'era nessun accordo"

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09/11/2024 - 11:06

Paulo Sousa, ex allenatore di Fiorentina e Salernitana, attualmente allo Shabab Al-Ahli, ha rilasciato alcune dichiarazioni al Corriere dello Sport:

Cosa ne pensa della Serie A e quale allenatore l'ha impressionata maggiormente?

"Serie A? Il gioco di Baroni mi piace tantissimo. Tutti partecipano, tutti sono coinvolti, l’intensità con cui la Lazio continua a giocare anche quando si trova in vantaggio mi entusiasma. Nella Lazio trovo il calcio posizionale, lo sfruttamento degli spazi, l’interazione settoriale, la velocità costante. È molto interessante anche Raffaele Palladino che nel momento di maggiore difficoltà ha saputo fare un passo indietro, dimostrando grande intelligenza. Gasperini? Ogni anno cambia qualcosa, aggiungendo soluzioni a un gioco che da tempo non è più soltanto uomo contro uomo. Lui è quello che ha influenzato di più il calcio italiano nell’ultimo periodo".

La Fiorentina resta un rimpianto?

"Siamo arrivati a tanto così dal fare qualcosa di straordinario. La proprietà aveva - diciamo così - distrazioni familiari, ma quello resta un anno strepitoso, di notevole valorizzazione della rosa. Chiesa, Marcos Alonso, Bernardeschi, Kalinic, Ilicic, Borja, tutti via a un valore superiore a quello dell’acquisto".

A Salerno ti diedero del traditore.

"È il posto dove sono stato meglio, lo staff, la gente, l’amicizia con Rampulla, ritrovato dopo tanti anni, le nostre famiglie, la Costiera. Insieme al City avevamo la serie migliore in Europa, e segnavamo su tutti i campi".

E allora?

"Il contratto prevedeva il mantenimento della categoria e una via d’uscita per entrambe le parti, ero quindi libero di incontrare chi volevo. In quell’occasione il Napoli, un grande club, lo scudetto, le ambizioni. Per conoscerci, nessun accordo. La Salernitana si fece viva solo a un giorno dalla scadenza".