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IL COMMENTO - Sandro Ruotolo dopo l'annuncio: "Per noi che tifiamo la maglia azzurra questo di Sarri è stato un tradimento, viva il sarrismo, ma chi non salta juventino è"
17.06.2019 00:43 di Napoli Magazine

Il giornalista Sandro Ruotolo commenta il passaggio di Sarri alla Juventus sulla pagina Facebook Sarrismo - Gioia e Rivoluzione: "È andato dove non volevamo che andasse. Il Comandante en Jefe che disse “con 18 uomini si può fare un colpo di stato” si è seduto nel palazzo. E noi che ci eravamo illusi di poter cambiare il sistema marcio del mondo del calcio siamo oggi con “questa mia addirvi... a dirvi una parola che! Scusate se sono poche”. Annuncio così le mie immediate e irrevocabili dimissioni da ministro della propaganda del Politburo del comitato centrale della rivoluzione sarrista. Quelle di Sarri sono state tre meravigliose stagioni, dove undici avanguardie hanno declamato con la bellezza oltre la piazza azzurra dello stadio San Paolo. Sono stati tre anni che nessuno di noi dimenticherà. È stata una magia irripetibile e di questo dobbiamo innanzitutto ringraziare il popolo napoletano. Il sarrismo è stato una filosofia di vita, un sentimento che ha coinvolto donne e uomini, vecchi e bambini. Identità partenopea e passione, bellezza e tenerezza, umanità di fronte al razzismo negli stadi e fuori. Noi non saremo mai come loro vorrebbero che fossimo. Allenare la squadra sabauda è un ossimoro per chi come noi ama la lealtà e difende le ragioni dei popoli del Sud impoveriti dal Nord rapace. Per noi che tifiamo la maglia azzurra questo di Sarri è stato un tradimento. Viva il sarrismo, ma chi non salta juventino è".

 

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17/06/2024 - 00:43

Il giornalista Sandro Ruotolo commenta il passaggio di Sarri alla Juventus sulla pagina Facebook Sarrismo - Gioia e Rivoluzione: "È andato dove non volevamo che andasse. Il Comandante en Jefe che disse “con 18 uomini si può fare un colpo di stato” si è seduto nel palazzo. E noi che ci eravamo illusi di poter cambiare il sistema marcio del mondo del calcio siamo oggi con “questa mia addirvi... a dirvi una parola che! Scusate se sono poche”. Annuncio così le mie immediate e irrevocabili dimissioni da ministro della propaganda del Politburo del comitato centrale della rivoluzione sarrista. Quelle di Sarri sono state tre meravigliose stagioni, dove undici avanguardie hanno declamato con la bellezza oltre la piazza azzurra dello stadio San Paolo. Sono stati tre anni che nessuno di noi dimenticherà. È stata una magia irripetibile e di questo dobbiamo innanzitutto ringraziare il popolo napoletano. Il sarrismo è stato una filosofia di vita, un sentimento che ha coinvolto donne e uomini, vecchi e bambini. Identità partenopea e passione, bellezza e tenerezza, umanità di fronte al razzismo negli stadi e fuori. Noi non saremo mai come loro vorrebbero che fossimo. Allenare la squadra sabauda è un ossimoro per chi come noi ama la lealtà e difende le ragioni dei popoli del Sud impoveriti dal Nord rapace. Per noi che tifiamo la maglia azzurra questo di Sarri è stato un tradimento. Viva il sarrismo, ma chi non salta juventino è".