Dal San Siro al San Paolo, un girone dopo. Appena cinque mesi fa il Napoli perdeva a Milano contro l’Inter, vedendo lo scudetto sempre più lontano. Ma quella gara non è ricordata per il risultato finale, bensì per quanto accaduto dentro e fuori dal campo. Gli scontri tra tifoserie, la morte del supporter nerazzurro e l’episodio di razzismo nei confronti di Koulibaly. Il difensore del Napoli non è riuscito più a trattenersi, in seguito ai “buu” che arrivavano dalle curve di San Siro. Ecco la reazione, non da Koulibaly, che solitamente è pacato, un campione silenzioso che fa parlare in campo. Ieri è arrivata di nuovo l’Inter con tutto il San Paolo pronto ad applaudirlo. Il giocatore senegalese ha ringraziato la sua Napoli, quella che lo ha consacrato e reso grande. La speranza ora è quella che non sia stato l’ultimo saluto, l’ultimo ringraziamento. Perché per puntare in alto ci vogliono i migliori. Il mercato potrebbe riservare tante insidie per il Napoli, partendo in primis dallo stesso Koulibaly, che adesso sogna mezza Europa. Starà a De Laurentiis, Ancelotti e lo stesso giocatore decidere cosa farne del futuro. Nel frattempo questa è stata l’ultima stagionale per lui, dato che ha rimediato un altro cartellino giallo contro l’Inter, quindi salterà l’ultima contro il Bologna. Anche ieri sera il solito Koulibaly è stato un muro lì dietro, chiudendo praticamente tutto e salvando un gol già fatto dell’Inter. Ma non sembra esserci partita al momento e l’ha voluto ribadire Decibel Bellini all’uscita del campo, salutando “il miglior difensore della Serie A”. Il San Paolo è venuto giù, i cori per lui non si sono sprecati e fino a 10 minuti oltre il fischio finale si sentiva ancora un forte, caloroso e costante “Kalidou, Kalidou”.