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IL GRAFFIO - Antonio Corbo: "Bravo Ancelotti, rimette il Napoli in pista per il futuro"
19.05.2019 23:42 di Napoli Magazine Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica

Parlano le panchine. Napoli e Inter vi scaricano oltre 150 milioni lasciando fuori i due attaccanti più chiacchierati, uomini di intatto valore per il mercato, ma nomi che richiamano crisi e polemiche. La penultima offre loro un’opportunità nella ripresa, quando Spalletti deve rimediare allo svantaggio: ritira Politano e Gagliardini, c’è quindi spazio per Icardi. Anche Ancelotti non tollera la costante resa di Milik a Skriniar. Fa cenno a Insigne di prepararsi, ma Mertens tra i più dinamici e tatticamente arguti spiega all’imbambolato compagno, sempre in ritardo, come si segna di testa. Milik alto 1.89 prende lezione da Mertens (1.69) che vola per allungare di testa una geometrica diagonale offensiva. Ancelotti come un glaciale giocatore di poker aspetta il terzo gol di Fabiàn Ruiz per inserire finalmente Insigne, e richiamare Milik, il bomber dei 17 gol senza rigori, che collabora solo con movimenti che creano varchi a Mertens, al frenetico Zielinski, al raffinato Fabiàn che si attribuisce con largo merito il quarto gol di una splendida serata. Gol che consente a Mertens di uscire tra gli applausi, largo a Younes. Mente Icardi migliora i suoi conti segnando un generoso rigore. Le chiavi tattiche sono due. Nel primo tempo, il Napoli con pressing alto dimostra subito la sua condizione felicemente ritrovata dopo un lungo appannamento atletico. Allan non teme Nainggolan, che si fa ammirare solo per un estroso ritocco del suo parricchiere. Zielinski travolge Gagliardini. Fabiàn sbuca da sinistra per accompagnare la fase attiva. Su quel versante rimarca una crescente superiorità. Se ne accorge Spalletti, mai così rassegnato. Inserisce nella ripresa Icardi trasformando il 4-2-3-1 in un 3-4-1-2 con Perisic spostato da sinistra a destra proprio per presidiare la corsia sinistra del Napoli, dove Ghoulam, Zielinski e Fabiàn scorrono fluidi. Anche a destra il Napoli si fa valere con uno stratagemma: Callejòn si accentra per liberare spazio in favore di Malcuit. Non si oppone Perisic, né fa di più Asamoah. Perisic sull’altro versante rivela ulteriori margini di peggioramento, non può che escluderlo Spalletti, che vede male la sua Inter adesso e rischia di non vederla neanche il prossimo anno. Nel Napoli un eroico Koulibaly, premiato come miglior difensore del campionato, bravo nel salvare un gol sulla linea, ma anche nel chiudere ogni varco. è il difensore delle grandi emergenze. Un fenomeno da non cedere mai.Con la ritrovata condizione atletica, tutot il Napoli in formazione meno sperimentale e molto credibile rende giustizia alla figura di Ancelotti, personaggio che ha ancora molto da dare. Gli basta migliorare lo staff o il programma atletico. Insigne trova buoni motivi per dimostrare che è ancora un valore. Diventa amletico il dubbio, incassare e cederlo? Il capitano sembra disciplinato e ben disposto a non cedere la fascia. La fascia del suo Napoli che cancella le ultime perplessità: è tornato quello dell’autunno furente. Peccato, un po’ tardi.

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IL GRAFFIO - Antonio Corbo: "Bravo Ancelotti, rimette il Napoli in pista per il futuro"

di Napoli Magazine

19/05/2024 - 23:42

Parlano le panchine. Napoli e Inter vi scaricano oltre 150 milioni lasciando fuori i due attaccanti più chiacchierati, uomini di intatto valore per il mercato, ma nomi che richiamano crisi e polemiche. La penultima offre loro un’opportunità nella ripresa, quando Spalletti deve rimediare allo svantaggio: ritira Politano e Gagliardini, c’è quindi spazio per Icardi. Anche Ancelotti non tollera la costante resa di Milik a Skriniar. Fa cenno a Insigne di prepararsi, ma Mertens tra i più dinamici e tatticamente arguti spiega all’imbambolato compagno, sempre in ritardo, come si segna di testa. Milik alto 1.89 prende lezione da Mertens (1.69) che vola per allungare di testa una geometrica diagonale offensiva. Ancelotti come un glaciale giocatore di poker aspetta il terzo gol di Fabiàn Ruiz per inserire finalmente Insigne, e richiamare Milik, il bomber dei 17 gol senza rigori, che collabora solo con movimenti che creano varchi a Mertens, al frenetico Zielinski, al raffinato Fabiàn che si attribuisce con largo merito il quarto gol di una splendida serata. Gol che consente a Mertens di uscire tra gli applausi, largo a Younes. Mente Icardi migliora i suoi conti segnando un generoso rigore. Le chiavi tattiche sono due. Nel primo tempo, il Napoli con pressing alto dimostra subito la sua condizione felicemente ritrovata dopo un lungo appannamento atletico. Allan non teme Nainggolan, che si fa ammirare solo per un estroso ritocco del suo parricchiere. Zielinski travolge Gagliardini. Fabiàn sbuca da sinistra per accompagnare la fase attiva. Su quel versante rimarca una crescente superiorità. Se ne accorge Spalletti, mai così rassegnato. Inserisce nella ripresa Icardi trasformando il 4-2-3-1 in un 3-4-1-2 con Perisic spostato da sinistra a destra proprio per presidiare la corsia sinistra del Napoli, dove Ghoulam, Zielinski e Fabiàn scorrono fluidi. Anche a destra il Napoli si fa valere con uno stratagemma: Callejòn si accentra per liberare spazio in favore di Malcuit. Non si oppone Perisic, né fa di più Asamoah. Perisic sull’altro versante rivela ulteriori margini di peggioramento, non può che escluderlo Spalletti, che vede male la sua Inter adesso e rischia di non vederla neanche il prossimo anno. Nel Napoli un eroico Koulibaly, premiato come miglior difensore del campionato, bravo nel salvare un gol sulla linea, ma anche nel chiudere ogni varco. è il difensore delle grandi emergenze. Un fenomeno da non cedere mai.Con la ritrovata condizione atletica, tutot il Napoli in formazione meno sperimentale e molto credibile rende giustizia alla figura di Ancelotti, personaggio che ha ancora molto da dare. Gli basta migliorare lo staff o il programma atletico. Insigne trova buoni motivi per dimostrare che è ancora un valore. Diventa amletico il dubbio, incassare e cederlo? Il capitano sembra disciplinato e ben disposto a non cedere la fascia. La fascia del suo Napoli che cancella le ultime perplessità: è tornato quello dell’autunno furente. Peccato, un po’ tardi.

Fonte: Antonio Corbo per "Il Graffio" di Repubblica