Da Benitez a Sarri. Il Napoli riparte da un nuovo allenatore e da un nuovo modulo. Idee di calcio differenti, Interpreti diversi, tra questi Lorenzo Insigne. Il numero ventiquattro azzurro è stato provato da Sarri come trequartista, con risultati incoraggianti: "Il primo giorno che Sarri è arrivato mi ha chiesto se potevo giocare dietro le punte e da subito mi sono messo a disposizione - racconta a Sky Sport Insigne - Da piccolo ho giocato sempre li, poi mi sono spostato in fascia, ma mi è sempre piaciuto molto giocare in questa posizione, ora sfrutterò l’occasione che mi è stata concessa. Lui è un grande allenatore, stiamo cercando di capire le sue nuove disposizioni, di assimilarle e metterle in pratica. Cercheremo di seguirlo fino alla fine, ogni allenatore ha il suo metodo di lavoro, con Benitez abbiamo imparato tanto, ma ora c’e Sarri che ha una grande conoscenza del gioco del calcio, cercheremo di apprendere tutto ciò che insegna”.
Poi la classica domanda sulla maglia azzurra e qualche spunto su Higuaín e Reina: “Nazionale? Non ci penso, cerco di fare bene qui, poi Conte farà le sue valutazioni, ma penso sempre e solo al Napoli, è la mia squadra del cuore, il club per il quale gioco. Io spero di vincere qualcosa di importante col Napoli, ma ora penso al presente, sono giovane, penso solo a levarmi grosse soddisfazioni con questa maglia. Higuaín è un giocatore molto importante per noi, ci darà una grossa mano anche quest'anno. Reina è uno che tiene il gruppo unito, ha molta esperienza, la sua assenza l’anno scorso si è sentita. Noi giovani lo seguiamo sempre perché è un esempio, ha vinto tantissimo”.
Infine quel paragone scomodo, quasi una suggestione per un ragazzo tifoso e giocatore del Napoli: "La numero 10? È appartenuta al più forte al mondo, non avere la dieci sulle spalle non sarà un problema, è giusto che la società l’abbia ritirata. Noi vogliamo portare tutta la gente che ci segue a gioire con noi, ringraziamo sempre i tifosi per il calore che ci dimostrano".
di Napoli Magazine
01/08/2015 - 22:54
Da Benitez a Sarri. Il Napoli riparte da un nuovo allenatore e da un nuovo modulo. Idee di calcio differenti, Interpreti diversi, tra questi Lorenzo Insigne. Il numero ventiquattro azzurro è stato provato da Sarri come trequartista, con risultati incoraggianti: "Il primo giorno che Sarri è arrivato mi ha chiesto se potevo giocare dietro le punte e da subito mi sono messo a disposizione - racconta a Sky Sport Insigne - Da piccolo ho giocato sempre li, poi mi sono spostato in fascia, ma mi è sempre piaciuto molto giocare in questa posizione, ora sfrutterò l’occasione che mi è stata concessa. Lui è un grande allenatore, stiamo cercando di capire le sue nuove disposizioni, di assimilarle e metterle in pratica. Cercheremo di seguirlo fino alla fine, ogni allenatore ha il suo metodo di lavoro, con Benitez abbiamo imparato tanto, ma ora c’e Sarri che ha una grande conoscenza del gioco del calcio, cercheremo di apprendere tutto ciò che insegna”.
Poi la classica domanda sulla maglia azzurra e qualche spunto su Higuaín e Reina: “Nazionale? Non ci penso, cerco di fare bene qui, poi Conte farà le sue valutazioni, ma penso sempre e solo al Napoli, è la mia squadra del cuore, il club per il quale gioco. Io spero di vincere qualcosa di importante col Napoli, ma ora penso al presente, sono giovane, penso solo a levarmi grosse soddisfazioni con questa maglia. Higuaín è un giocatore molto importante per noi, ci darà una grossa mano anche quest'anno. Reina è uno che tiene il gruppo unito, ha molta esperienza, la sua assenza l’anno scorso si è sentita. Noi giovani lo seguiamo sempre perché è un esempio, ha vinto tantissimo”.
Infine quel paragone scomodo, quasi una suggestione per un ragazzo tifoso e giocatore del Napoli: "La numero 10? È appartenuta al più forte al mondo, non avere la dieci sulle spalle non sarà un problema, è giusto che la società l’abbia ritirata. Noi vogliamo portare tutta la gente che ci segue a gioire con noi, ringraziamo sempre i tifosi per il calore che ci dimostrano".