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IL MATTINO - Nuovo stadio, ADL è fiducioso, l'ipotesi Bagnoli non è stata scartata del tutto
24.04.2024 08:18 di Napoli Magazine

Il Mattino ha fatto il punto sull'incontro tra Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, Raffaele Fitto, ministro per la Coesione e per Bagnoli, e Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, per la costruzione del nuovo stadio: "Ieri a Roma s'è svolto l'incontro tra Aurelio De Laurentiis, il ministro per la Coesione - e per Bagnoli - Raffaele Fitto, il sindaco Gaetano Manfredi che è commissario di Governo per l’area ex Italsider e Bernardo Mattarella, numero uno di Invitalia. Intendiamoci non è una resa, anzi, il patron andrà avanti. Lo stadio del Napoli a Bagnoli è una ipotesi che non viene scartata ma valutata così come le quotazioni del rifacimento del Maradona restano invece molto alte. L'obiettivo è che ad Euro 2032 Napoli ci sia e in prima fila perché la città non può restare fuori ed il Maradona resta la soluzione più rapida. Palazzo Chigi per questo motivo è pronto a mettere mano alla pratica che riguarda l'impianto di Fuorigrotta. Vale a dire sostenere anche finanziariamente e con la legge sugli stadi, per adeguare l'impianto agli standard della Uefa che significa rifare la struttura. Manfredi non "scassa" vuole vedere i progetti però per il Maradona è pronto a tutto anche a chiedere al Fondo Saudita di metterci mano. Nulla di nuovo, ma in questo contesto, tuttavia, resiste uno spiraglio per De Laurentiis sulla costruzione del nuovo stadio a Bagnoli. Il patron dal canto suo è determinato a investire - questo trapela dalla Società - ed è fiducioso perché non è stata ritenuta l'ipotesi stadio a Bagnoli improponibile. In questo contesto, tuttavia, uno spiraglio a De Laurentiis sulla costruzione del nuovo stadio a Bagnoli resiste. Certo De Laurentiis è consapevole delle difficoltà «ci saranno - la riflessione che fanno in Società - analisi su come fare lo stadio, dove farlo sulla questione bonifiche e sulla coerenza con il Prg» ma c'è soddisfazione per l'incontro che Fitto, vicinissimo alla premier Giorgia Meloni, ha concesso. La reputa una occasione. «All'esito del tavolo - si legge in un comunicato congiunto - si è convenuto sulla necessità di effettuare delle verifiche tecniche sulla realizzazione di opere all'interno del sito di interesse nazionale Bagnoli-Coroglio e allo stesso tempo di verificare l'opportunità di intervenire sullo Stadio Maradona». ADL all’incontro si è presentato con il suo architetto di fiducia Zavanella, non con un progetto già pronto anche se è molto probabile che lo stia preparando atteso che per il patron lo stadio a Bagnoli dovrebbe essere pronto già per il 2027. Zavanella, in sostanza, ha spiegato al tavolo che rifare il Maradona significherebbe tenere fuori dall’impianto il Napoli per tre anni perché in costanza di cantieri non potrebbe giocare e dovrebbe migrare. Di qui 'l’approfondimento tecnico' voluto da Fitto e dal sindaco sui suoli di Bagnoli dove però per costruire un impianto come uno stadio da oltre 60mila posti bisognerebbe cambiare il Piano regolatore visto che non sono previsti volumi di quelle dimensioni in una zona che è anche vincolata. E questo vale per l’area del Parco dello sport, gradita al patron e per l’area del Parco urbano non gradita a De Laurentiis. Senza considerare le bonifiche appena iniziate. Cambiare il Prg però significherebbe gettare via il disegno urbanistico finalmente compiuto dopo 30 anni di attesa. Il presidente resta fiducioso perché non è stata ritenuta l’ipotesi stadio a Bagnoli improponibile. Ma cambiare il Piano Bagnoli per il sindaco e lo stesso Governo sarebbe una mossa politicamente sconveniente: la partita è doppia da un lato si vuole venire incontro alle necessità di De Laurentiis dall'altro però ci sono le "ragion di Stato". Laddove sono previsti alberghi, case e industria leggera e parchi difficilmente potrà essere costruito uno stadio. Non c'è il muro contro muro e se a Bagnoli dovesse arrivare per patron De Laurentiis il no per costruire il nuovo stadio non è che fra le parti in campo - Governo, Comune, Invitalia e Ssc Napoli - voleranno gli stracci. Le mosse e le contromosse e gli scenari che si potrebbero aprire sono molteplici. Per esempio a Bagnoli a De Laurentiis potrebbe essere offerta la possibilità di fare il centro sportivo, il quartier generale degli azzurri. Il Napoli deve lasciare Castel Volturno entro un anno e il Presidente è alla ricerca di spazi. De Laurentiis vorrebbe costruire lo stadio dove oggi è collocato il Parco dello Sport e nello stesso spazio potrebbe invece costruire la nuova casa degli azzurri. Gli spazi sono risicati, perché qui il sindaco Gaetano Manfredi ha già un accordo con la Fit - Federazione italiana Tennis - che li vuole installare un centro federale. Non dovesse andare bene il Parco dello Sport ci sarebbe sempre altro spazio a Bagnoli. Benché ogni singolo lotto dell'area ex Italsider ha già una sua funzione, per esempio dove c'è il lotto fondiario andranno costruiti alberghi e case. Non si vive, in ogni caso, di sola Bagnoli".

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IL MATTINO - Nuovo stadio, ADL è fiducioso, l'ipotesi Bagnoli non è stata scartata del tutto

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24/04/2024 - 08:18

Il Mattino ha fatto il punto sull'incontro tra Aurelio De Laurentiis, presidente del Napoli, Raffaele Fitto, ministro per la Coesione e per Bagnoli, e Gaetano Manfredi, sindaco di Napoli, per la costruzione del nuovo stadio: "Ieri a Roma s'è svolto l'incontro tra Aurelio De Laurentiis, il ministro per la Coesione - e per Bagnoli - Raffaele Fitto, il sindaco Gaetano Manfredi che è commissario di Governo per l’area ex Italsider e Bernardo Mattarella, numero uno di Invitalia. Intendiamoci non è una resa, anzi, il patron andrà avanti. Lo stadio del Napoli a Bagnoli è una ipotesi che non viene scartata ma valutata così come le quotazioni del rifacimento del Maradona restano invece molto alte. L'obiettivo è che ad Euro 2032 Napoli ci sia e in prima fila perché la città non può restare fuori ed il Maradona resta la soluzione più rapida. Palazzo Chigi per questo motivo è pronto a mettere mano alla pratica che riguarda l'impianto di Fuorigrotta. Vale a dire sostenere anche finanziariamente e con la legge sugli stadi, per adeguare l'impianto agli standard della Uefa che significa rifare la struttura. Manfredi non "scassa" vuole vedere i progetti però per il Maradona è pronto a tutto anche a chiedere al Fondo Saudita di metterci mano. Nulla di nuovo, ma in questo contesto, tuttavia, resiste uno spiraglio per De Laurentiis sulla costruzione del nuovo stadio a Bagnoli. Il patron dal canto suo è determinato a investire - questo trapela dalla Società - ed è fiducioso perché non è stata ritenuta l'ipotesi stadio a Bagnoli improponibile. In questo contesto, tuttavia, uno spiraglio a De Laurentiis sulla costruzione del nuovo stadio a Bagnoli resiste. Certo De Laurentiis è consapevole delle difficoltà «ci saranno - la riflessione che fanno in Società - analisi su come fare lo stadio, dove farlo sulla questione bonifiche e sulla coerenza con il Prg» ma c'è soddisfazione per l'incontro che Fitto, vicinissimo alla premier Giorgia Meloni, ha concesso. La reputa una occasione. «All'esito del tavolo - si legge in un comunicato congiunto - si è convenuto sulla necessità di effettuare delle verifiche tecniche sulla realizzazione di opere all'interno del sito di interesse nazionale Bagnoli-Coroglio e allo stesso tempo di verificare l'opportunità di intervenire sullo Stadio Maradona». ADL all’incontro si è presentato con il suo architetto di fiducia Zavanella, non con un progetto già pronto anche se è molto probabile che lo stia preparando atteso che per il patron lo stadio a Bagnoli dovrebbe essere pronto già per il 2027. Zavanella, in sostanza, ha spiegato al tavolo che rifare il Maradona significherebbe tenere fuori dall’impianto il Napoli per tre anni perché in costanza di cantieri non potrebbe giocare e dovrebbe migrare. Di qui 'l’approfondimento tecnico' voluto da Fitto e dal sindaco sui suoli di Bagnoli dove però per costruire un impianto come uno stadio da oltre 60mila posti bisognerebbe cambiare il Piano regolatore visto che non sono previsti volumi di quelle dimensioni in una zona che è anche vincolata. E questo vale per l’area del Parco dello sport, gradita al patron e per l’area del Parco urbano non gradita a De Laurentiis. Senza considerare le bonifiche appena iniziate. Cambiare il Prg però significherebbe gettare via il disegno urbanistico finalmente compiuto dopo 30 anni di attesa. Il presidente resta fiducioso perché non è stata ritenuta l’ipotesi stadio a Bagnoli improponibile. Ma cambiare il Piano Bagnoli per il sindaco e lo stesso Governo sarebbe una mossa politicamente sconveniente: la partita è doppia da un lato si vuole venire incontro alle necessità di De Laurentiis dall'altro però ci sono le "ragion di Stato". Laddove sono previsti alberghi, case e industria leggera e parchi difficilmente potrà essere costruito uno stadio. Non c'è il muro contro muro e se a Bagnoli dovesse arrivare per patron De Laurentiis il no per costruire il nuovo stadio non è che fra le parti in campo - Governo, Comune, Invitalia e Ssc Napoli - voleranno gli stracci. Le mosse e le contromosse e gli scenari che si potrebbero aprire sono molteplici. Per esempio a Bagnoli a De Laurentiis potrebbe essere offerta la possibilità di fare il centro sportivo, il quartier generale degli azzurri. Il Napoli deve lasciare Castel Volturno entro un anno e il Presidente è alla ricerca di spazi. De Laurentiis vorrebbe costruire lo stadio dove oggi è collocato il Parco dello Sport e nello stesso spazio potrebbe invece costruire la nuova casa degli azzurri. Gli spazi sono risicati, perché qui il sindaco Gaetano Manfredi ha già un accordo con la Fit - Federazione italiana Tennis - che li vuole installare un centro federale. Non dovesse andare bene il Parco dello Sport ci sarebbe sempre altro spazio a Bagnoli. Benché ogni singolo lotto dell'area ex Italsider ha già una sua funzione, per esempio dove c'è il lotto fondiario andranno costruiti alberghi e case. Non si vive, in ogni caso, di sola Bagnoli".