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IL NAPOLI IN CRESCITA - Valore più che raddoppiato nel giro di un quinquennio
19.08.2019 14:06 di Napoli Magazine Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma

Un modello da seguire, per Aurelio De Laurentiis, è sempre stato il Borussia Dortmund, arrivato all'elite europea qualche anno prima rispetto al Napoli. La filosofia è chiara: investimenti oculati, crescita lenta e costante, conti sempre in ordine. Tutto però passa da un aspetto, dal quale non si può prescindere se si ha questo tipo di schema mentale: la valorizzazione della rosa. E' una caratteristica che il Napoli ha tenuto fin dalla Serie B, anno in cui sono stati scavati un paio di talenti interessanti per la categoria. Ma lo switch decisivo lo si è avuto nell'anno della Serie A e, soprattutto, dall'avvento di Walter Mazzarri in avanti. Poi, succedendosi gli allenatori, il risultato non è mai cambiato: gran parte dei calciatori arrivati in azzurro si sono fatti grandi, sono diventati dei diamanti scintillanti, svezzati da una società ben organizzata, che quando ha venduto l'ha fatto quasi sempre alle sue condizioni, con prezzi maggiorati rispetto al costo d'acquisto risalente sempre a qualche stagione precedente.

 

NUMERI. Il Napoli è la seconda squadra d'Italia per valore della rosa, considerando i dati Transfermarkt, con una quota totale di 620 milioni di euro. Questo vuol dire che se oggi De Laurentiis decidesse di cedere tutti i suoi tesserati e questi stessi rispettassero il valore di mercato a loro attribuito, guadagnerebbe tale cifra. La Juventus ha un organico ben più forte, lo dicono i risultati e chiaramente anche i bilanci: 869 milioni di valore. Ma qual è la differenza? Cosa rende il Napoli potenzialmente più virtuoso rispetto al club bianconero? Basta pensare a quanto è stato speso dagli azzurri per formarla questa rosa. Dati alla mano, sono stati spesi 273 milioni di euro per acquistare i calciatori attualmente in rosa. Ciò vuol dire che nel giro di qualche anno è stato moltiplicato quasi per due volte e mezzo il prezzo dei partenopei. Questo significa che il Napoli spende meno degli altri club, ma fa rendere molto meglio i suoi giocati. Questi, poi, aumentano il proprio valore e il Napoli è stato bravo a tenerli con sé, senza venderli subito come fanno altri club. Facendo un raffronto con le altre big, si nota che Inter (316), Milan (383) e Roma (270) hanno sborsato più soldi per comporre l'organico, riuscendolo però a valorizzare soltanto parzialmente. Infatti il valore attuale - come detto in apertura - è più basso rispetto alla batteria del Napoli.

 

CRESCITA. Cos'è che la garantisce? Non si tratta di fortuna, ma di qualità imprenditoriali e tecniche. Il Napoli ha sempre avuto a disposizione allenatori capaci di tirare fuori il meglio dai calciatori, partendo da Mazzarri fino ad arrivare ad Ancelotti. Il miglioramento dell'organico è stato graduale e lo testimonia soprattutto il costo dello stesso, ossia gli esborsi economici di stagione in stagione, confrontati appunto con il valore economico della rosa. Nel 2013-14 il Napoli spendeva meno di 100 milioni e ha tenuto questa media fino alla stagione 16-17, lì c'è stato un picco dovuto a qualche cessione illustre e il reinvestimento di parte del patrimonio. Ma il valore della rosa è sempre cresciuto: cinque stagioni fa meno di 300 milioni, oggi sopra i 600. Un valore più che raddoppiato nel giro di un quinquennio. Nessun altro club in Serie A ha vissuto lo stesso sviluppo. Malgrado una carenza di strutture, il Napoli alza sempre di qualche centimetro l'asticella, annata per annata. La matematica non è una opinione, i numeri sono eloquenti e non lasciano spazio ad interpretazioni: di questo Napoli bisogna soltanto essere soddisfatti.

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IL NAPOLI IN CRESCITA - Valore più che raddoppiato nel giro di un quinquennio

di Napoli Magazine

19/08/2024 - 14:06

Un modello da seguire, per Aurelio De Laurentiis, è sempre stato il Borussia Dortmund, arrivato all'elite europea qualche anno prima rispetto al Napoli. La filosofia è chiara: investimenti oculati, crescita lenta e costante, conti sempre in ordine. Tutto però passa da un aspetto, dal quale non si può prescindere se si ha questo tipo di schema mentale: la valorizzazione della rosa. E' una caratteristica che il Napoli ha tenuto fin dalla Serie B, anno in cui sono stati scavati un paio di talenti interessanti per la categoria. Ma lo switch decisivo lo si è avuto nell'anno della Serie A e, soprattutto, dall'avvento di Walter Mazzarri in avanti. Poi, succedendosi gli allenatori, il risultato non è mai cambiato: gran parte dei calciatori arrivati in azzurro si sono fatti grandi, sono diventati dei diamanti scintillanti, svezzati da una società ben organizzata, che quando ha venduto l'ha fatto quasi sempre alle sue condizioni, con prezzi maggiorati rispetto al costo d'acquisto risalente sempre a qualche stagione precedente.

 

NUMERI. Il Napoli è la seconda squadra d'Italia per valore della rosa, considerando i dati Transfermarkt, con una quota totale di 620 milioni di euro. Questo vuol dire che se oggi De Laurentiis decidesse di cedere tutti i suoi tesserati e questi stessi rispettassero il valore di mercato a loro attribuito, guadagnerebbe tale cifra. La Juventus ha un organico ben più forte, lo dicono i risultati e chiaramente anche i bilanci: 869 milioni di valore. Ma qual è la differenza? Cosa rende il Napoli potenzialmente più virtuoso rispetto al club bianconero? Basta pensare a quanto è stato speso dagli azzurri per formarla questa rosa. Dati alla mano, sono stati spesi 273 milioni di euro per acquistare i calciatori attualmente in rosa. Ciò vuol dire che nel giro di qualche anno è stato moltiplicato quasi per due volte e mezzo il prezzo dei partenopei. Questo significa che il Napoli spende meno degli altri club, ma fa rendere molto meglio i suoi giocati. Questi, poi, aumentano il proprio valore e il Napoli è stato bravo a tenerli con sé, senza venderli subito come fanno altri club. Facendo un raffronto con le altre big, si nota che Inter (316), Milan (383) e Roma (270) hanno sborsato più soldi per comporre l'organico, riuscendolo però a valorizzare soltanto parzialmente. Infatti il valore attuale - come detto in apertura - è più basso rispetto alla batteria del Napoli.

 

CRESCITA. Cos'è che la garantisce? Non si tratta di fortuna, ma di qualità imprenditoriali e tecniche. Il Napoli ha sempre avuto a disposizione allenatori capaci di tirare fuori il meglio dai calciatori, partendo da Mazzarri fino ad arrivare ad Ancelotti. Il miglioramento dell'organico è stato graduale e lo testimonia soprattutto il costo dello stesso, ossia gli esborsi economici di stagione in stagione, confrontati appunto con il valore economico della rosa. Nel 2013-14 il Napoli spendeva meno di 100 milioni e ha tenuto questa media fino alla stagione 16-17, lì c'è stato un picco dovuto a qualche cessione illustre e il reinvestimento di parte del patrimonio. Ma il valore della rosa è sempre cresciuto: cinque stagioni fa meno di 300 milioni, oggi sopra i 600. Un valore più che raddoppiato nel giro di un quinquennio. Nessun altro club in Serie A ha vissuto lo stesso sviluppo. Malgrado una carenza di strutture, il Napoli alza sempre di qualche centimetro l'asticella, annata per annata. La matematica non è una opinione, i numeri sono eloquenti e non lasciano spazio ad interpretazioni: di questo Napoli bisogna soltanto essere soddisfatti.

Fonte: Pierpaolo Matrone per il Roma