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IL PARERE - Cannella: "Il Napoli deve ricostruire, punterei su Gasperini per la panchina"
22.04.2024 22:10 di Napoli Magazine

A “1 Football Night”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giuseppe Cannella, direttore sportivo. Di seguito, un estratto dell’intervista.


Se il Napoli avesse battuto Empoli e Frosinone, oggi sarebbe potenzialmente a due punti dalla Roma. Cosa è successo nelle ultime due sfide?
“Anzitutto, con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si va da nessuna parte. Quest’anno, il Napoli non ha mai trovato continuità. Alterna, ad ogni buona prestazione, due gare sbagliate. C’è poco collettivo, c’è sufficienza. Ognuno cerca la giocata risolutiva. Quando si cambiano tre allenatori, si cerca di ridare energia ad un gruppo che non riesce ad essere quello splendido dello scorso anno. È un’annata che è andata così. Bisogna riavvolgere il nastro, andare avanti. Salvare il salvabile non è semplice”.


La prima mossa di De Laurentiis per invertire la tendenza è stata Manna. È il profilo giusto per ripartire?
“Nel calcio non bisogna mai dare giudizi in anticipo. Manna non lo conosco. I direttori sportivi che sono arrivati a Napoli sono sempre stati profili bravi nel gestire lo spogliatoio, nel selezionare i suggerimenti dello scouting. Non c’è molto da dire sull’operato di De Laurentiis. Dopo Marino, non c’è mai stato un direttore di personalità. Giuntoli? Sono stato più volte polemico con Giuntoli. Sono rimasto deluso dall’uomo. Professionalmente ho avuto a che fare con lui, gli ho proposto tanti giocatori. Nella gestione è stato bravissimo, culminata con il tricolore. Dunque, anche le critiche rimarrebbero in secondo piano”.


Sono stati accostati tanti allenatori al Napoli. Tra tutti i nomi fatti, se dovesse fare lei la scelta, su chi punterebbe?
“Penso che il Napoli debba riavvolgere il nastro, come ho detto. Sicuramente ha bisogno di una persona che garantisca energia. Già qualche tempo fa, dissi che il club avrebbe dovuto ricostruire un percorso e, per questo, puntare su Gasperini. È un tecnico tra i migliori a lavorare sulla fatica. Tatticamente è un mostro e sa valorizzare i suoi calciatori. È il migliore dei nomi fatti, a mio avviso”.


Sarebbe una scelta in linea con le politiche societarie.
“Non saprei dire se l’Atalanta sia disposta a privarsi di Gasperini, che potrebbe diventare il Ferguson italiano. Ho lavorato con lui a Genova, e posso dire sappia davvero concretizzare il detto ‘carota e bastone’”.


È un tecnico che non è mai riuscito ad imporsi lontano da Bergamo…
“Non sono d’accordo quando si dice che all’Inter non abbia fatto bene. Non gli è stato dato il tempo di cui necessitava. Se fossi in Giuntoli, lo porterei in bianconero. Non c’è allenatore migliore. Motta? Tutti pensano che la Juventus debba palleggiare, avere il possesso. Allegri non è secondo a nessuno in relazione ai principi tattici. Con Thiago Motta, le attese sarebbero tante. Non è semplice. A Bologna, il tecnico italo brasiliano non ha avuto troppe pressioni. In club come Juve, Inter e Milan devi poter reggere questa pressione, anche in virtù della filosofia di gioco da proporre, e devi poterti affidare a calciatori in grado di imporre il gioco” .

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IL PARERE - Cannella: "Il Napoli deve ricostruire, punterei su Gasperini per la panchina"

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22/04/2024 - 22:10

A “1 Football Night”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giuseppe Cannella, direttore sportivo. Di seguito, un estratto dell’intervista.


Se il Napoli avesse battuto Empoli e Frosinone, oggi sarebbe potenzialmente a due punti dalla Roma. Cosa è successo nelle ultime due sfide?
“Anzitutto, con i ‘se’ e con i ‘ma’ non si va da nessuna parte. Quest’anno, il Napoli non ha mai trovato continuità. Alterna, ad ogni buona prestazione, due gare sbagliate. C’è poco collettivo, c’è sufficienza. Ognuno cerca la giocata risolutiva. Quando si cambiano tre allenatori, si cerca di ridare energia ad un gruppo che non riesce ad essere quello splendido dello scorso anno. È un’annata che è andata così. Bisogna riavvolgere il nastro, andare avanti. Salvare il salvabile non è semplice”.


La prima mossa di De Laurentiis per invertire la tendenza è stata Manna. È il profilo giusto per ripartire?
“Nel calcio non bisogna mai dare giudizi in anticipo. Manna non lo conosco. I direttori sportivi che sono arrivati a Napoli sono sempre stati profili bravi nel gestire lo spogliatoio, nel selezionare i suggerimenti dello scouting. Non c’è molto da dire sull’operato di De Laurentiis. Dopo Marino, non c’è mai stato un direttore di personalità. Giuntoli? Sono stato più volte polemico con Giuntoli. Sono rimasto deluso dall’uomo. Professionalmente ho avuto a che fare con lui, gli ho proposto tanti giocatori. Nella gestione è stato bravissimo, culminata con il tricolore. Dunque, anche le critiche rimarrebbero in secondo piano”.


Sono stati accostati tanti allenatori al Napoli. Tra tutti i nomi fatti, se dovesse fare lei la scelta, su chi punterebbe?
“Penso che il Napoli debba riavvolgere il nastro, come ho detto. Sicuramente ha bisogno di una persona che garantisca energia. Già qualche tempo fa, dissi che il club avrebbe dovuto ricostruire un percorso e, per questo, puntare su Gasperini. È un tecnico tra i migliori a lavorare sulla fatica. Tatticamente è un mostro e sa valorizzare i suoi calciatori. È il migliore dei nomi fatti, a mio avviso”.


Sarebbe una scelta in linea con le politiche societarie.
“Non saprei dire se l’Atalanta sia disposta a privarsi di Gasperini, che potrebbe diventare il Ferguson italiano. Ho lavorato con lui a Genova, e posso dire sappia davvero concretizzare il detto ‘carota e bastone’”.


È un tecnico che non è mai riuscito ad imporsi lontano da Bergamo…
“Non sono d’accordo quando si dice che all’Inter non abbia fatto bene. Non gli è stato dato il tempo di cui necessitava. Se fossi in Giuntoli, lo porterei in bianconero. Non c’è allenatore migliore. Motta? Tutti pensano che la Juventus debba palleggiare, avere il possesso. Allegri non è secondo a nessuno in relazione ai principi tattici. Con Thiago Motta, le attese sarebbero tante. Non è semplice. A Bologna, il tecnico italo brasiliano non ha avuto troppe pressioni. In club come Juve, Inter e Milan devi poter reggere questa pressione, anche in virtù della filosofia di gioco da proporre, e devi poterti affidare a calciatori in grado di imporre il gioco” .