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IL PARERE - Fontana: "Un privilegio aver giocato nel Napoli e aver fatto parte dell'era ADL"
12.09.2024 10:10 di Napoli Magazine

Gaetano Fontana, ex centrocampista del Napoli, è intervenuto in diretta ai microfoni di Radio Marte: “Nell’anno zero del Napoli di De Laurentiis c’ero anche io. Dopo le macerie c’era voglia di ricostruire, tutti noi abbiamo sentito il desiderio di restituire un po’ di dignità al Napoli lavorando in maniera impeccabile per uscire dalle paludi della C. Non avevamo un campo in cui allenarci ed era Marino o l’addetto stampa a dirci di volta in volta dove avremmo giocato. Per tutti noi, me compreso, era un privilegio giocare nel Napoli. Quando Marino mi chiamò, io ero alla Fiorentina in A ma non ho mai avuto dubbi ad accettare Napoli, perché sono del Sud e perché sentivo di voler vivere questa esperienza. Non me ne sono mai pentito, anzi sono orgoglioso di aver accettato. Sono due i ricordi più emozionanti: uno riguarda il nostro arrivo con il pullman fuori lo stadio San Paolo, c’era una folla incredibile, la partita iniziava lì. L’altro riguarda una partita: dovevamo vincere e stavamo pareggiando, io rientravo da un infortunio e sono entrato a gara in corso, proprio quando capitò che dovessi battere un corner sotto la Curva B. Vidi tutti i tifosi alzarsi in piedi per incitarmi a dare del mio meglio per vincere e pensai ‘Chissà cosa hanno vissuto qui quando c’era Maradona’. Mi vengono i brividi ancora adesso a pensarci. All’epoca sentivamo tutti un grande spirito di appartenenza, e i tifosi lo capivano al punto che ancora oggi mi fermano con affetto ricordando quegli anni. Le basi di questo Napoli affondano le loro radici in quel periodo lì ed è stato bello contribuire in qualche modo a questa grande storia”.

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12/09/2024 - 10:10

Gaetano Fontana, ex centrocampista del Napoli, è intervenuto in diretta ai microfoni di Radio Marte: “Nell’anno zero del Napoli di De Laurentiis c’ero anche io. Dopo le macerie c’era voglia di ricostruire, tutti noi abbiamo sentito il desiderio di restituire un po’ di dignità al Napoli lavorando in maniera impeccabile per uscire dalle paludi della C. Non avevamo un campo in cui allenarci ed era Marino o l’addetto stampa a dirci di volta in volta dove avremmo giocato. Per tutti noi, me compreso, era un privilegio giocare nel Napoli. Quando Marino mi chiamò, io ero alla Fiorentina in A ma non ho mai avuto dubbi ad accettare Napoli, perché sono del Sud e perché sentivo di voler vivere questa esperienza. Non me ne sono mai pentito, anzi sono orgoglioso di aver accettato. Sono due i ricordi più emozionanti: uno riguarda il nostro arrivo con il pullman fuori lo stadio San Paolo, c’era una folla incredibile, la partita iniziava lì. L’altro riguarda una partita: dovevamo vincere e stavamo pareggiando, io rientravo da un infortunio e sono entrato a gara in corso, proprio quando capitò che dovessi battere un corner sotto la Curva B. Vidi tutti i tifosi alzarsi in piedi per incitarmi a dare del mio meglio per vincere e pensai ‘Chissà cosa hanno vissuto qui quando c’era Maradona’. Mi vengono i brividi ancora adesso a pensarci. All’epoca sentivamo tutti un grande spirito di appartenenza, e i tifosi lo capivano al punto che ancora oggi mi fermano con affetto ricordando quegli anni. Le basi di questo Napoli affondano le loro radici in quel periodo lì ed è stato bello contribuire in qualche modo a questa grande storia”.