Gabrieli Oriali, coordinatore dello staff tecnico del Napoli, nella lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha parlato della sua esperienza a Napoli. Ecco di seguito un altro estratto.
Ci dica lei, invece, la sua classifica delle sue gioie...
"Premessa: il Mondiale dell’82 e l’Europeo con la Nazionale di Mancini sono fuori concorso. Ma mi viene facile allestire il mio podio: primo posto, lo scudetto dell’Inter del ‘71, ero poco più di un bambino. Poi il Triplete, per tante umane ragioni. E terzo il titolo dell’anno scorso a Napoli, dove Antonio ha reso possibile un sogno irrealizzabile. E ripenso alla sfilata, ai colori e ai profumi della città, al quotidiano con questa gente meravigliosa".
Arriva a Napoli dopo una riunione di famiglia.
"Mi chiama Antonio e mi dice: dai, vieni. Io sto sopra ai 70, sono sempre stato a casa, a Firenze li avevo con me, da Parma tornavo quasi ogni sera, da Bologna in due ore e mezza rientravo. Mi sembra troppo staccarmi. E quindi convoco moglie e figlie, spiego e dico: che faccio? Mi hanno messo le valigie davanti alla porta".
E si spostano loro...
"Una delle figlie è andata via ieri. Ho 4 nipoti, sento la necessità di stare con loro. Ma Napoli da cittadino che la vive è stata una scoperta straordinaria. Stare qua è fantastico".
di Napoli Magazine
09/12/2025 - 08:29
Gabrieli Oriali, coordinatore dello staff tecnico del Napoli, nella lunga intervista rilasciata alla Gazzetta dello Sport, ha parlato della sua esperienza a Napoli. Ecco di seguito un altro estratto.
Ci dica lei, invece, la sua classifica delle sue gioie...
"Premessa: il Mondiale dell’82 e l’Europeo con la Nazionale di Mancini sono fuori concorso. Ma mi viene facile allestire il mio podio: primo posto, lo scudetto dell’Inter del ‘71, ero poco più di un bambino. Poi il Triplete, per tante umane ragioni. E terzo il titolo dell’anno scorso a Napoli, dove Antonio ha reso possibile un sogno irrealizzabile. E ripenso alla sfilata, ai colori e ai profumi della città, al quotidiano con questa gente meravigliosa".
Arriva a Napoli dopo una riunione di famiglia.
"Mi chiama Antonio e mi dice: dai, vieni. Io sto sopra ai 70, sono sempre stato a casa, a Firenze li avevo con me, da Parma tornavo quasi ogni sera, da Bologna in due ore e mezza rientravo. Mi sembra troppo staccarmi. E quindi convoco moglie e figlie, spiego e dico: che faccio? Mi hanno messo le valigie davanti alla porta".
E si spostano loro...
"Una delle figlie è andata via ieri. Ho 4 nipoti, sento la necessità di stare con loro. Ma Napoli da cittadino che la vive è stata una scoperta straordinaria. Stare qua è fantastico".