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IL PROCURATORE - Damiani: "Spalletti è un maestro, sa sempre fornire stimoli alla squadra"
22.03.2023 13:30 di Napoli Magazine

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Oscar Damiani, procuratore ed ex calciatore di Napoli e Milan:

 

Parere sulla rinuncia di Santoriello al processo?

 

"È difficile entrare nel merito. Credo che, in virtù delle critiche degli ultimi mesi, sia stata adoperata una decisione nobile, forse per salvaguardarne la serenità. Forse una maggiore trasparenza potrebbe aiutarci a comprenderne con maggiore completezza i motivi”.

 

Il Napoli potrà confermarsi anche dopo la sosta?

 

“Non credo che la squadra possa risentirne. Quando un collettivo gode di un’identità ed una filosofia di gioco, non può certo dimenticarsene. I passi falsi potrebbero anche accadere, ma non saranno un dramma visto il notevole vantaggio in classifica. Spalletti, poi, è conferma di continuità e mentalità”.

 

La fame agonistica degli azzurri è l’elemento che sorprende maggiormente?

 

“E’ il merito di un allenatore che, in questo, è un maestro. Luciano riesce sempre a fornire stimoli alla squadra, nonostante l’ampio vantaggio possa spingere i calciatori verso l’appagamento. Spalletti. Dunque, vedremo un bel Napoli sino al termine della stagione”.

 

Lo scudetto in azzurro sarebbe il coronamento di una carriera per il tecnico?

 

“Sono un suo grande estimatore. Anche se non ha vinto, ci è sempre arrivato vicino. Il successo sarebbe una grande soddisfazione sia per lui che per i napoletani”.

 

Mateo Retegui meriterebbe spazio in Nazionale?

 

“Francamente lo conosco poco, faccio fatica a darne un giudizio. Sono contento per il ragazzo. Mancini, inoltre, non gode di grandi alternative, e ciò costituisce un dispiacere per il sistema italiano. Per il c.t. azzurro è difficile riuscire a scovare ventidue giocatori di alto livello. I giocatori italiani in Serie A non sono molti”.

 

Perché convocare Pafundi e non Baldanzi?

 

“E’ una sorpresa. Sono un estimatore di Baldanzi, che sta disputando una grande stagione ad Empoli. Il ragazzo avrebbe potuto garantire un apporto utile alla causa azzurra. Ciononostante, mi fido delle scelte di Mancini, il quale ha già dimostrato di vederci lungo”.

 

Cosa pensa del paragone tra Best e Kvaratkshelia?

 

“Mi verrebbe da fare una battuta un po’ cattiva… Speriamo che non abbia la sua stessa testa! George Best era un grandissimo calciatore, che ha fatto la storia della sua nazionale. Kvaratskhelia, però, mi dà la sensazione di avere qualcosa in più. Il georgiano è calciatore forse più forte, con maggiori strappi e forza fisica”.

 

Come vede Milan, Napoli ed Inter in Champions?

 

“Credo che abbiano ottime possibilità. Nonostante qualche risultato negativo di troppo, la tradizione europea dei rossoneri potrà rivelarsi un fattore. Vedere una squadra italiana potersi giocare la competizione, dopo così tanto tempo, sarebbe fantastico”.

 

Giudizio sulle dichiarazioni di Conte?

 

“Conte è un tecnico diretto, che non cerca mai scuse. Parliamo di un allenatore che ha sempre dotato le sue squadre di un gioco godibile ed efficace. Il Tottenham, però, non mi è mai parso realmente squadra, in cui potrebbe anche esserci qualche egoismo. Le dichiarazioni dell’ex Inter aiutano a comprendere quanto si tratti di un ambiente complicato. Dunque, credo che l’addio sia la soluzione migliore per il club, e per l’allenatore”.

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IL PROCURATORE - Damiani: "Spalletti è un maestro, sa sempre fornire stimoli alla squadra"

di Napoli Magazine

22/03/2024 - 13:30

A “1 Football Club”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Oscar Damiani, procuratore ed ex calciatore di Napoli e Milan:

 

Parere sulla rinuncia di Santoriello al processo?

 

"È difficile entrare nel merito. Credo che, in virtù delle critiche degli ultimi mesi, sia stata adoperata una decisione nobile, forse per salvaguardarne la serenità. Forse una maggiore trasparenza potrebbe aiutarci a comprenderne con maggiore completezza i motivi”.

 

Il Napoli potrà confermarsi anche dopo la sosta?

 

“Non credo che la squadra possa risentirne. Quando un collettivo gode di un’identità ed una filosofia di gioco, non può certo dimenticarsene. I passi falsi potrebbero anche accadere, ma non saranno un dramma visto il notevole vantaggio in classifica. Spalletti, poi, è conferma di continuità e mentalità”.

 

La fame agonistica degli azzurri è l’elemento che sorprende maggiormente?

 

“E’ il merito di un allenatore che, in questo, è un maestro. Luciano riesce sempre a fornire stimoli alla squadra, nonostante l’ampio vantaggio possa spingere i calciatori verso l’appagamento. Spalletti. Dunque, vedremo un bel Napoli sino al termine della stagione”.

 

Lo scudetto in azzurro sarebbe il coronamento di una carriera per il tecnico?

 

“Sono un suo grande estimatore. Anche se non ha vinto, ci è sempre arrivato vicino. Il successo sarebbe una grande soddisfazione sia per lui che per i napoletani”.

 

Mateo Retegui meriterebbe spazio in Nazionale?

 

“Francamente lo conosco poco, faccio fatica a darne un giudizio. Sono contento per il ragazzo. Mancini, inoltre, non gode di grandi alternative, e ciò costituisce un dispiacere per il sistema italiano. Per il c.t. azzurro è difficile riuscire a scovare ventidue giocatori di alto livello. I giocatori italiani in Serie A non sono molti”.

 

Perché convocare Pafundi e non Baldanzi?

 

“E’ una sorpresa. Sono un estimatore di Baldanzi, che sta disputando una grande stagione ad Empoli. Il ragazzo avrebbe potuto garantire un apporto utile alla causa azzurra. Ciononostante, mi fido delle scelte di Mancini, il quale ha già dimostrato di vederci lungo”.

 

Cosa pensa del paragone tra Best e Kvaratkshelia?

 

“Mi verrebbe da fare una battuta un po’ cattiva… Speriamo che non abbia la sua stessa testa! George Best era un grandissimo calciatore, che ha fatto la storia della sua nazionale. Kvaratskhelia, però, mi dà la sensazione di avere qualcosa in più. Il georgiano è calciatore forse più forte, con maggiori strappi e forza fisica”.

 

Come vede Milan, Napoli ed Inter in Champions?

 

“Credo che abbiano ottime possibilità. Nonostante qualche risultato negativo di troppo, la tradizione europea dei rossoneri potrà rivelarsi un fattore. Vedere una squadra italiana potersi giocare la competizione, dopo così tanto tempo, sarebbe fantastico”.

 

Giudizio sulle dichiarazioni di Conte?

 

“Conte è un tecnico diretto, che non cerca mai scuse. Parliamo di un allenatore che ha sempre dotato le sue squadre di un gioco godibile ed efficace. Il Tottenham, però, non mi è mai parso realmente squadra, in cui potrebbe anche esserci qualche egoismo. Le dichiarazioni dell’ex Inter aiutano a comprendere quanto si tratti di un ambiente complicato. Dunque, credo che l’addio sia la soluzione migliore per il club, e per l’allenatore”.