Valentino Russo, tatuatore, ha rilasciato un'intervista al quotidiano La Repubblica, nella quale ha raccontato il momento in cui ha tatuato a Luciano Spalletti, ex tecnico del Napoli, il ricordo del terzo scudetto vinto con i partenopei. Ecco un estratto: "I tatuaggi servono spesso per rivivere i momenti speciali della propria vita. Luciano Spalletti voleva essere accompagnato ogni giorno dal ricordo indelebile dello scudetto vinto con il Napoli e per questo si rivolse a me. Era sicurissimo di quello che stava facendo e sono convinto che non se ne sia mai pentito. Sono toscano, amico di Giovanni Di Lorenzo. Fu lui a mettermi in contatto con il mister, sapendo che ho uno studio in provincia di Napoli: l'Art Gallery. Tanti big del calcio vengono da me, ma di Spalletti ho un ricordo speciale. Teneva tantissimo a quel tatuaggio, mentre glielo facevo mi osservò attentamente, sembrava un test. Voleva tatuarsi solo la lettera "N" stilizzata del Napoli sull'avambraccio sinistro, io gli consigliai di aggiungere lo scudetto con il numero 3 e Spalletti ne fu subito entusiasta. Ci vollero due ore per completare il lavoro. Parlammo tanto, mi colpì per la sua umiltà, insolita nel mondo del calcio. Allena la Juve adesso? Che male c'è? Ricordi di vita e professionalità possono convivere. Anche io tifo Napoli, ma se un giocatore della Juve mi chiede un tatuaggio, glielo faccio volentieri. Fischi a Spalletti? No, merita solo applausi. Per lo scudetto che ci ha regalato e anche per quel tatuaggio: l'ha voluto per rivivere ogni giorno le emozioni di Napoli".
di Napoli Magazine
06/12/2025 - 09:47
Valentino Russo, tatuatore, ha rilasciato un'intervista al quotidiano La Repubblica, nella quale ha raccontato il momento in cui ha tatuato a Luciano Spalletti, ex tecnico del Napoli, il ricordo del terzo scudetto vinto con i partenopei. Ecco un estratto: "I tatuaggi servono spesso per rivivere i momenti speciali della propria vita. Luciano Spalletti voleva essere accompagnato ogni giorno dal ricordo indelebile dello scudetto vinto con il Napoli e per questo si rivolse a me. Era sicurissimo di quello che stava facendo e sono convinto che non se ne sia mai pentito. Sono toscano, amico di Giovanni Di Lorenzo. Fu lui a mettermi in contatto con il mister, sapendo che ho uno studio in provincia di Napoli: l'Art Gallery. Tanti big del calcio vengono da me, ma di Spalletti ho un ricordo speciale. Teneva tantissimo a quel tatuaggio, mentre glielo facevo mi osservò attentamente, sembrava un test. Voleva tatuarsi solo la lettera "N" stilizzata del Napoli sull'avambraccio sinistro, io gli consigliai di aggiungere lo scudetto con il numero 3 e Spalletti ne fu subito entusiasta. Ci vollero due ore per completare il lavoro. Parlammo tanto, mi colpì per la sua umiltà, insolita nel mondo del calcio. Allena la Juve adesso? Che male c'è? Ricordi di vita e professionalità possono convivere. Anche io tifo Napoli, ma se un giocatore della Juve mi chiede un tatuaggio, glielo faccio volentieri. Fischi a Spalletti? No, merita solo applausi. Per lo scudetto che ci ha regalato e anche per quel tatuaggio: l'ha voluto per rivivere ogni giorno le emozioni di Napoli".