"Questo è l’unico scatto che ho trovato in compagnia del mio maestro, Gianfranco Lucariello. Una cena post lavoro, come ne abbiamo consumate tante nel corso di 30 anni di vita vissuta insieme tra quotidiani cartacei, radio e tv. Fate una cosa, voi che oggi piangete affranti la sua dipartita e che, magari, non avete avuto il piacere di parlargli una sola volta. Fatevi spiegare da chi lo conosceva bene, come me, che cos’è la professione del giornalista sportivo. Quella fatta con passione e capacità, con abnegazione e dignità, rispettando gli altri ma prima se stessi. Gianfranco non ha mai piegato la testa, nè tanto meno si è messo prono davanti a chi era il proprietario del Napoli. Andate all’emeroteca Tucci e recuperate il Giornale di Napoli degli anni Novanta, quando il Napoli stava colando a picco ed il grande Gianfranco bastonava tutti i giorni il presidente Ferlaino. Senza mai temere che l’ingegnere potesse chiedere all’editore di sostituirlo con qualcuno che gli inumidisse le terga con il liquido salivare. Non sarebbe mai successo, in primis, perché Ferlaino non è De Laurentiis: l’ex presidente ha sempre avuto rispetto del nostro lavoro e non ha mai minacciato o smentito nessuno di noi. Al massimo lo faceva riprendere da quel sant’uomo, buonanima, di Carlo Iuliano. Il dolore che ho dentro di me è insopportabile, ho perso un fratello maggiore, l’uomo che mi ha permesso di scrivere quotidianamente del Napoli, quello magico con Lippi allenatore. Ma ho perso pure il giornalista che ho avuto al mio fianco quando gli altri cominciarono a prendere le distanze, ad emarginarmi, ad odiarmi per la carriera che stavo facendo. Mi sento solo, caro Gianfranco, stai andando a fare una trasferta insolita, tu che avevi sempre tutti intorno per la simpatia e l’onestà. Mi mancano i ritiri estivi insieme a te, quelli veri e non le sagre paesane di adesso con gente che paga e scodinzola pur di dire “seguo il Napoli”. Affetto e riconoscenza, questi i sentimenti più forti che nutro nei tuoi confronti. Ora va, Gianfranco, e non aver paura, come mai ne hai avuta nella tua vita. E una volta che sarai lassù, quando vedrai Mario Siano, non gli nascondere la macchina fotografica: lo sai che si arrabbia e poi ti tiene il muso", scrive il giornalista Raffaele Auriemma su Facebook, ricordando così il collega Gianfranco Lucariello scomparso all'età di 80 anni.
di Napoli Magazine
13/08/2024 - 22:56
"Questo è l’unico scatto che ho trovato in compagnia del mio maestro, Gianfranco Lucariello. Una cena post lavoro, come ne abbiamo consumate tante nel corso di 30 anni di vita vissuta insieme tra quotidiani cartacei, radio e tv. Fate una cosa, voi che oggi piangete affranti la sua dipartita e che, magari, non avete avuto il piacere di parlargli una sola volta. Fatevi spiegare da chi lo conosceva bene, come me, che cos’è la professione del giornalista sportivo. Quella fatta con passione e capacità, con abnegazione e dignità, rispettando gli altri ma prima se stessi. Gianfranco non ha mai piegato la testa, nè tanto meno si è messo prono davanti a chi era il proprietario del Napoli. Andate all’emeroteca Tucci e recuperate il Giornale di Napoli degli anni Novanta, quando il Napoli stava colando a picco ed il grande Gianfranco bastonava tutti i giorni il presidente Ferlaino. Senza mai temere che l’ingegnere potesse chiedere all’editore di sostituirlo con qualcuno che gli inumidisse le terga con il liquido salivare. Non sarebbe mai successo, in primis, perché Ferlaino non è De Laurentiis: l’ex presidente ha sempre avuto rispetto del nostro lavoro e non ha mai minacciato o smentito nessuno di noi. Al massimo lo faceva riprendere da quel sant’uomo, buonanima, di Carlo Iuliano. Il dolore che ho dentro di me è insopportabile, ho perso un fratello maggiore, l’uomo che mi ha permesso di scrivere quotidianamente del Napoli, quello magico con Lippi allenatore. Ma ho perso pure il giornalista che ho avuto al mio fianco quando gli altri cominciarono a prendere le distanze, ad emarginarmi, ad odiarmi per la carriera che stavo facendo. Mi sento solo, caro Gianfranco, stai andando a fare una trasferta insolita, tu che avevi sempre tutti intorno per la simpatia e l’onestà. Mi mancano i ritiri estivi insieme a te, quelli veri e non le sagre paesane di adesso con gente che paga e scodinzola pur di dire “seguo il Napoli”. Affetto e riconoscenza, questi i sentimenti più forti che nutro nei tuoi confronti. Ora va, Gianfranco, e non aver paura, come mai ne hai avuta nella tua vita. E una volta che sarai lassù, quando vedrai Mario Siano, non gli nascondere la macchina fotografica: lo sai che si arrabbia e poi ti tiene il muso", scrive il giornalista Raffaele Auriemma su Facebook, ricordando così il collega Gianfranco Lucariello scomparso all'età di 80 anni.