La scorsa estate scese dalla nave da crociera come un turista qualsiasi, accompagnato dalla famiglia. Fabian Ruiz (che poi va chiamato Fabiàn e basta) a mezzi denti fece capire che il suo futuro sarebbe stato a Napoli, anche da calciatore dopo la visita alla città. L’acquisto da parte di De Laurentiis con i trenta milioni della clausola fu in qualche modo annunciato, e si è effettivamente concretizzato. Eppure, come spesso accade da queste parti, a dispetto dell’ingente somma per portarlo in azzurro in molti si sono chiesti il senso dell’operazione. Perplessità sul centrocampista, che pagava il non essere “famoso”, o magari troppo giovane con i suoi 22 anni e la provenienza Betis Siviglia, di certo non uno dei club più in vista della Liga. «Se era forte mica lo prendeva il Napoli», è uno dei commenti più sentiti. Invece sia il Real Madrid che il Barcellona ci stavano facendo più di un pensierino, ma De Laurentiis ha fatto prima di tutti, pagando i 30 milioni della clausola e facendosi aiutare da Ancelotti a convincere il giocatore. Perché anche se a Napoli non tutti lo sapevano, Fabiàn era un talento anche prima di vestire l’azzurro, tra i “predestinati” del calcio spagnolo. Però, in Italia ha dovuto vincere la diffidenza di molti tifosi partenopei, ma anche dei soliti “sapientoni”, ossia gli esperti che commentano le vicende della squadra. Lento, dal ruolo imprecisato, due dei giudizi maggiormente ascoltati. Invece è bastata qualche partita per convincere tutti. Dalle prime apparizioni alle gare giocate da titolare, in Champions soprattutto. Quando è subentrato (Udinese e Genoa) ha segnato i suoi due gol stagionali, ma soprattutto ha offerto prestazioni molto convincenti. Il gol nel pantano di Genova ha colpito la fantasia dei tifosi: qualcuno lo ha paragonato allo squalo che emerge dalla profondità. In effetti con le sue lunghe leve e il fiuto del gol Fabiàn sembra l’uomo giusto per prendersi il posto da titolare nel centrocampo del Napoli.