Tutti gli intrecci dell’attacco: a gennaio tutto ruoterà intorno alle condizioni fisiche di Pavoletti e Milik. Il genoano è l’obiettivo numero uno del club azzurro, quello più adatto per caratteristiche a giocare nel 4-3-3 di Sarri ma prima di affondare il colpo il ds Giuntoli vorrà vederlo in campo. Pavoletti infatti è fuori gioco da una ventina di giorni per un infortunio al ginocchio e rischia di rientrare soltanto a gennaio e il Napoli non è intenzionato a comprare a scatola chiusa: operazione economica da 18 milioni più bonus, prezzo che si potrebbe abbassare con l’inserimento di qualche contropartita tecnica. Importanti saranno anche i tempi di recupero per Milik: il polacco martedì verrà sottoposto a una nuova visita di controllo a Roma da parte del professore Mariani che lo ha operato il 10 ottobre al legamento crociato del ginocchio destro. In caso di ok dopo quest’ulteriore consulto l’attaccante potrà intensificare il programma di recupero per il ritorno in gruppo previsto intorno al 15 gennaio e poi si verificherà materialmente quando sarà pronto per il rientro in campo. E anche in questo caso, nonostante il recupero coordinato dal responsabile dello staff medico azzurro Alfonso De Nicola proceda in tempi record, si attende sempre la risposta effettiva sotto i carichi di lavoro più intensi, i cambi di direzione e i contrasti nelle prime partitelle. Ecco perché fin quando non sarà chiara al cento per cento la situazione di Pavoletti e quella di Milik, non verrà ceduto Gabbiadini che ha numerosi estimatori all’estero sia in Premier League che in Bundesliga: alla lista si è aggiunto anche l’Everton. In Italia invece ci sarebbe l’interesse del Milan: la valutazione di Manolo è superiore ai venti milioni e comunque il Napoli non lo cederà fin quando non saranno chiare al cento per cento le condizioni di Pavoletti e Milik. Gli altri attaccanti sul mercato che il Napoli ha nel mirino sono Zaza del West Ham, Muriel dalla Sampdoria e Kalinic della Fiorentina. Si tratta esclusivamente di attaccanti che conoscono già il campionato italiano perché ciò consentirebbe di velocizzare i tempi di ambientamento già lunghi per quello che è l’inserimento nel gioco di Sarri.