Non c’è stato grande riscontro al flash mob organizzato su Facebook per protestare contro la squalifica di Gonzalo Higuain. Una cinquantina di persone si sono comunque raccolte con tanto di sciarpe e vessilli per cantare il loro dissenso dopo i fatti di Udine. Sonia Sodano, è stata deus ex machina su Facebook dell’iniziativa, con tanto di megafono e un carico di entusiasmo, è la prima ad arrivare in piazza per aspettare i tantissimi tifosi che poi in realtà non sono arrivati: “Ho lanciato questa iniziativa per protestare contro la disparità di trattamento, una protesta civile, che ho portato avanti grazie all’appoggio di tanti fan e amici. Higuain ha sbagliato ad avere quella reazione ma fa male constatare la differenza di trattamento con i giocatori di altre squadre”. Man mano si sono raccolti diversi curiosi, scolaresche e passanti, tantissimi i turisti in piazza che hanno assistito curiosi alle scene di esaltazione dei pochi presenti. Tra i partecipanti all’evento anche rappresentanti di gruppi borbonici. Alberto Petillo, tifoso identitario del Club Napoli Due Sicilie ci ha detto la sua sugli eventi degli ultimi giorni: “Credo con fermezza che il Napoli sia sotto assedio. Questo è un attacco premeditato non solo sportivo, soltanto il seguito alle questioni relative ai quadri di Caravaggio, al Tesoro di San Gennaro, i treni agli Scavi di Pompei e tanti soprusi che subiamo da 150 e passa anni a questa parte. Il campionato è stato deciso prima che iniziasse, sappiamo chi sono i potenti del calcio italiano. Higuain ha sbagliato a reagire in quel modo ma è palese che si è trattato di una trappola, e lui ahi noi ci è cascato”. Parole forti quelle dei pochi presenti, si sono contate circa 50 persone nel momento di massima affluenza, Maria Paduano, con tanto di maglietta con lo stemma del Regno delle Due Sicilie, è convinta di una cosa: “Sono qui per sostenere Gonzalo Higuain, vittima di questo sistema corrotto. In Italia c’è un disegno subdolo teso a far soccombere Napoli e i napoletani in ogni occasione”. Giovanni Frattini, frequentatore abituale della Curva B, resta sulla stessa lunghezza d’onda: “E’ stato un attacco preventivato al Pipita e al Napoli calcio, la Juventus può festeggiare tranquillamente l’ennesimo titolo. L’ha già vinto, titolo come al solito macchiato”. Tra qualche coro e bandiere sventolanti spunta anche un ragazzo con tanto di tamburo, che col grande ritmo africano, allieta i presenti e li accompagna nel coro: “Un giorno all’improvviso”. Errico Crisomolo, tifoso identitario, è convinto e sostiene la tesi del “complotto”: “Da diversi anni provano a rubarci l’identità ma non ci riusciranno, lo vediamo allo stadio quando sequestrano i vessilli borbonici, non abbiamo nemmeno il diritto di onorare la nostra grande storia e quello che siamo realmente stati. E’ tutto ingiusto! Higuain non doveva reagire con quella veemenza ma sono convinto che sia caduta nella trappola di Irrati. Il campionato italiano è deciso, ormai è scontato, i padroni del calcio sono a nord”. E’ forte la rabbia per le quattro giornate di squalifica rifilate al Pipita Higuain, i napoletani analizzano con lucidità la situazione ma ha dato fastidio la disparità di trattamento nei referti arbitrali. La chiamata a raccolta su Facebook non ha sortito l’effetto che si sperava, i pochi partecipanti all’evento hanno comunque fatto sentire pacificamente la loro voce, mostrando dissenso. Il clima di protesta continuerà sicuramente anche domenica al San Paolo, il pubblico di Napoli si aspetta la risposta dal campo, senza clamori e sensazione, e confida nell’estro di Manolo Gabbiadini per tenere acceso il flebile lumicino di “speranza tricolore”.
di Napoli Magazine
09/04/2016 - 11:53
Non c’è stato grande riscontro al flash mob organizzato su Facebook per protestare contro la squalifica di Gonzalo Higuain. Una cinquantina di persone si sono comunque raccolte con tanto di sciarpe e vessilli per cantare il loro dissenso dopo i fatti di Udine. Sonia Sodano, è stata deus ex machina su Facebook dell’iniziativa, con tanto di megafono e un carico di entusiasmo, è la prima ad arrivare in piazza per aspettare i tantissimi tifosi che poi in realtà non sono arrivati: “Ho lanciato questa iniziativa per protestare contro la disparità di trattamento, una protesta civile, che ho portato avanti grazie all’appoggio di tanti fan e amici. Higuain ha sbagliato ad avere quella reazione ma fa male constatare la differenza di trattamento con i giocatori di altre squadre”. Man mano si sono raccolti diversi curiosi, scolaresche e passanti, tantissimi i turisti in piazza che hanno assistito curiosi alle scene di esaltazione dei pochi presenti. Tra i partecipanti all’evento anche rappresentanti di gruppi borbonici. Alberto Petillo, tifoso identitario del Club Napoli Due Sicilie ci ha detto la sua sugli eventi degli ultimi giorni: “Credo con fermezza che il Napoli sia sotto assedio. Questo è un attacco premeditato non solo sportivo, soltanto il seguito alle questioni relative ai quadri di Caravaggio, al Tesoro di San Gennaro, i treni agli Scavi di Pompei e tanti soprusi che subiamo da 150 e passa anni a questa parte. Il campionato è stato deciso prima che iniziasse, sappiamo chi sono i potenti del calcio italiano. Higuain ha sbagliato a reagire in quel modo ma è palese che si è trattato di una trappola, e lui ahi noi ci è cascato”. Parole forti quelle dei pochi presenti, si sono contate circa 50 persone nel momento di massima affluenza, Maria Paduano, con tanto di maglietta con lo stemma del Regno delle Due Sicilie, è convinta di una cosa: “Sono qui per sostenere Gonzalo Higuain, vittima di questo sistema corrotto. In Italia c’è un disegno subdolo teso a far soccombere Napoli e i napoletani in ogni occasione”. Giovanni Frattini, frequentatore abituale della Curva B, resta sulla stessa lunghezza d’onda: “E’ stato un attacco preventivato al Pipita e al Napoli calcio, la Juventus può festeggiare tranquillamente l’ennesimo titolo. L’ha già vinto, titolo come al solito macchiato”. Tra qualche coro e bandiere sventolanti spunta anche un ragazzo con tanto di tamburo, che col grande ritmo africano, allieta i presenti e li accompagna nel coro: “Un giorno all’improvviso”. Errico Crisomolo, tifoso identitario, è convinto e sostiene la tesi del “complotto”: “Da diversi anni provano a rubarci l’identità ma non ci riusciranno, lo vediamo allo stadio quando sequestrano i vessilli borbonici, non abbiamo nemmeno il diritto di onorare la nostra grande storia e quello che siamo realmente stati. E’ tutto ingiusto! Higuain non doveva reagire con quella veemenza ma sono convinto che sia caduta nella trappola di Irrati. Il campionato italiano è deciso, ormai è scontato, i padroni del calcio sono a nord”. E’ forte la rabbia per le quattro giornate di squalifica rifilate al Pipita Higuain, i napoletani analizzano con lucidità la situazione ma ha dato fastidio la disparità di trattamento nei referti arbitrali. La chiamata a raccolta su Facebook non ha sortito l’effetto che si sperava, i pochi partecipanti all’evento hanno comunque fatto sentire pacificamente la loro voce, mostrando dissenso. Il clima di protesta continuerà sicuramente anche domenica al San Paolo, il pubblico di Napoli si aspetta la risposta dal campo, senza clamori e sensazione, e confida nell’estro di Manolo Gabbiadini per tenere acceso il flebile lumicino di “speranza tricolore”.