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INTER - Marotta: "Icardi? I capi famiglia a volte devono prendere decisioni antipatiche, ma è un percorso di crescita, Spalletti grande gestore di spogliatoio, rinnovo? Ho fatto una promessa a Wanda, presenteremo una proposta"
17.02.2019 18:57 di Napoli Magazine

Ai microfoni di Sky Sport, nel pre partita di San Siro, l’Amministratore Delegato Sport dell’Inter Giuseppe Marotta.

 

 

Sul caso Icardi: Wanda Nara prima della partita ha twittato “Forza Inter”; cosa vuol dire?

Io la considero una prova di attaccamento alla nostra causa, alla società. La distensione prevede che ci sia stata anche una grande tensione che, in realtà, non c’è mai stata, se non quella di parte dei dirigenti, in questo caso io, i miei collaboratori e l’allenatore, di assumere una decisione, che non è una presa di posizione disciplinare nei confronti del ragazzo, bensì, invece, quella di un avvicendamento, motivato direttamente a lui, perché ritenevamo, per il bene della squadra, dei compagni, della società, di tutti, dei tifosi, arrivare a questa decisione. Non è certo un accantonamento, non è certo una situazione di esclusione, ma la ritengo, metaforicamente parlando, di una grande famiglia. I capi famiglia certe volte devono prendere anche delle decisioni antipatiche, per loro stessi che le assumono, ma anche per chi, poi, le deve subire. Ma questo è un percorso di crescita, in questo caso di rafforzamento di lui stesso, che ha 25 anni, non dimentichiamolo. Quindi, non è neanche giusto pretendere tantissimo da lui e porta a rafforzare quello che sportivamente viene considerato un senso di appartenenza, una cultura della vittoria, che deve essere sempre alimentata in modo molto consistente.

 

Dopo l’episodio del sasso, ha avuto modo di sentire Wanda Nara?

Certo, perché davanti alla situazione del sasso, chiaramente, mi sembrava il minimo esprimere solidarietà e vicinanza a lei e alla famiglia. Non dimentichiamoci che ci sono cinque bambini, quindi, ho scambiato dei messaggi con lei. È stata molto educata, direi molto riconoscente per il nostro affetto, così come noi consideriamo lei corretta nel modo di relazionarsi con noi. Ma, al di là di questa correttezza, ci sono sempre dei principi che l’Amministratore Delegato, che la società, deve far rispettare e che, quindi, in alcune circostanze, come ho detto prima, deve prendere delle decisioni.

 

Vi aspettate che la prossima possa essere la settimana decisiva che, magari, il calciatore possa fare lui un passo verso di voi?

Ma non è questione di passo, lo può fare lui, lo possiamo fare noi, Devo dire che in tutto questo il ruolo dell’allenatore è stato molto importante, perché Spalletti non è stato in questo periodo solo un bravo allenatore in campo, ma è stato anche un grande gestore di spogliatoio. Devo dire che queste dinamiche sono molto legate alla sua quotidianità. Ma ripeto, non si è parlato mai di esclusione dal gruppo, anzi. Icardi è un giocatore importante per noi, che ha fatto tanto per l’Inter e che deve continuare a farlo. Non è una premeditazione nei suoi confronti, è un percorso di crescita, che tutti, forse, dobbiamo fare, perché in questo momento era necessario prendere questa decisione per il bene di tutti.

 

Forse, diventa importante che la moglie esca dallo spogliatoio e che Icardi torni a essere lui quello che parla, che si relazione, che gioca e che si allena con i compagni?

È chiaro che uno dei ruoli del capitano è quello di essere riconosciuto come leader. Cioè, la fascia non è semplicemente simbolica, ma ha tanto di sostanza e, quindi, questa situazione si può ricostruire. Certamente, anche la società, secondo me, però, deve essere presente. Dico la società, ma intendo l’allenatore in primis e anche noi dirigenti, perché vogliamo assieme crescere, eliminare certe scorie che si erano verificate, magari, nell’ultimo periodo. Sono dinamiche che ci possono stare.

 

Questa storia può compromettere il futuro di Icardi all’Inter?

Ho letto tante cose, innanzitutto il contratto non c’entra proprio niente. La negoziazione sul contratto nuovo avverrà secondo i termini che avevamo un po stabilito e che fanno parte del nostro programma, della nostra strategia. Presenteremo una nostra proposta, perché è giusto che sia così. Ci sono ancora due anni e mezzo alla scadenza, ma questo non significa che noi vogliamo fare una forma di ostruzionismo, ci mancherebbe. Davanti a una situazione del genere, come con tutti i giocatori, noi ci sediamo, ci siamo seduti. Adesso, valuteremo che tipo di proposta inoltrare, dopodiché, l’altra è una situazione diversa, rientra in quelle che sono le dinamiche di gestione del gruppo e quelle che sono le dinamiche del gruppo intese, soprattutto, come squadra nei confronti della società, dei tifosi e dell’esterno, che non c’entrano assolutamente niente.

 

Nel giro di quanto tempo?

Ho fatto una promessa a Wanda, che rappresenta il giocatore, di fargli pervenire una nostra proposta e, sicuramente, la faremo. La faremo, significa nel corso di qualche settimana. Valutiamo, ci sono alcuni aspetti che dobbiamo un attimino considerare.

 

Quindi, avete fatto a Wanda una promessa di fare un’offerta in questi giorni?

Quando ci siamo visti. Io, personalmente, mi sono incontrato una sola volta. Questa è una promessa che ho fatto ed è giusto che la mantenga e, sicuramente, la manterremo. Ripeto, sono due cose completamente slegate tra loro, non c’entrano assolutamente niente.

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INTER - Marotta: "Icardi? I capi famiglia a volte devono prendere decisioni antipatiche, ma è un percorso di crescita, Spalletti grande gestore di spogliatoio, rinnovo? Ho fatto una promessa a Wanda, presenteremo una proposta"

di Napoli Magazine

17/02/2024 - 18:57

Ai microfoni di Sky Sport, nel pre partita di San Siro, l’Amministratore Delegato Sport dell’Inter Giuseppe Marotta.

 

 

Sul caso Icardi: Wanda Nara prima della partita ha twittato “Forza Inter”; cosa vuol dire?

Io la considero una prova di attaccamento alla nostra causa, alla società. La distensione prevede che ci sia stata anche una grande tensione che, in realtà, non c’è mai stata, se non quella di parte dei dirigenti, in questo caso io, i miei collaboratori e l’allenatore, di assumere una decisione, che non è una presa di posizione disciplinare nei confronti del ragazzo, bensì, invece, quella di un avvicendamento, motivato direttamente a lui, perché ritenevamo, per il bene della squadra, dei compagni, della società, di tutti, dei tifosi, arrivare a questa decisione. Non è certo un accantonamento, non è certo una situazione di esclusione, ma la ritengo, metaforicamente parlando, di una grande famiglia. I capi famiglia certe volte devono prendere anche delle decisioni antipatiche, per loro stessi che le assumono, ma anche per chi, poi, le deve subire. Ma questo è un percorso di crescita, in questo caso di rafforzamento di lui stesso, che ha 25 anni, non dimentichiamolo. Quindi, non è neanche giusto pretendere tantissimo da lui e porta a rafforzare quello che sportivamente viene considerato un senso di appartenenza, una cultura della vittoria, che deve essere sempre alimentata in modo molto consistente.

 

Dopo l’episodio del sasso, ha avuto modo di sentire Wanda Nara?

Certo, perché davanti alla situazione del sasso, chiaramente, mi sembrava il minimo esprimere solidarietà e vicinanza a lei e alla famiglia. Non dimentichiamoci che ci sono cinque bambini, quindi, ho scambiato dei messaggi con lei. È stata molto educata, direi molto riconoscente per il nostro affetto, così come noi consideriamo lei corretta nel modo di relazionarsi con noi. Ma, al di là di questa correttezza, ci sono sempre dei principi che l’Amministratore Delegato, che la società, deve far rispettare e che, quindi, in alcune circostanze, come ho detto prima, deve prendere delle decisioni.

 

Vi aspettate che la prossima possa essere la settimana decisiva che, magari, il calciatore possa fare lui un passo verso di voi?

Ma non è questione di passo, lo può fare lui, lo possiamo fare noi, Devo dire che in tutto questo il ruolo dell’allenatore è stato molto importante, perché Spalletti non è stato in questo periodo solo un bravo allenatore in campo, ma è stato anche un grande gestore di spogliatoio. Devo dire che queste dinamiche sono molto legate alla sua quotidianità. Ma ripeto, non si è parlato mai di esclusione dal gruppo, anzi. Icardi è un giocatore importante per noi, che ha fatto tanto per l’Inter e che deve continuare a farlo. Non è una premeditazione nei suoi confronti, è un percorso di crescita, che tutti, forse, dobbiamo fare, perché in questo momento era necessario prendere questa decisione per il bene di tutti.

 

Forse, diventa importante che la moglie esca dallo spogliatoio e che Icardi torni a essere lui quello che parla, che si relazione, che gioca e che si allena con i compagni?

È chiaro che uno dei ruoli del capitano è quello di essere riconosciuto come leader. Cioè, la fascia non è semplicemente simbolica, ma ha tanto di sostanza e, quindi, questa situazione si può ricostruire. Certamente, anche la società, secondo me, però, deve essere presente. Dico la società, ma intendo l’allenatore in primis e anche noi dirigenti, perché vogliamo assieme crescere, eliminare certe scorie che si erano verificate, magari, nell’ultimo periodo. Sono dinamiche che ci possono stare.

 

Questa storia può compromettere il futuro di Icardi all’Inter?

Ho letto tante cose, innanzitutto il contratto non c’entra proprio niente. La negoziazione sul contratto nuovo avverrà secondo i termini che avevamo un po stabilito e che fanno parte del nostro programma, della nostra strategia. Presenteremo una nostra proposta, perché è giusto che sia così. Ci sono ancora due anni e mezzo alla scadenza, ma questo non significa che noi vogliamo fare una forma di ostruzionismo, ci mancherebbe. Davanti a una situazione del genere, come con tutti i giocatori, noi ci sediamo, ci siamo seduti. Adesso, valuteremo che tipo di proposta inoltrare, dopodiché, l’altra è una situazione diversa, rientra in quelle che sono le dinamiche di gestione del gruppo e quelle che sono le dinamiche del gruppo intese, soprattutto, come squadra nei confronti della società, dei tifosi e dell’esterno, che non c’entrano assolutamente niente.

 

Nel giro di quanto tempo?

Ho fatto una promessa a Wanda, che rappresenta il giocatore, di fargli pervenire una nostra proposta e, sicuramente, la faremo. La faremo, significa nel corso di qualche settimana. Valutiamo, ci sono alcuni aspetti che dobbiamo un attimino considerare.

 

Quindi, avete fatto a Wanda una promessa di fare un’offerta in questi giorni?

Quando ci siamo visti. Io, personalmente, mi sono incontrato una sola volta. Questa è una promessa che ho fatto ed è giusto che la mantenga e, sicuramente, la manterremo. Ripeto, sono due cose completamente slegate tra loro, non c’entrano assolutamente niente.