A Stile TV, nel corso della trasmissione “Salite sulla Giostra", è intervenuto Luciano Tarallo, ex preparatore dei portieri del Napoli: “Il Napoli con Meret e Scuffet aveva già due portieri fortissimi, in più c’è anche Contini che resta un signor portiere. Di certo non potevamo sentirci inferiori ad altri roster di portieri in Serie A. Adesso si sta parlando di Milinkovic-Savic, che ha la stessa età di Meret: è interessante e, visto che il Napoli fa 4 competizioni, sarà importante avere in panchina un portiere all’altezza della situazione, e Milinkovic lo è. Suzuki? Io andrei su di lui perché è più giovane ed è molto talentuoso, nonostante l’esperienza di Conte ci abbia insegnato che il portiere non lo sostituisce mai, è uno dei ruoli dove lui mette mano sempre di meno. Suzuki è un 2002, quindi è molto giovane rispetto al sistema italiano, perché in Italia i 2005, 2006 e 2007 sono Under, mentre all’estero giocano già in Premier e Liga. A parlare sono bravi tutti, poi ci vuole il coraggio di farli giocare. I talenti si scoprono e devono essere lasciati anche liberi di sbagliare. Come cambia il Napoli con De Bruyne? Il mister gioca sempre con la palla lunga del portiere o di Rrahmani su Lukaku; vorrei sottolineare che la UEFA ha messo Meret tra i primi 5 portieri al mondo per precisione passaggi, quindi abbiamo un portiere con una buona tecnica sia sul breve che sul lungo, cioè quando si va a servire Lukaku oltre i 60 metri. Non cambierebbe nulla nemmeno con Milinkovic, che calcia bene con entrambi i piedi. Sotto l’aspetto tecnico andremmo a migliorare ben poco, Meret è considerato dopo Donnarumma il portiere italiano più forte. Meret è stato bravo perché ha parato molto con poche occasioni subite, ha guidato bene la linea difensiva e va applaudito quando lo merita; è facile giocare in porta e parare 7 tiri su 10 subiti, il difficile è farsi trovare pronto su 2 o 3 tiri. L’errore, poi, si farà comunque, ma deve essere visto come una risorsa e non come una condanna, mentre qui si punta sempre il dito”.
di Napoli Magazine
04/07/2025 - 15:01
A Stile TV, nel corso della trasmissione “Salite sulla Giostra", è intervenuto Luciano Tarallo, ex preparatore dei portieri del Napoli: “Il Napoli con Meret e Scuffet aveva già due portieri fortissimi, in più c’è anche Contini che resta un signor portiere. Di certo non potevamo sentirci inferiori ad altri roster di portieri in Serie A. Adesso si sta parlando di Milinkovic-Savic, che ha la stessa età di Meret: è interessante e, visto che il Napoli fa 4 competizioni, sarà importante avere in panchina un portiere all’altezza della situazione, e Milinkovic lo è. Suzuki? Io andrei su di lui perché è più giovane ed è molto talentuoso, nonostante l’esperienza di Conte ci abbia insegnato che il portiere non lo sostituisce mai, è uno dei ruoli dove lui mette mano sempre di meno. Suzuki è un 2002, quindi è molto giovane rispetto al sistema italiano, perché in Italia i 2005, 2006 e 2007 sono Under, mentre all’estero giocano già in Premier e Liga. A parlare sono bravi tutti, poi ci vuole il coraggio di farli giocare. I talenti si scoprono e devono essere lasciati anche liberi di sbagliare. Come cambia il Napoli con De Bruyne? Il mister gioca sempre con la palla lunga del portiere o di Rrahmani su Lukaku; vorrei sottolineare che la UEFA ha messo Meret tra i primi 5 portieri al mondo per precisione passaggi, quindi abbiamo un portiere con una buona tecnica sia sul breve che sul lungo, cioè quando si va a servire Lukaku oltre i 60 metri. Non cambierebbe nulla nemmeno con Milinkovic, che calcia bene con entrambi i piedi. Sotto l’aspetto tecnico andremmo a migliorare ben poco, Meret è considerato dopo Donnarumma il portiere italiano più forte. Meret è stato bravo perché ha parato molto con poche occasioni subite, ha guidato bene la linea difensiva e va applaudito quando lo merita; è facile giocare in porta e parare 7 tiri su 10 subiti, il difficile è farsi trovare pronto su 2 o 3 tiri. L’errore, poi, si farà comunque, ma deve essere visto come una risorsa e non come una condanna, mentre qui si punta sempre il dito”.