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L'ELOGIO - Thiago Motta: "Ancelotti è il top, si conquista il rispetto con la sua normalità, fa sentire tutti importanti, ma quando si arrabbia crollano i muri", ecco l'intervista integrale
20.11.2018 14:33 di Napoli Magazine

NAPOLI - Thiago Motta, ex centrocampista e attuale tecnico della primavera del Psg, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Ancelotti? E' il top. Conoscenza del calcio impressionante, gestione perfetta dello spogliatoio, preparazione delle partite, psicologia e rapporti umani. Carlo è unico, si conquista il rispetto di tutti con la sua normalità. Il primo incontro con Ancelotti? Arrivai direttamente dalla Pinetina al centro sportivo del Psg, vestito con quello che avevo: un paio di pantaloni con il cavallo basso, alla turca, che andavano di moda all’epoca. Carlo mi vede, e fa: “Hai firmato?” Io: “Sì mister”. E lui: “Allora adesso ce li hai i soldi per comprarti un paio di pantaloni decenti?”. Lui è sempre positivo, disponibile, sereno. Non pone barriere, sa far sentire tutti importanti. Quando mette uno fuori è il primo a essere dispiaciuto e pensa subito al suo recupero. Se non si arrabbia mai? Di solito non ne ha bisogno, ma quando Carlo si incazza crollano i muri... Una volta contro l’Evian... No, non posso raccontarlo. Ma chieda a Ibra...".

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L'ELOGIO - Thiago Motta: "Ancelotti è il top, si conquista il rispetto con la sua normalità, fa sentire tutti importanti, ma quando si arrabbia crollano i muri", ecco l'intervista integrale

di Napoli Magazine

20/11/2024 - 14:33

NAPOLI - Thiago Motta, ex centrocampista e attuale tecnico della primavera del Psg, ha rilasciato un'intervista a La Gazzetta dello Sport: "Ancelotti? E' il top. Conoscenza del calcio impressionante, gestione perfetta dello spogliatoio, preparazione delle partite, psicologia e rapporti umani. Carlo è unico, si conquista il rispetto di tutti con la sua normalità. Il primo incontro con Ancelotti? Arrivai direttamente dalla Pinetina al centro sportivo del Psg, vestito con quello che avevo: un paio di pantaloni con il cavallo basso, alla turca, che andavano di moda all’epoca. Carlo mi vede, e fa: “Hai firmato?” Io: “Sì mister”. E lui: “Allora adesso ce li hai i soldi per comprarti un paio di pantaloni decenti?”. Lui è sempre positivo, disponibile, sereno. Non pone barriere, sa far sentire tutti importanti. Quando mette uno fuori è il primo a essere dispiaciuto e pensa subito al suo recupero. Se non si arrabbia mai? Di solito non ne ha bisogno, ma quando Carlo si incazza crollano i muri... Una volta contro l’Evian... No, non posso raccontarlo. Ma chieda a Ibra...".