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L'EX - Andujar: "Napoli in calo rispetto all'anno scorso? E' un peccato che non abbia avuto la continuità giusta, dispiace per i tifosi"
26.02.2024 20:26 di Napoli Magazine

Nel corso dell'intervista a Sportitalia, l'ex portiere azzurro Mariano Andujar ha parlato anche del Napoli.

 

Hai spesso scelto la 21, a Napoli la 45. Come mai?

 

“La 21 è per il giorno di nascita di mia figlia. Mio figlio invece il 3, ma un portiere con la 3 non è bello da vedere (ride, n.d.r.). La 45 a Napoli la scelsi perché la 21 era occupata da Fernandez”.

 

A proposito del Napoli: è in mano a Calzona, che hai incrociato anche se brevemente.

 

“Sì, l’ho avuto nel corso di un ritiro, perché poi arrivò Pepe Reina, dunque decisi io di andare via. Sapevo che Pepe sarebbe tornato per giocare, era giusto così. Quello fu il mio ultimo ritorno all’ Estudiantes”.

 

Ti è dispiaciuto vedere come gli Azzurri siano calati rispetto alla fantastica annata scorsa?

 

“È un dispiacere per i suoi tifosi, Napoli è una piazza che sogna sempre di vincere, con un popolo dietro alla squadra. È quindi un peccato che non abbia avuto la continuità giusta. Penso però che ci sia un lavoro che sta facendo la società per puntare a migliorare da questo punto di vista, dopo lo Scudetto dello scorso anno. È normale un calo ora, non soltanto negli stimoli, ma anche per il fatto che gli avversari vogliono dare tutti di più contro di te, che sei il campione in carica. È dura ripetersi, ma auguro agli Azzurri di fare una buona Champions League, di risalire la china in campionato, che non sarà facile perché ci sono tante squadre competitive. La rosa però ha tanta qualità”.

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L'EX - Andujar: "Napoli in calo rispetto all'anno scorso? E' un peccato che non abbia avuto la continuità giusta, dispiace per i tifosi"

di Napoli Magazine

26/02/2024 - 20:26

Nel corso dell'intervista a Sportitalia, l'ex portiere azzurro Mariano Andujar ha parlato anche del Napoli.

 

Hai spesso scelto la 21, a Napoli la 45. Come mai?

 

“La 21 è per il giorno di nascita di mia figlia. Mio figlio invece il 3, ma un portiere con la 3 non è bello da vedere (ride, n.d.r.). La 45 a Napoli la scelsi perché la 21 era occupata da Fernandez”.

 

A proposito del Napoli: è in mano a Calzona, che hai incrociato anche se brevemente.

 

“Sì, l’ho avuto nel corso di un ritiro, perché poi arrivò Pepe Reina, dunque decisi io di andare via. Sapevo che Pepe sarebbe tornato per giocare, era giusto così. Quello fu il mio ultimo ritorno all’ Estudiantes”.

 

Ti è dispiaciuto vedere come gli Azzurri siano calati rispetto alla fantastica annata scorsa?

 

“È un dispiacere per i suoi tifosi, Napoli è una piazza che sogna sempre di vincere, con un popolo dietro alla squadra. È quindi un peccato che non abbia avuto la continuità giusta. Penso però che ci sia un lavoro che sta facendo la società per puntare a migliorare da questo punto di vista, dopo lo Scudetto dello scorso anno. È normale un calo ora, non soltanto negli stimoli, ma anche per il fatto che gli avversari vogliono dare tutti di più contro di te, che sei il campione in carica. È dura ripetersi, ma auguro agli Azzurri di fare una buona Champions League, di risalire la china in campionato, che non sarà facile perché ci sono tante squadre competitive. La rosa però ha tanta qualità”.